Negli ultimi anni ho sottoscritto vari abbonamenti a testate e agenzie giornalistiche italiane e australiane. Oltre che fornirmi notizie sempre nuove e quindi aiutarmi a collaborare meglio con il mio direttore, che mi chiede spesso di offrire contributi di notizie locali, l’abbonamento fa sì che con facilità riesca anche a trovare articoli di tempi passati e arricchire le mie rubriche.
Recentemente, un amico ha ricevuto alcune notizie attraverso degli aggiornamenti periodici che gli sono giunti via email. Tra questi c’era un articolo di un cugino che è stato insignito di un’onorificenza in occasione del compleanno della Regina.
Contento di aver visto un bell’articolo in un altro giornale, l’amico me lo ha inoltrato via mail, chiedendomi di leggerlo e trarne spunto, ignaro del fatto che mi veniva chiesto di abbonarmi al giornale per visionare il testo o di inserire i miei dati di accesso nel caso fossi già un abbonato. Perché l’articolo non si poteva leggere gratuitamente?
Qualcuno degli addetti ai lavori, di un episodio simile che ha interessato un giornale locale australiano, si è sentito offeso da un’affermazione del genere. Un anziano signore chiedeva sui social di poter leggere liberamente un articolo riguardante la costruzione di un enorme edificio multipiano a pochi passi dalla sua abitazione, che avrebbe potenzialmente avuto un impatto sulle sue abitudini di vita nella comunità.
La risposta secca del curatore della pagina è stata, “brutto vecchio, anche noi dobbiamo mangiare!”
Mi chiedo se sia possibile arrivare a tanto. Piuttosto servirebbero contributi finanziari a sostegno della stampa e una campagna pubblicitaria efficiente, anche di rivalutazione di tutto il settore dell’informazione, oltre che da parte delle singole imprese.
So di non essere il solo a chiedere che per i più abbienti, in questo momento di forte crisi sociale ed economica, l’informazione sia libera e fruibile, quantomeno una selezione di brevi articoli online.
Una parte importante della collettività italiana, rimanendo in casa a causa del lockdown, passa le ore incollata davanti a Rai Italia, e benchè sia cosa buona informarsi delle vicende che accadono nel Belpaese, è ugualmente essenziale non isolarsi oltre durante la pandemia e correre il rischio di ulteriori problemi di salute fisica e mentale.
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