Trappist-1 stella nana rossa

di Giampiero Pallotta

A meno di 40 anni luce dalla terra (circa 380 mila miliardi di chilometri) c’è Trappist-1, una stella “nana rossa” nella costellazione dell’Acquario. Ha un “corteo” di ben sette pianeti simili alla Terra. Prosperano in un sistema “cugino” del nostro Sistema Solare. 

Alcuni di questi mondi potrebbero persino ospitare forme di vita simile la nostra, magari così evolute da viaggiare da un pianeta all’altro a bordo di sofisticate navette spaziali. Chi sa se, appena lascerò questo globo terracqueo, mi ritroverò in uno di quei sette pianeti? 

Chi sa se avrebbe dovuto essere stata la mia prima destinazione? Sono sempre più convinto che la “cicogna” mi abbia “consegnato nel posto sbagliato. Ho sempre avuto la permanente sensazione di non essere un “terreste”. Come si dice? “fare di necessità virtù”, ormai, purtroppo, capitato qui, mi sono impegnato a vivere al massimo delle mie potenzialità sforzandomi di trarre un qualche vantaggio esistenziale da questo evento che mi è capitato e che, potendo scegliere, non l’avrei fatto. 

Chi sa se il motivo per cui valesse la pena viverla appieno fosse proprio quello di costruire e imparare cose che poi potranno servirmi in un’altra dimensione. Certamente un significato deve esserci. Non veniamo sulla Terra, anche se per sbaglio come nel mio caso, per passare un po’ di tempo, ma per imparare lezioni di cui abbiamo bisogno per evolvere. 

Come facciamo ad essere certi di cosa ci aspetta dopo la morte? La vita è un passaggio e la morte è un passaggio: nulla si perde ma avviene una trasformazione profonda che permette all’anima di proseguire eternamente nella sua evoluzione.