L’ennesimo elogio alla nullità

Un mio carissimo amico, riceve una lunga email da un emerito sconosciuto che sciorina una lista di progetti realizzati durante l’anno… Incuriosito mi telefona, dicendo di non sapere nulla di questo “interlocutore accreditato che lavora insieme al Consolato e che è in grado di creare sinergie e mettere insieme realtà della nostra comunità che fino a ora non si erano incontrate”.

Qui verrebbe da ridere, considerato come va bene tale istituzione. Le liste di attesa stanno battendo tutti i record mondiali e questi, sconosciuti ai più, sono gli interlocutori accreditati… siamo veramente messi bene. Siamo abituati anche ai proclami dei nostri rappresentanti politici, che con i loro selfie ci tengono continuamente informati dei loro viaggi. Gulliver a confronto era un dilettante.

Oltre alla spola Sydney-Roma, escursioni in Africa, in Asia, a Taiwan… la circoscrizione è grande, quindi, giustamente, qualcuno si deve pur sacrificare per noi. Stiamo concludendo un anno, trascorso così così… né bene, né male… ma, era peggio prima. Qualcosa è andato bene, comunque. Questo “foglio informativo di patronato” cresce, gli abbonati aumentano e le nostre copie vendute superano di gran lunga quelle di altri autorevoli pezzi di carta da lungo tempo sulla piazza.

A proposito di piazza, quella da dove cadono le persiane… nulla di nuovo. Il party natalizio cancellato, praticamente senza preavviso. Anche guardando i bollettini del Comune dell’Inner West, non se ne parla più. Dovrebbero ammainare il tricolore e issare bandiera bianca. Vendere il tutto agli attori e voltare pagina. A proposito di pagine, parliamo un po’ delle nostre… Non è difficile capire perché molte pagine propongono contenuti banali… cos’altro possiamo fare? Cosa dobbiamo dare a questa gente narcotizzata da decenni di informazione buonista? Ci si lamenta sempre dell’informazione, della banalizzazione di ogni contenuto, ma se poi uno s’azzarda a scrivere un commento veritiero, allora apriti cielo. Se una persona non è in grado di capire quello che legge, se non è in grado capirne i contenuti, cosa perdiamo tempo a fare?

Abbiamo un brutto sistema mediatico, ma questo è quello che meritiamo. Inutile fare giornali, radio o televisione senza cambiare approccio, se non è zuppa è pan bagnato. Cominciamo a scrivere quello che non va, come ci siamo ridotti ad accettare servizi inesistenti, come ci siamo trovati a fare la parte del cattivo. No, non ci sto. Chi asseconda questo sistema è complice, non c’è una via di mezzo. Vorrei tanto che il nostro amministratore non chiedesse contributi al governo italiano fino a quando una commissione indipendente per la stampa all’estero verrà istituita, senza dover prima chiedere un parere a personaggi che non capiscono l’importanza di una stampa libera e indipendente.

Vorrei tanto che questo “bollettino informativo” fosse indipendente, finanziariamente indipendente. Ma quando devi chiedere un parere a degli incapaci di capire il valore di un organo di stampa indipendente, è tutto tempo perso. Meglio vendere cavalierati, fare feste con santi inesistenti e accettare tutto senza mai fare domande.

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