E ballati e ballati fimmini schetti e maritati

Tony Mittiga nato a Platì in provincia di Reggio Calabria, è il nuovo consultore della Regione Calabria e l’organizzatore della serata “Progetto Tarantella” al quale abbiamo assistito venerdì sera all’RSL Club di Smitfield.

“Abbiamo in programma altri progetti – mi fa sapere Tony – culturali, musicali, e soprattutto di importanza legati alla Calabria e ai calabresi in Australia. Dalle ultime statistiche, siamo in duecentocinquantamila, tra  calabresi di prima, seconda e terza generazione, quindi dobbiamo mantenere viva la Calabria. Molto importante quindi organizzare spettacoli come questo di questa sera.

Questo gruppo di giovani del “Progetto Tarantella”, ovviamente suona e canta la nostra tradizione che è importante mantenere viva nelle nuove generazioni e non far dimenticare le origini ai più anziani. 

Sono stato contattato da Francesco Garibaldi della Regione Calabria, a riguardo di questo gruppo e mi ha chiesto se gli potevo dare una mano ad organizzare questo evento nel NSW. Mentre per gli altri Stati, sono stati interpellati i consultori, del Sud Australia, e del Victoria, dove ognuno ha dato il proprio contributo per aiutare questo gruppo che è venuto dalla Calabria” conclude Tony Mittiga.

Il Club RSL a Smitfield, si trova nella zona West di Sydney, dove molti calabresi risiedendo, ma alla serata di venerdì hanno partecipato molti anche provenienti dalla parte Nord, da Brookvale e Dee Way, dove molti anni addietro si celebrava il famoso Festival di Brookvale che attirava migliaia di spettatori.

La sala dell’austero Club, per l’occasione era stata trasformata in una festa italiana, decorata con palloncini tricolori, i tavoli apparecchiati e decorati in grande stile che, sotto la volta azzurra del soffitto trapunto di piccole stelline irradiava una luce calda e accogliente.

I tavoli erano occupati in ogni ordine di posti fino ad arrivare alla capienza massima di  trecento persone… pardon, 299 calabresi, ed io.

La prima persona che incontro è Valentina, subito raggiunta dal marito Fortunato. 

Scambio quattro parole a riguardo del loro “Progetto Tarantella” e di come è nato questo viaggio in Australia. 

“Questa è stata una tournée spinta, intanto da me e da  Valentina, primariamente, poi dalla voglia di tanti calabresi – racconta Fortunato – tanti fan che ci seguono sui social, su Youtube, su Facebook, su Instagram che sono ormai diventati internazionali.

Questi social, espongono la nostra musica e richiamano la voglia di molti italiani emigrati in questa bellissima terra e volendoci fortemente qui, abbiamo appunto organizzato, con l’aiuto di tanti amici in Australia e in Italia questa tournée.

Con l’aiuto di vari consultori, della Regione Calabria, che sono anche gli amici Sam, Martino… siamo partiti facendo un po’ di città, da Adelaide, siamo andati a Canberra, siamo stati a Melbourne, Griffith e ora a Sydney e poi torneremo a Melbourne.

Il gruppo che vedrete questa sera è un connubio di musicisti che vengono da diverse parti   della   Calabria,   perché il nostro “Progetto Tarantella” è chiamato così perché è molto tradizionale ed è formato da ragazzi di varie etnie calabresi.

La cultura al sud, unisce tutti in un’unica famiglia, però poi ci sono i reggini che hanno una cultura, i catanzaresi, i vibonesi… che hanno altri tipi di cultura. Io sono originario della provincia di Reggio Calabria, Valentina della provincia di Cosenza e poi Alessandro, anche lui di Cosenza, Simonetta proviene da Catanzaro, così come l’altro ragazzo Gabriele.

Abbiamo cercato di unire i nostri i nostri valori, le nostre passioni in un unico progetto, portandolo qui in Australia.

