Voglio sperare che la recente visita a New Italy da parte dei rappresentanti dei Comites d’Australia abbia evidenziato l’importanza del Museo degli Alpini in quella zona.
Le “Penne nere” hanno sempre nutrito un affetto particolare per New Italy, come testimoniano le bacheche del Museo dell’Emigrazione Italiana, colme di oggetti e souvenir donati nel corso degli anni. Tra questi spiccano i gagliardetti degli Alpini di Montegnacco, di Sydney, di Griffith e di Brisbane. Un bellissimo cappello da alpino con penna nera, una medaglia del Consiglio Nazionale degli Alpini d’Italia e molti piccoli oggetti che, nel tempo, i visitatori hanno donato per arricchire il museo.
All’esterno del Padiglione Italia, una scritta accoglie i visitatori in questo luogo che celebra la vita e la cultura italiana nella regione del Northern Rivers. Il Padiglione Italia fu utilizzato durante l’Expo Mondiale del 1988 a Brisbane, come ci racconta Fabio: “Al termine dell’Expo, i volontari di questa regione hanno smantellato il capannone e, con i loro camion, hanno trasferito il materiale in questo terreno. Il capannone, rimontato sempre dai volontari locali, è stato ufficialmente inaugurato nel 1993 dal governatore generale dell’Australia, l’onorevole Bill Hayden.”
La colonia di New Italy fu fondata da Veneti superstiti che, nel 1880, risposero alle lusinghe del Marchese De Ray, che vendette loro terreni in Nuova Caledonia. Durante il viaggio, a causa di stenti e malattie, morirono quasi 100 persone. Dopo varie peripezie, i sopravvissuti sbarcarono finalmente a Sydney. Con i risparmi di un anno di lavoro, parte dei sopravvissuti comprò terreni che il Governo Australiano aveva posto in vendita a poco prezzo, ritenendoli incoltivabili. Ma i Veneti cominciarono a disboscare, coltivare i terreni, piantare alberi da frutta e dedicarsi a varie colture. In seguito, allevarono anche bestiame e si dedicarono alla bachicoltura.
Giuseppe Querin, presidente degli Alpini di Sydney e coordinatore degli Alpini in Australia, ricorda che nel 2004 fu firmato un memorandum d’intesa tra New Italy e gli Alpini di Sydney e Brisbane, e mentre i volontari tengono le cose in ordine, gli Alpini generosamente contribuiscono alle spese ricordando che questo posto tira avanti solo con donazioni spontanee e non ha introiti governativi.
Sulle bacheche piene di ricordi e fotografie dell’epoca spiccano i nomi delle famiglie: Roder, Scarabellotti, Antoniolli, Pellizzer, Spinazè, Cappellin, Perin, Tomè, Bertoli, Battistuzzi, Nardi, Pezzuti, Mazzer, Rosolen…
Durante la nostra ultima visita, Gail, la direttrice del centro, ha ringraziato gli Alpini provenienti da Sydney, Coffs Harbour e Brisbane per aver scelto questo luogo storico di grande importanza per l’emigrazione italiana in Australia: “È una gioia per noi avervi qui. Facciamo tesoro di tutto ciò che è in mostra e lo proteggeremo come capitale della nostra memoria e delle nostre origini. Vi ringrazio nuovamente per la vostra generosità.”
Penso sia arrivato il momento di organizzare un’altra gita con Salvatore e Laura della Paramount Tour perché sono posti come questo che preservano la nostra storia e noi dobbiamo impegnarci a preservarli come luoghi d’incontro.
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