Proteste contro Penny Wong all’Università della Tasmania
Penny Wong è stata più volte interrotta durante un discorso all’Università della Tasmania da manifestanti che chiedevano un’azione concreta riguardo al conflitto in Medio Oriente.
Martedì sera, durante la sua lezione Sir James Plimsoll nel campus di Sandy Bay, la Ministra degli Esteri è stata criticata dai manifestanti per la risposta del governo australiano al conflitto in corso. Secondo quanto riportato dall’ABC, ci sono state più di dieci interruzioni durante i 45 minuti del discorso, con i manifestanti che esortavano la Wong a sanzionare Israele per gli attacchi a Gaza e Libano.
All’inizio, la Ministra ha risposto dicendo di aver compreso le preoccupazioni espresse, ma col passare del tempo è apparsa visibilmente frustrata mentre un rappresentante dell’università tentava di ristabilire l’ordine. “Parte di ciò che sto cercando di fare in questo discorso, per chi vuole parlare senza ascoltare, è spiegare cosa stiamo facendo riguardo Gaza e Libano”, ha dichiarato la Wong.
Nonostante i tentativi di riportare la calma, i manifestanti hanno continuato a sollevare preoccupazioni sulla situazione in Libano, con uno che ha gridato: “I nostri amici e familiari sono in uno stato di paura assoluta”. Un altro ha aggiunto: “Ascolti le persone che le danno il potere di fare il suo lavoro – lei è nostra rappresentante”.
Fuori dall’evento, altri manifestanti hanno protestato, scandendo slogan e mostrando cartelli. Queste azioni sono state precedute da un comunicato di vari gruppi della comunità, tra cui il Grassroots Action Network Tasmania (GRANT) e Weapons Free UTAS, che annunciava una manifestazione pacifica per interrompere il discorso della Wong. Nel comunicato, i gruppi hanno accusato il governo di non fare pressione su Israele, sostenendo che l’Australia dovrebbe interrompere i rapporti con lo Stato israeliano.
Le tensioni in Medio Oriente sono aumentate, con Israele che si scontra con i gruppi terroristici Hamas e Hezbollah, e il numero di vittime in Gaza e Libano continua a crescere.
Martedì, il governo Albanese ha annunciato sanzioni finanziarie e divieti di viaggio per cinque iraniani collegati al programma missilistico del Paese, dopo un massiccio attacco con quasi 200 missili due settimane fa.
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