Messaggio del Presidente del ComItEs NSW Maurizio Aloisi in occasione della Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo
“Oggi 65 anni fa, in una tragedia che ha segnato per sempre il mondo del lavoro, al Bois du Cazier a Marcinelle in Belgio, perdevano la vita in un incidente minerario, 262 lavoratori di cui 136 italiani.
Dal 2001 l’Italia commemora con La ” Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo” tutti i nostri connazionali scomparsi mentre svolgevano la loro professione. Mai forse come in questo momento a causa della Pandemia, è opportuno onorare quanti hanno perso la vita, mentre si dedicavano al loro lavoro, in attività di volontariato e di sostegno.
Pensiamo ai medici, infermieri, al personale sanitario e a tutti quelli che hanno lavorato per mesi senza sosta, pagando con la loro vita, l’ assistenza data agli altri e alla nostra Societa’ tutta. Il sacrificio del Bois du Cazier spinse nel 1956 i governi della nascente integrazione europea a mettere, la sicurezza e la salute dei lavoratori, al centro dei progetti che poi avrebbero costituito le fondamenta della casa comune europea.
La promozione di un lavoro sicuro, equo e tutelato, deve essere oggi al centro della nostra risposta alle gravi conseguenze economiche e sociali della crisi sanitaria. perchè solo le Società che riescono a garantire il diritto al lavoro, ed alla sicurezza del reddito, possono progredire.
E questo vale anche per tutti i connazionali che nel corso della nostra storia, hanno lasciato l’Italia per emigrare all’estero un cerca di un futuro migliore. I loro diritti e la loro tutela, acquistano ancora piu’ valore, in considerazione delle tante difficoltà che hanno dovuto affrontare.
L’ emigrazione italiana nel mondo ha sempre mostrato il talento e la professionalità dei nostri connazionali. Ai familiari delle vittime italiane di Marcinelle, ai familiari di tutte le vittime del lavoro italiano nel mondo, a coloro che hanno perso la vita nell’ esercizio della loro professione nel corso della Pandemia, a quanti hanno reso e rendono ogni giorno onore all’immagine del nostro Paese, deve andare oggi il nostro pensiero riconoscente.”
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