Oltre l’hype dell’AI: Nuove opportunità per i comunicatori

Martedì 25 Novembre si è svolta la business breakfast “Communicating with Impact”, promossa da Horizon Communication Group in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana a Sydney. Un confronto tra esperti che ha evidenziato nuove sfide, strumenti e approcci per comunicare responsabilmente nell’era dell’AI. L’evento ha riunito professionisti della comunicazione, rappresentanti delle istituzioni e di imprese italiane a Sydney. In primo piano, la presentazione della “Guida per il professionista di comunicazione nell’era dell’Intelligenza Artificiale” del Centre for Strategic Communication Excellence (CSCE), appena tradotta in italiano e disponibile per tutti i comunicatori italiani in Australia: una guida pratica per orientarsi nell’innovazione portata dall’intelligenza artificiale.

Per la comunità italiana a Sydney, eventi di aggiornamento professionale come questo rappresentano occasioni in cui condividere esperienze, costruire nuove relazioni e accedere a temi che stanno ridefinendo il mondo del lavoro internazionale. In questo modo, si può sia mantenere vivo il legame con le proprie radici, sia essere tra i primi a cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale.

Lisa Portolan (Managing Director, Horizon) ha aperto i lavori illustrando i 7 insights della più recente ricerca sul digitale: “Siamo sopraffatti dal sovraccarico informativo, tra continue richieste di autenticazione e sistemi che non comunicano tra loro. Desideriamo tecnologia, ma paghiamo il prezzo di una fatica digitale che si traduce in sfiducia verso le fonti tradizionali.” 

Tra gli insights, da un lato il fenomeno del “media overload”, che porta le audience a cercare chiarezza e coerenza nella comunicazione. Dall’altro, il tramonto della fiducia verso media tradizionali e influencer a favore di voci locali e autentiche: “Oggi la fonte più credibile è qualcuno ‘come me’, soprattutto per le nuove generazioni”, ha spiegato Portolan. 

Se il tema dell’intelligenza artificiale può sembrare riservato agli addetti ai lavori, in realtà riguarda chiunque operi in contesti dove la tecnologia sta cambiando le regole del gioco: dal retail al turismo, dalla finanza ai servizi. La domanda non è più ‘se’ usare l’AI, ma ‘come’ farlo in modo etico, efficace e coerente con i propri valori. 

Lorenzo Canu, ospite dell’evento, ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di dirigere il cambiamento e non solo di adattarsi. Presentando la Guida in italiano, ha individuato i ruoli e le strategie per i comunicatori: dall’uso etico dell’AI all’automazione di attività ripetitive per valorizzare la relazione umana nella gestione degli stakeholder. “Per la cultura italiana, la relazione viene prima del business e l’AI deve essere strumento, non sostituzione”, ha sottolineato Canu.

Durante il dibattito che ne è seguito, una delle partecipanti ha posto la domanda che forse ci chiediamo tutti: “Oltre l’hype di alcuni programmi di AI che tutti usiamo, come può l’AI facilitare davvero il lavoro quotidiano?” Il dibattito si è concentrato su applicazioni concrete: dall’analisi di grandi volumi di dati alla creazione di contenuti multilingue e al monitoraggio reputazionale in tempo reale. 

Strumenti che, se usati responsabilmente, possono liberare tempo per le attività strategiche e relazionali. L’incontro si è concluso con un intervento di Justin Flaherty (CEO, Horizon), appena atterrato da Roma, che ha condiviso esempi di come aziende italiane stiano uniformando linguaggio e contenuti digitali: “Gli algoritmi AI indicizzano tutto, dalla homepage alle pagine interne. La coerenza è un imperativo strategico per l’impresa moderna, in Italia come in Australia.” 

L’evento si è confermato non solo una sessione formativa, ma un’opportunità di confronto autentico tra italiani che condividono la sfida di comunicare responsabilmente. La Guida CSCE sarà presto disponibile gratuitamente per i professionisti italiani attraverso FERPI.