Con tutto il rispetto del Casula Powerhouse Art Centre che ha messo in programma la presentazione di film italiani, l’evento poteva, a mio modo di vedere, essere gestito meglio.
Gli interventi in inglese fuori posto. Se ci si rivolge alla comunità italiana gli interventi in inglese erano superflui, se ci si rivolge alla comunità australiana gli interventi in italiano erano superflui.
La poca rappresentazione sia a livello istituzionale sia a livello di spettatori, sempre a mio modo di vedere, ricade sulla poca pubblicità che all’evento è stata fatta. E se vogliamo aggiungere la poca pubblicità è stata diffusa in organi di stampa che non vengono letti da australiani, se l’evento era rivolto agli australiani. La notizia dell’evento è giunta in redazione pochi giorni prima della proiezione del film inaugurale. Nonostante abbiamo pubblicato l’inserzione gratuitamente, troppo poco preavviso è stato dato all’evento.
Se vogliamo attirare spettatori australiani era più logico pubblicizzare l’evento in giornali come “The Champion” oppure “Il Sydney Morning Herald”. Se alternativamente si cercano spettatori italiani, la cosa più logica sarebbe stato pubblicare inserzioni su Allora! che viene distribuito il tutto il NSW e che nel West di Sydney ha la miglior diffusione di qualsiasi pubblicazione in lingua italiana.
Essendo stata la prima serata del nuovo ciclo di proiezioni, mi sarei aspettato le autorità sia da parte italiana che da parte del comune di Liverpool.
Sempre a mio modo di vedere sembra che all’evento non sia stato preso in considerazione nemmeno dagli organizzatori.
La proiezione del film è stata preceduta da discorsi più o meno incensanti verso le proprie attività che non alla presentazione dell’evento. Come se non bastasse, l’evento è stato preceduto da un lunghissimo filmato di un’intervista al regista del film, sempre in inglese, dove viene discusso, commentato e giudicato, lasciando allo spettatore nessun motivo di opinione.
Non mi soffermo a giudicare il contenuto del film che può essere soggettivo. Può essere considerato un film piacevole, può essere considerato un film di vita quotidiana al di fuori della realtà. La qualità della produzione e l’interpretazione mi è sembrata ottima. Il contenuto, forse un po’ meno.
Resta comunque la poca partecipazione della comunità italiana a questo evento. Non ho notato tra il pubblico nessuno delle nuove generazioni e anche questo va addebitato al fatto che, nonostante l’evento fosse gratuito, non è stato pubblicizzato nei canali giusti.
Lo sforzo del comune di Liverpool per avvicinare quella comunità italiana che dovrebbe aggirarsi ad oltre ai 13 mila, è apprezzabile. Come pure la passione e l’amore per la comunità di persone come Pino Sgambellone che nonostante il suo impegno, non riesce a far apprezzare e capire alla nostra comunità l’importanza di questo grande centro culturale e, a mio modo di vedere, non è sfruttato a sufficienza dalla comunità italiana.
Ci saranno altri film, uno al mese, fino alla fine dell’anno. Come giornale comunitario, per le prossime proiezioni, ci proponiamo di dare la notizia con largo anticipo, anche per dimostrare che una pubblicità fatta come si deve su un giornale che viene letto dalla comunità italiana, può portare l’effetto desiderato fino a riempire la sala.
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