Molti componenti della lista “Noi Italiani” si sono incontrati in un noto locale del South West di Sydney per condividere il risultato ottenuto, nonostante non abbiano conquistato la maggioranza dei seggi.
Quattro candidati prenderanno posto nel nuovo Comites. Tutto quello che era possibile fare è stato fatto anche se era evidente che l’opposizione era troppo forte perché supportata da associazioni e istituzioni anche politiche.
Nonostante tutto, il gruppo si è detto compiaciuto del risultato. Resta la delusione della poca partecipazione che ha visto solo una piccola percentuale di iscritti all’AIRE votare. Sono state conteggiate circa 1,700 schede valide che rappresentano lo 0,03% della comunità. Togliendo le schede bianche o nulle la percentuale diminuisce ulteriormente.
“I numeri hanno parlato – ha dichiarato il Presidente uscente Maurizio Aloisi – praticamente di quella che è la differenza fra le due fazioni. Faremo parte del nuovo comitato come membri a pieno titolo in modo che la comunità usufruisca di un Comites veramente degno di questo nome. Noi non abbiamo intenzione di fare opposizione, siamo dei consiglieri e diamo consigli per affrontare le problematiche della comunità. Le opposizioni le fanno i partiti politici nelle elezioni politiche, ma non in quelle del Comites anche se la lista maggioritaria è chiaramente guidata da un esponente politico. Dobbiamo lavorare per riportare il Comites ai veri valori che dovrebbe rappresentare un gruppo di persone accomunate dagli stessi desideri e che lavora assieme per la comunità”.
“Nessuno sapeva come sarebbe andata – ha commentato il riconfermato consigliere Domenico Leuzzi – però adesso siamo chiamati tutti a dare il nostro contributo sincero per la comunità che ha avuto fiducia in noi e stiamo a vedere come l’altra fazione maggioritaria si comporterà nei nostri confronti. Speriamo si possa continuare una discussione proficua. Noi esprimiamo già da subito la volontà al confronto per portare avanti i valori in cui noi crediamo, augurandoci che non accada come la volta scorsa dove una parte di eletti ha preferito dare le dimissioni piuttosto che lavorare per la comunità”.
Ancora una volta le elezioni hanno evidenziato la carenza di donne nella rappresentanza. Nonostante molte fossero nelle due liste, solo due sono state elette, una per ogni lista. “È un difficile bilancio tra uomini e donne – ha commentato Antonia Scarciapino – ma questo non è niente di nuovo nella nostra società. Sono convinta che l’entusiasmo delle donne potrà spronare anche i colleghi uomini a fare bene. Sono convinta che noi donne riusciamo a comprendere meglio i problemi di una comunità che sta invecchiando, abbiamo un differente approccio e forse molta più umanità.
Cercherò di darmi da fare anche nel campo dell’istruzione perché vorrei provare ad introdurre più lingua italiana nelle scuole. Nel sobborgo dove vivo, tutti vorrebbero che i loro bambini andassero alle scuole di italiano per imparare la lingua dei padri e dei nonni perché come me, i bambini hanno dimenticato di parlare italiano.
La mia lotta sarà quella di cercare di introdurre l’apprendimento della lingua italiana nelle scuole primarie e poi continuare anche nelle scuole superiori. Un progetto piuttosto impegnativo ma che io lavorerò per vederlo realizzato. Un’altra cosa che penso sia in sintonia con il nostro compito, è di informare la comunità di che cosa sia il Comites perché da mia personale esperienza mi risulta che non molti sanno cosa sia. Durante la mia campagna elettorale ho avuto la sensazione che la comunità si aspetti dei cambiamenti e sta a noi capire e attuare questi cambiamenti, visto che ci siamo posti a servizio della comunità italiana. Qui non si tratta di voler fare cose e progetti personali, ma di fare ciò che porti beneficio per tutta la comunità”.
“È stato interessante – ha detto il segretario uscente Marco Testa – poter contribuire al processo democratico e far sì che gli elettori potessero esprimere i loro candidati. Abbiamo concorso con i mezzi a nostra disposizione e siamo riusciti ad avere quattro candidati. Il risultato da noi raggiunto non è poi così tanto diverso dalla realtà dei fatti nello scorso Comites. Giustamente, non essendo noi in maggioranza, potremo solo avanzare delle proposte, ma anche essere presenti e fornire uno sguardo critico per migliorare le iniziative che si intendono realizzare per la comunità italiana.”
“Sicuramente non mancherà occasione per confrontarsi su vari temi e lo faremo soprattutto su quelle che pensiamo siano le priorità della nostra comunità come ad esempio maggiori servizi consolari, una revisione dell’anagrafe che abbiamo visto purtroppo essere molto sconnessa dalle realtà in cui i connazionali vivono ed il rilancio dell’associazionismo. C’è poi una grande percentuale di connazionali che non ha un contatto attivo con le nostre istituzioni.”
“Questo Comites rappresenta soltanto lo 0,03% del totale degli iscritti AIRE e deve porsi senza ulteriore ritardo questo serio problema. Il Comites rappresenta tutta la comunità nei rapporti con le autorità consolari e deve fare gli interessi di tutti, sia di quelli che hanno votato che di coloro che ancora oggi non sanno cosa sia il Comites”.
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