Per i Comites, si vota o non si vota?

Un passo qui, un passo là e una bella giravolta, ma…

Dovete ammettere che è una bella domanda; nemmeno Shakespeare o Pirandello avrebbero pensato ad un titolo simile per una loro commedia… una sceneggiata continua.

Essere o non essere? Ad ognuno il suo! Una soap-opera di stile-sudamericano che dura dal lontano 2015 e che, solo ora, si sente il bisogno di discutere sulle modalità delle elezioni per il rinnovo dei Comites.

Si discute della Bicamerale… qualsiasi cosa essa sia, anche con una commissione parlamentare, un giorno sì e due no, come il gioco dell’oca: un passo avanti e due indietro.

“Una buona notizia” afferma il senatore Francesco Giacobbe dopo l’approvazione alla Camera, seguita da “Spero si possa a breve approvare anche in Senato”. Di questi tempi, con il Senatore incagliato in Australia, chissà se al Senato verrà discusso qualcosa, considerando anche che per i Senatori in Patria dovrebbero cominciare le vacanze.

Ultima gemma è la videoconferenza in cui, praticamente, tutti esternano le loro preoccupazioni e molti vorrebbero le votazioni ad altra data.

Intanto passa il tempo e, da queste parti, eccetto una email alle Associazioni, niente si è fatto per informare sulle votazioni e sulle procedure per votare. Ovviamente, la colpa è del Covid e del poco personale già stressato per
l’enorme mole di lavoro… dicono.

Ecco una sintesi dell’incontro via Zoom:

Mariano Gazzola, America Latina, ha parlato di due criticità, con o senza pandemia.

Giuseppe Maggio, Europa e Nord Africa, ha lamentato la mancanza di attenzione da parte di Governo e Parlamento.

Rodolfo Ricci, di nomina governativa, ha delineato un quadro critico rispetto allo stato attuale dei diversi Comites nel mondo. “In questi anni sono stati raccolti solo marginali suggerimenti del Cgie”, ha lamentato Ricci.

Silvana Mangione, per i Paesi anglofoni extraeuropei, ha spiegato la carenza di personale nei Consolati.

Franco Papandrea, Australia, ha lamentato numeri esigui, dall’analisi del traffico sulla rete internet.

Ernesto Pravisano, Amsterdam, ha ricordato come i requisiti procedurali per le elezioni e in particolare per l’autentica delle firme siano troppo stringenti, visti anche i tempi ristretti.

Tommaso Conte, Stoccarda, ha espresso delusione per le mancate risposte ricevute finora.

Isabella Parisi, Germania, ha espresso delusione per difficoltà dell’inversione dell’opzione di voto, che non esiste in Italia ma solo all’estero.

Gerardo Pinto, Argentina, ha richiamato l’attenzione sul problema dei Consolati a creare omogeneità e normalizzazione di una situazione molto delicata.

Vincenzo Arcobelli, USA, ha parlato di difficoltà chiare e oggettive con principi che riguardano la Costituzione stessa.

Edith Pichler, Germania, si è detta preoccupata per il diritto dell’emigrazione storica che potrebbe essere maggiormente in difficoltà nel partecipare alle elezioni.

Luciano Alban, Zurigo, ha lamentato come si stia parlando più di aspetti tecnici che politici e del rischio di una bassa affluenza.

Nello Gargiulo, Cile, ha sottolineato le difficoltà procedurali e si è chiesto se abbia senso andare oggi a parlare ai connazionali di elezioni quando c’è gente che non riesce a prendere un appuntamento per altre pratiche consolari.

Aldo Lamorte, Maie, ha parlato di difficoltà di funzionamento del sistema di iscrizione tramite Fast It.

Gianluca Lodetti, ha espresso preoccupazione, vista la sofferenza della rete consolare per le risorse per avere un voto davvero partecipato.

Norberto Lombardi, Pd, ha auspicato un piano straordinario per migliorare il funzionamento dei consolati.

Pietro Mariani, Madrid, è intervenuto circa la questione di ineleggibilità a seguito di due mandati, chiedendo che ci sia maggiore chiarezza nelle procedure.

Marcelo Carrara, Argentina, si chiede se l’informazione messa in atto sia sufficiente per informare in modo capillare i nostri connazionali.

Wilma Quinteros Chavez, Bolivia, ha ricordato le problematiche della rete consolare.

Rita Blasioli, Costa, Brasile, ha chiesto una valutazione della situazione pandemica come una condizione di necessità e urgenza.

Vincenzo Mancuso, Germania, ha richiamato l’attenzione sul concetto di semplicità nell’esecuzione all’estero di diritti e doveri.

Francesco Pascalis, Victoria-Tasmania, ha parlato di un confronto che perdura su tematiche rimaste più o meno immutate nel tempo. “È un trattamento che non meritiamo, ci troviamo ancora in una situazione di stallo. Meritiamo che ci sia da parte del Governo italiano un intervento per porre fine a questi problemi”.

Salvatore Tabone, Metz, ha chiesto delucidazioni maggiori su incandidabilità e incompatibilità.

Giuseppe Stabile, Spagna-Portogallo, ha lamentato come su questi argomenti la politica sia arrivata in ritardo. “Ci si trova a ridosso delle elezioni senza sapere se i giovani vogliano partecipare alla consultazione elettorale”.

Luigi Maria Vignali ha chiarito che ci saranno verifiche sul numero di utenti che hanno avuto accesso alle informazioni nei siti della rete consolare, così come sono partite già da alcune sedi mail massive per informare gli iscritti AIRE della tornata elettorale.

Saranno partite a piedi, perché nulla è arrivato in Australia. “C’è un impegno a fornire servizi essenziali della rete consolare”, ha evidenziato Vignali per quanto riguarda i problemi segnalati dai territori…

Michele Schiavone, Segretario Generale del CGIE, ha chiuso l’incontro invitando a capire come procedere perché da tempo va avanti una discussione sui ruoli e sulle responsabilità.

“In giro per il mondo c’è incertezza diffusa su questo aspetto”, ha commentato Schiavone spiegando come ci sia ancora da recuperare molto in termini di diritti elettorali all’estero. Ecco. E in questa atmosfera idillica, non resta che fare domanda al Consolato, quando e come, eventualmente, lo faranno sapere.

Aspettare pazientemente l’arrivo del plico e rispedirlo al Consolato… almeno così ho capito da quella email che ho ricevuto ma che non avrei dovuto ricevere perché pur essendo iscritto all’AIRE non faccio parte di nessuna Associazione.

E come me, si trovano migliaia di persone, soprattutto i giovani, che oggi sono qui e domani… chissà. Me ne farò una ragione, considerato anche che da parte vostra state ancora cercando di “capire come procedere”

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