Maestro Camilleri

Una giornata di cultura, musica e premi omaggiando Camilleri

Sabato 15 novembre, la Sala Michelini del Club Marconi di Bossley Park, NSW, ha ospitato una mattinata speciale organizzata dalla Marco Polo – The Italian School of Sydney, combinando la premiazione annuale degli studenti con un tributo a uno dei più grandi narratori italiani contemporanei: Andrea Camilleri. L’iniziativa, intitolata “Un omaggio ad Andrea Camilleri”, ha celebrato la lingua italiana, la narrativa e l’identità culturale, attirando famiglie, educatori, musicisti e appassionati di letteratura.

La giornata, ideata e condotta da Marco Testa, ha preso il via alle 10:00 con l’apertura delle porte, accompagnata da caffè, tè e cannoli e dalle note di sottofondo del gruppo folk siciliano Scupriri. Dopo la proiezione del video promozionale, Testa ha dato il benvenuto ai presenti e ha introdotto la celebrazione del 100º anniversario della nascita di Andrea Camilleri, sottolineando l’importanza della scuola come fulcro della comunità italofona del NSW.

Tra gli ospiti d’onore erano presenti il Console Generale d’Italia, Gianluca Rubagotti, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Sydney, Marco Gioacchini, e rappresentanti di associazioni culturali e scolastiche tra cui Franco Barilaro, Tony Noiosi, Tony Paragalli, Bruno Lopreiato, Santo Crisafulli, Giovanna Pellegrino. È stato letto anche un messaggio di saluto della Dott.ssa Valentina Biguzzi, Direttore dell’Ufficio Educazione e Cultura dell’Ambasciata d’Italia, sempre vicina all’iniziativa.

Durante il suo intervento di all’inizio della giornata, il Console Rubagotti ha sottolineato l’importanza della partecipazione istituzionale: “Le istituzioni italiane, quando si propongono eventi per celebrare la nostra cultura, e questo sia con la potenza sia con i premi ai giovani, hanno davanti un appuntamento molto importante. Noi ci teniamo ad esserci.”

Anche Marco Gioacchini, nuovo Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, ha espresso la sua gratitudine e il piacere di essere presente: “Sono molto felice di essere qui e vorrei dire che da quando sono arrivato ho visto questo bellissimo paese, questo bellissimo pubblico, questo bellissimo gruppo di membri e sono molto grato di essere qui perché sono consapevole che qui in Australia c’è una grande e vecchia presenza degli italiani. Sono molto felice di condividere questo momento con voi.” La Dott.ssa Giulia Torello-Hill, docente di Italiano presso l’Università del New England, ha poi tenuto una lectio magistralis intitolata “Dialetto, Multilinguismo e Oralità nella Narrativa di Andrea Camilleri”, approfondendo come lo scrittore siciliano abbia saputo trasformare il dialetto e la lingua creativa in strumenti narrativi capaci di dare autenticità e identità al mondo immaginario di Vigàta. 

La docente ha sottolineato come “una delle caratteristiche quintessentiali della storia di Camilleri è che la storia si basa sull’uso del vigatese, una lingua inventata che mescola elementi del dialetto siciliano, l’italiano standard e un gruppo di neologismi… Come i dialetti sono parte della nostra vera identità, dovrebbero essere abbracciati, piuttosto che soppressi, e quindi siamo tutti qui oggi per celebrare il dialetto siciliano e la cultura”. Ha inoltre evidenziato il profondo legame tra lingua, memoria e cultura. “In effetti, Camilleri crede fortemente che i dialetti debbano essere supportati… La lingua è nazionale come un albero che affonda le sue radici in tutta l’Italia e trae dalla periferia verso il centro le parole. In questo senso, per dare coraggio ai nostri dialetti siciliani, Camilleri ha deciso di inventare la sua lingua, il vigatese, e come in ogni lingua viva, il vigatese si evolve continuamente”.

La docente ha evidenziato il ruolo dell’oralità: “Molto spesso la nostra lingua si sviluppa e si costruisce attraverso le nostre esperienze di infanzia… Per Camilleri l’oralità è molto parte dei dialetti, e diventa molto parte del vigatese anche”. Ha poi posto l’accento sul valore interculturale e multilingue dei dialetti: “Come abitanti di un’isola, con una lunga storia di migrazione, siamo tutti individui multilingue. 

