Pink Ribbon tenutasi al Fraternity Club di Fairy Meadow – Testimonianza di Rebecca Dimovski:
Il 4 febbraio 2022, la vita di Rebecca Dimovski è cambiata per sempre. A 45 anni le è stato diagnosticato un tumore al seno ER positivo in stadio 1, una notizia devastante che l’ha colta di sorpresa, come succede a molte altre donne. “Non avevo alcun legame genetico,” racconta Rebecca. “Il mio tumore è stato scoperto per caso, troppo piccolo per essere sentito. Non c’era alcun nodulo, eppure era già diventato invasivo.”
Come molte altre, Rebecca era una delle 1 donna su 7 che riceverà una diagnosi di cancro al seno nel corso della propria vita. “Si stima che il mio tumore fosse lì da almeno 6-12 mesi. Se non avessi trovato una ciste in un’altra area del corpo, probabilmente non avrei ancora idea che il mio corpo fosse stato invaso.”
La diagnosi è stata solo l’inizio di un lungo percorso di cure che ha messo a dura prova non solo lei, ma anche la sua famiglia. “Per sei mesi, il mio corpo è stato martoriato da un trattamento intensivo: tre interventi chirurgici in cinque settimane, tre mesi di chemioterapia e quattro settimane di radioterapia quotidiana. È stato un periodo difficile.”
Nonostante le difficoltà, Rebecca oggi può dire di essere libera dal cancro. Ma non si fa illusioni. “Non sottovaluto il potere del mio avversario, se dovesse tornare. Il cancro al seno non colpisce solo te, colpisce tutta la tua famiglia e le persone che ti amano.”
Ottobre è il mese della consapevolezza sul cancro al seno, e Rebecca sottolinea quanto sia importante non solo sensibilizzare, ma anche agire. “Il nastro rosa è ormai riconosciuto come un simbolo, ma abbiamo bisogno di azioni e risultati concreti. Ogni giorno, otto donne perdono ancora la vita a causa del cancro al seno.”
Per Rebecca, la ricerca è la chiave per un futuro senza decessi per cancro al seno. “Se il mio cancro dovesse tornare e passassi dallo stadio 1 allo stadio 4, l’unica cosa che potrebbe salvarmi è la ricerca. Ecco perché ho scelto di sostenere la National Breast Cancer Foundation (NBCF), l’ente australiano che finanzia ricerche rivoluzionarie.”
Le raccolte fondi organizzate da Rebecca e suo marito Steve hanno finora raccolto oltre 50.000 dollari per la NBCF. “Abbiamo organizzato diversi eventi: un pranzo per sole donne, una cena di gala, bocce a piedi nudi per uomini, e una serata di giochi. Non si tratta solo di raccogliere fondi, ma di unirci come comunità nella speranza e nella celebrazione.”
Recentemente, Rebecca e Steve hanno partecipato a un tour del laboratorio del Garvan Institute of Medical Research, dove hanno visto in prima persona gli sforzi dei ricercatori finanziati dalla NBCF. “È stato confortante sapere che ci sono tanti scienziati brillanti che lavorano ogni giorno per raggiungere l’obiettivo di zero decessi per cancro al seno.”
La battaglia di Rebecca è una storia di forza, resilienza e speranza, ma soprattutto un appello per l’azione. “La sensibilizzazione è fondamentale, ma è la ricerca che farà la differenza. Insieme possiamo fare la differenza, sostenendo la ricerca per salvare vite umane.”
Rebecca Dimovski non si limita a guardare al futuro con speranza, ma si impegna attivamente per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la ricerca. La sua esperienza personale l’ha spinta a diventare una portavoce per tutte quelle donne che, come lei, hanno affrontato o stanno affrontando il cancro al seno. “Ogni storia conta, ogni voce alza il livello di consapevolezza, ma è la collettività che può realmente portare il cambiamento.”
Il coinvolgimento nella comunità è uno dei punti chiave del suo impegno. “Le raccolte fondi che abbiamo organizzato non sono solo eventi. Sono occasioni per unirci, per sostenere chi sta combattendo, per ricordare chi non c’è più e, soprattutto, per costruire una rete di supporto che va oltre il trattamento medico.” Eventi come la cena di gala e le bocce a piedi nudi per uomini sono diventati appuntamenti annuali, non solo per raccogliere fondi, ma anche per offrire un momento di condivisione e solidarietà. “È incredibile vedere quanto la comunità possa fare quando si unisce con uno scopo comune.”
Durante la visita al Garvan Institute, Rebecca ha potuto toccare con mano l’importanza della ricerca. “Vedere i ricercatori al lavoro mi ha dato una nuova prospettiva. Queste persone dedicano le loro vite a trovare soluzioni per un problema che colpisce milioni di donne nel mondo. Il loro impegno è fondamentale per sperare in una cura definitiva.”
L’impatto della malattia ha cambiato profondamente il modo in cui Rebecca vive la sua vita. “Ora affronto ogni giorno con una consapevolezza diversa. Sono grata per ogni momento che posso passare con la mia famiglia e per ogni opportunità di fare la differenza per gli altri. Questa esperienza mi ha insegnato che la vita è preziosa e che ogni giorno è un dono.”
Rebecca sottolinea anche l’importanza di fare i controlli regolari e di non ignorare i segnali del proprio corpo. “La mia storia è una testimonianza di quanto sia vitale la diagnosi precoce. Il mio tumore era troppo piccolo per essere percepito, ma grazie a un controllo approfondito, è stato scoperto in tempo. Voglio incoraggiare tutte le donne a fare controlli regolari e a non sottovalutare l’importanza della prevenzione.”
Infine, Rebecca si rivolge a tutte le donne e le famiglie che stanno vivendo una diagnosi simile: “Non siete sole. Ci sono persone, organizzazioni e comunità pronte a sostenervi. Il cancro al seno può sembrare una battaglia solitaria, ma ci sono reti di supporto incredibili pronte ad aiutarvi in ogni passo del cammino. Insieme, possiamo affrontare questo nemico, e un giorno, con la giusta ricerca, lo sconfiggeremo definitivamente.”
Rebecca continua a lavorare instancabilmente per la causa, determinata a trasformare la sua esperienza personale in un movimento collettivo di cambiamento.
La sua speranza è che, attraverso l’azione e la ricerca, il cancro al seno diventi un ricordo del passato, e che nessuna donna debba più affrontare la paura di una diagnosi. “Ogni passo che facciamo oggi, ogni dollaro raccolto, è un passo verso un futuro migliore per tutte noi.”