L’inefficienza delle strutture consolari in queste elezioni del ComItEs NSW si commenta da sola. Grazie all’opzione di voto, i connazionali hanno dovuto compilare un modulo disponibile soltanto a coloro che hanno accesso ad internet.
Per i connazionali senza computer o senza un aggancio di un candidato o una lista, entrare in possesso del modulo per poter votare è rimasta un’illusione. Così che sugli oltre 40,000 italiani iscritti all’AIRE di Sydney (non contiamo le centinaia cancellati per irreperibilità presunta che pur avendo chiesto di votare sono rimasti senza un riscontro), poco più di 2,100 si sono registrati. Ma se prima il problema era registrarsi, ora spunta l’ennesimo modulo disponibile solo online per richiedere il duplicato nel caso in cui il plico non fosse ancora arrivato.
Secondo le informazioni in possesso di questo giornale, almeno 60 gli elettori ancora non hanno ricevuto la scheda pur essendosi iscritti, e visti i tempi ormai veramente stretti, molti connazionali non voterà per causa di forza maggiore. Perché a forza di moduli, email e cavilli interpretativi, il voto si è trasformato in una bolgia.
Vi porto un esempio pratico. Francesco Micalizzi (pseudonimo) abita a Riverstone, a 52 km dalla CBD. È anziano, 82 anni, e ha saputo che per iscriversi alle elezioni del ComItEs doveva compilare una domanda scritta.
Grazie al figlio John, che abita a Katoomba (101 km dalla CBD), ha ricevuto via posta una copia del modulo per iscriversi a votare. Una settimana più tardi, è passata dalla casa di Francesco la figlia Anna, che abita a Castle Hill e gli ha spedito il modulo via posta. Questo succedeva nel mese di settembre, con largo anticipo sulle scadenze.
Contento di poter votare, il Signor Francesco ha atteso da bravo e onesto cittadino l’arrivo del plico elettorale. Il 21 novembre, Francesco riceve una telefonata dalla figlia che gli chiede se ha ricevuto la scheda in quanto ha visto un post su Facebook sulle elezioni del ComItEs.
Purtroppo ancora non è arrivato nulla. Il 25 novembre viene quindi a sapere che se vuole ricevere un duplicato deve compilare un altro modulo, come se già procurarsi il primo non fosse stato difficile.
Francesco chiama quindi di nuovo il figlio, che trova il secondo modulo via internet e lo spedisce alla sorella via email perché abita più vicino al papà. Il 29 novembre, in mattinata, Anna si reca da Francesco per fare compilare il modulo e lo spedisce al Consolato via posta. Siamo arrivati al 1 dicembre e ancora Francesco non ha ricevuto il plico. Dopo tre mesi, Francesco non ha votato per eleggere i suoi rappresentanti al ComItEs NSW e non certo per una sua mancanza. Malgrado le enormi difficoltà, ha cercato di appoggiarsi a parenti, amici e conoscenti pur di fare valere i suoi diritti.
Queste elezioni rappresentano una grande vergogna per le istituzioni che dovrebbero difendere i diritti dei nostri connazionali sparsi per il mondo, continuamente calpestati da un sistema che dipende più dagli uomini che dalle leggi.
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