Festa della Repubblica

Quest’anno la Festa della Repubblica al Club Marconi sarà celebrata con tutto il rispetto che merita, non una festa per pochi invitati, ma la festa di tutti gli Italiani, proprio come i Padri Costituenti avrebbero voluto.

76 anni sono trascorsi da quel 2 giugno 1946, quando gli italiani decisero che era ora di abbandonare la Monarchia per intraprendere una strada nuova, quella della Repubblica. 

La prima celebrazione della festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1948 a Roma, in via dei Fori Imperiali. Il 2 giugno divenne, così, la festa di tutti gli italiani, è il giorno in cui tutti ci stringiamo attorno al tricolore.

Da bravi italiani all’estero, anche noi celebriamo questa data del 2 giugno con un inserto speciale del nostro giornale: quattro pagine dove mettere in evidenza la storia, i valori, il significato della Repubblica.

La festa attira migliaia di persone, a significare l’importanza che l’emigrante ha sempre tenuto in considerazione la Madre Patria. Per molti anni le celebrazioni erano volute e finanziate delle Autorità italiane ma, con il passare degli anni, la Festa cominciò ad essere allestita presso il Club Marconi di Bossley Park e trasformata in un evento sociale con celebrazione della Messa in italiano e tanti discorsi in inglese… ma pur sempre una giornata che ha attirato oltre 20.000 persone.

Quest’anno, sconfitto il terribile Coronavirus, nessuno ci vieta di esporre la bandiera tricolore al balcone, preparare un bel pranzo secondo la tradizione culinaria italiana, cantare a squarciagola l’Inno di Mameli!

Il 2 giugno è una delle giornate in cui è più facile ascoltare l’inno nazionale detto comunemente Inno di Mameli anche se in pochi sanno che, in realtà, il nome originale è Canto degli italiani.

Ogni “nuovo inizio” rimuove memorie, seleziona valori e lascia i suoi segni. È perciò significativo accertarsi che la pandemia, che negli ultimi anni ci ha privato di un evento così importante, non intaccherà il giorno celebrativo, il giorno della proclamazione della Repubblica Italiana e la gioia degli italiani all’estero.

A noi il compito di difendere la Repubblica, ieri come oggi, con un messaggio positivo per migliorare sempre il nostro comportamento democratico. Voluta dai nostri padri 76 anni fa, abbiamo l’obbligo di continuarla per i nostri figli. È nostro il dovere di essere propositivi e di contribuire a migliorare la nostra comunità senza aspettare che sia lo Stato a far qualcosa per ognuno di noi, ma chiedendoci cosa possiamo fare noi per la nostra amata Nazione.

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