E posso aggiungere che, da calabrese fermo in Calabria, mi sono sentito più a mio agio qua che lì, perché in Calabria la musica popolare, anche se adesso sta avendo un risvolto, si sta sentendo di più, è molto più scontata, quindi suonare qui vedi più gente contenta, perché non sentendola mai hai quelle emozioni che ti ritornano a cinquant’anni fa quando è partita l’emigrazione, invece in Calabria c’è tanta gente che suona, quindi è più scontato, invece il calabrese in Australia ci mostra che ha tenuto quei valori che avevano sono quando sono partiti i loro nonni, i loro genitori”.

Valentina è sposata con Fortunato…. quindi fortunato due volte, si sono conosciuti tramite la musica:

“Lui mi ha visto in un concerto – spiega Valentina – e da lì è nato tutto. Certamente questo viaggio non è stato facile, anche perché ora abbiamo una bambina piccola e conciliare tutte le cose, orari, mangiare, preparazioni della bimba, spostamenti… insomma, non è facile, però la buona volontà ti fa fare tutto. 

Questo “Progetto Tarantella” va avanti da anni ed è nostra intenzione di continuarlo per portare la musica calabrese nel mondo”.

Ora si spengono le luci in sala e s’illumina il palcoscenico. Tony Mittiga augura a tutti i presenti una buona serata:

“Siamo pronti, finalmente. Porgo a tutti voi un caloroso, sentito benvenuto a questo evento speciale. Auguro a tutti voi  una felice, divertente serata. Grazie per essere venuti e buon proseguimento”.

Ha poi preso la parola Emanuele Esposito:

“Il “Progetto Tarantella” è finanziato anche dalla Regione Calabria, dal movimento Uniti, dove faccio parte come vice presidente e Francesco Garibaldi che è l’ideatore, ma purtroppo non è presente per motivi familiari. 

Vogliamo ringraziare voi tutti che siete qui dal primo all’ultimo. Questo è un progetto che sicuramente andrà avanti anche in futuro. Soprattutto speriamo che questi eventi vengono fatti più spesso in futuro. Vedere ragazzi giovani, come questi ragazzi qui suonare la tarantella, la musica tradizionale calabrese, non è non è facile.

Voglio ringraziare Valentina e Fortunato e la loro la piccola Domenica Maria, gli altri del gruppo, Gabriele, Alessandro e Simonetta. Ovviamente voglio ringraziare, soprattutto per l’organizzazione, Tony Mitica che merita un applauso perché ha fatto tutto da solo. Se questa serata è stata fatta è solo esclusivamente grazie a Tony Mittiga” ha concluso Emanuele.

E dopo tante parole, la buona cena servita dal Club… e le birre offerte da Emanuele, la parola alla musica.

Lo spettacolo inizia subito “alla grande” con una indiavolata Tarantella ballata da una incontenibile Valentina che ha fatto svolazzare drappi rosso e nero tra gli applausi e la gioia dei presenti.

Per un attimo ho pensato che, veramente fosse stata punta dalla tarantola… tanto era la foga e l’energia profusa.

La parlata calabrese… non fa parte della mio bagaglio linguistico. Un po’ di siciliano riesco a capirlo, ma il calabrese, proprio no. La musica non ha linguaggio, ma quella calabrese in particolare ha un timbro inconfondibile. Ascoltarla da questi bravi musicisti ti trascina lungo le verdi colline calabresi, respirando la tradizionale e millenaria cultura di questo popolo situato sulla punta dello Stivale. 

Ma, tra la mia sorpresa, Fortunato intona una canzone che avevo ascoltato tanti anni fa, forse cinquanta… forse più, quando Otello Profazio la cantò per noi dal palco dell’Apia Club a Leichhardt: 

“E ballati e ballati 

fimmini schetti e maritati,

e si non ballati bonu 

non vi cantu e non vi sonu,

si non ballati pulitu 

ci lu dicu a lu vostru zitu.

Sciù sciù sciù 

quanti fimmini chi ci sù”.

E il pubblico non aspettava altro, l’invito a “ballari”. Tutti si sono riversati al centro della sala dando un’esibizione “tarantellesca” che non vedevo da anni. La gioia era alle stelle, ben oltre le stelle dipinte sul soffitto blu.

Bellissima serata, bellissima musica, ottima compagnia. Alla prossima!

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