Coloro che parlano dialetti, come il siciliano, sperimentano conoscenze indigene trasmesse da generazioni, influenze di greco, latino, arabo, provenzale, catalano e spagnolo”. Infine, ha condiviso osservazioni didattiche.  “Quando i miei studenti leggono Camilleri, inizialmente trovano il vigatese una sfida, ma presto si divertono e sentono di acquisire un’altra lingua… non si confondono, è un po’ come giocare a un gioco”. “Ciò che Camilleri ci insegna, e ripete instancabilmente, è quanto sia importante preservare i dialetti e il nostro patrimonio linguistico. E a volte questo significa semplicemente valorizzare ciò che portiamo dentro di noi, il nostro vigatese”.

La componente musicale ha animato la mattinata con l’esibizione del gruppo Scupriri, che ha eseguito un medley di brani tradizionali siciliani e le iconiche colonne sonore dei romanzi di Montalbano. Con costumi autentici e strumenti come il maranzano e il tamburello, gli artisti hanno reso omaggio alla Sicilia e alle tradizioni che hanno ispirato Camilleri.

Santo Crisafulli ha introdotto ogni composizione, offrendo un contesto e un commento su ciascun brano. In apertura, “U Scrusciu du Mari”, un pezzo che evoca il suono delle onde e il vento sul mare siciliano, creando un’atmosfera di malinconia e nostalgia legata alla costa e alle tradizioni marinare. Ha fatto poi seguito, “Malamuri”, una melodia dal ritmo incalzante che racconta le passioni e i contrasti della vita rurale siciliana, tra gioia e momenti di riflessione e “Comu Aceddu Finici”, un brano delicato e poetico, ispirato al volo degli uccelli e alla libertà, che trasmette leggerezza e armonia, simbolo dell’innata musicalità della cultura siciliana. 

Infine, “Batuku di lu Juncu”, una composizione vivace e ritmica, che fa risuonare le percussioni tradizionali e invita il pubblico a lasciarsi trasportare dai ritmi popolari, celebrando la vitalità e l’energia delle feste locali.

Le esecuzioni hanno immerso i presenti nell’atmosfera solare e ironica dei romanzi di Camilleri, collegando la narrativa del commissario Montalbano alle sonorità e alle tradizioni dell’isola.

Il momento finale della giornata è stata la cerimonia dei Marco Polo Awards 2025. Per la prima volta, oltre agli studenti, è stato premiato anche un insegnante per il suo eccezionale impegno: Miss Annelise Macolino, docente di italiano a St Patrick’s College, Strathfield. Tra gli studenti premiati, si sono distinti: Damian Pivas, Cartia Longo, Brando Flammia, Elina Banerji e Crystal Zhou, riconosciuti per passione, dedizione e risultati eccellenti nello studio della lingua italiana.

Il keynote address è stato tenuto da Marcus Igual, vincitore del Marco Polo Award 2021 e ora insegnante presso la Marco Polo, che ha condiviso la sua esperienza personale, l’impegno nello studio e nell’insegnamento della lingua italiana e l’importanza di trasmettere l’amore per la cultura italiana alle nuove generazioni.

Il Premio Monetario 2025 è stato assegnato a Rheanna Dott (Year 10, Good Samaritan Catholic College), premiata per eccellenza accademica e impegno culturale, mentre speciali menzioni e riconoscimenti hanno celebrato studenti dei programmi Bimbi Time, K–12 e adulti, coinvolgendo l’intera comunità scolastica.

La cerimonia si è conclusa con un conviviale grazing table e una lotteria, tra sorrisi, applausi e gratitudine. L’evento ha ribadito il ruolo della Marco Polo – The Italian School of Sydney come punto di riferimento per la lingua e cultura italiana, celebrando la tradizione, l’educazione e la narrazione che uniscono comunità, generazioni e patrimonio culturale italiano, in omaggio all’inestimabile eredità di Andrea Camilleri.

Servizio fotografico con i vincitori dei premi nella sezione scuola della prossima edizione.