Riceviamo e pubblichiamo un messaggio del Presidente del ComItEs di Sydney, Maurizio Aloisi in merito alla raccolta fondi pro-Amatrice nel quinto anniversario dal sisma devastante, avvenuto il 24 agosto 2016.
“Una recente foto pubblicata sui social da un noto giornalista radiofonico di Sydney, ritrae un gruppo di nostri connazionali impegnati in una radiothon per la raccolta di fondi a favore delle vittime del terremoto che alle ore 03:36:32 del 24 agosto 2016 ha colpito così duramente i comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, nell’Italia Centrale. La notizia fu sconcertante e giunse anche a noi qui in Australia.
L’immagine mi ha ancora una volta ricordato la generosità della nostra comunità italiana di Sydney, sempre pronta a rispondere prontamente agli appelli del nostro Paese. I fondi raccolti per Amatrice, a quanto mi è dato sapere, furono oltre mezzo milione di dollari. Anche nel 2009, quando il terremoto interessò la città di L’Aquila, gli italiani d’Australia si mobilitarono e insieme al contributo del governo australiano si riuscì a raccogliere circa 3 milioni di dollari.
Considerando la distanza ed i tempi della burocrazia italiana, ci sembra opportuno, in occasione dell’anniversario e dopo 5 anni, domandarci come siano stati impiegati i fondi raccolti dai nostri connazionali per il terremoto di Amatrice. Il mio ruolo di membro del comitato di raccolta terminò quando venne eletto un esecutivo ristretto con la responsabilità di completare il progetto di un centro aggregativo per la popolazione colpita dal sisma.
A questo punto, sarebbe sufficiente una descrizione del progetto pubblicato sulla stampa locale, e magari qualche immagine che mostri il progetto in via di realizzazione e i progressi fatti finora. Ricordo che il comitato esecutivo responsabile per la gestione dei fondi raccolti, a suo tempo, ha incaricato il Dott. Thomas Camporeale, dirigente del Coasit di Sydney, di seguire lo sviluppo e realizzazione del progetto. Il Coasit, infatti, ha guidato l’amministrazione dell’iniziativa di raccolta fondi, offrendo gli auspici necessari per ottenere le donazioni detraibili dalle tasse.
Dietro mia richiesta non molto tempo fa, il Dott. Camporeale mi ha gentilmente confermato l’inizio dei lavori per la costruzione di un centro anziani in un piccolo centro limitrofo ad Amatrice, nel comune di Caldarola, ma anche ricordato i tempi estremamente lunghi della burocrazia Italiana. Vorremmo pero, che si evitassero le stesse problematiche legate alla raccolta fondi per L’Abruzzo, caso dove ad oltre un decennio, le somme rimangano inutilizzate e ancora in Australia.
Ultimamente anche il Comites del Victoria sembra aver ricevuto richieste di informazioni da parte di nostri connazionali concernenti le fasi del progetto di Amatrice e mi ha chiesto di inviare dettagli, cosa che però non sono stato in grado di fare se non fare riferimento a quanto già pubblicato sui media locali. Il Comites NSW, infatti, nel 2016 non volle partecipare ufficialmente come istituzione alla raccolta fondi per Amatrice per timore di una parte di consiglieri che sollevarono il precedente della raccolta fondi per l’Abruzzo. Individualmente, tre membri della comunità italiana contestualmente componenti del Comites hanno partecipato come membri del comitato e di supporto a favore dell’iniziativa. Come Federazione Laziali, organizzammo una cena di beneficenza, raccogliendo oltre $30,000 in una sola serata.
Personalmente, non posso che ringraziare il Coasit di Sydney per la collaborazione durante tutto il programma di raccolta fondi e spero che la collettività possa ricevere presto informazioni su come procedono i lavori per il centro comunitario di Caldarola. Auspico sempre, che il progetto realizzato rispecchi i valori e le aspettative di tutta la comunità italiana che ha donato generosamente e a cui vanno i più sinceri sentimenti di gratitudine.
Sono sicuro infine che il noto giornalista radiofonico che ha pubblicato la foto sui social vorrà unirsi alla mia richiesta di informare la nostra sempre generosa comunità sullo stato dei lavori e una possibile tabella di marcia per la conclusione del progetto.” (Maurizio Aloisi)
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