Le notizie, poche in verità, si apprendono solo tramite Facebook. La notizia più importante a riguardo del Comites del NSW del presidente Di Martino sembra la svendita dei beni d’ufficio che, in un primo tempo erano stati donati agli alluvionati di Lismore, poi ritirati dal presidente stesso su consiglio consolare che informava la proprietà di tali beni essere dello Stato Italiano.
Di solito, quando un ente pubblico vende qualcosa acquistato con denaro pubblico, discute la cosa con i membri dell’ente e rende pubblica la cosa per dare la possibilità alle persone interessate di fare un’offerta.
Tenendo il tutto segreto, o quasi… potrebbe anche sembrare che ci sia un interesse a tenere il prezzo basso. Chi legge gli annunci su Facebook Marketplace?
Originariamente i mobili sono stati posti in vendita in un unico blocco per $2,500, poi scontati a $1,000… poi venduti.
Dovremo aspettare Natale per il verbale sulla vendita, se mai verrà redatto.
A pensar male si fa peccato, ma non vorrei che ci fosse qualche conflitto d’interesse anche sulla svendita dei mobili.
Il lotto comprende 3 armadi a due ante, 1 armadio con 2 ante, 1 scrivania da ufficio con cassetto, 3 tavole stilord, 1 cassettone, 12 sedie nere, 3 sedie da scrivania,1 tavolino per stampante.
Totale valore d’acquisto $7.000 o forse più.
Mancano dalla lista il televisore, il DVD player, la stampante e altro materiale dell’ufficio di Five Dock, ma manca soprattutto l’informazione sulla vendita. Nessuna notizia ufficiale e, ovviamente, nessuno dei miei intervistati sa niente.
“Se davvero fossero stati venduti a soli $1,000, sarebbe il colmo. Una svendita di beni acquistati con i soldi dei contribuenti – ha riferito uno dei consiglieri che non vuole identificarsi forse temendo le ire dei colleghi – e per quanto ne sappia, non è arrivata nemmeno un’autorizzazione dal Ministero o dal Consolato per la vendita dei beni.”
Ricapitolando: il passato Comites non poteva vendere i beni del Comites, costretti a tenerli in magazzino dal novembre 2020 alla modica spesa di $ 292.00 per mese perché “potrebbero servire al prossimo Comites”.
Una volta eletto, il “prossimo Comites” non ne voleva sapere di aprire una sede e, giustamente a mio avviso, ha creduto bene regalare quelle cose agli alluvionati di Lismore.
Ma dall’alto è arrivato il “fermi tutti” e l’offerta è stata ritirata. Altri mesi di magazzino e poi, finalmente l’annuncio della vendita tramite Facebook Marketplace.
La matematica non è il mio forte, ma tenere in magazzino beni per 18 mesi ad un costo di $5.256.00… per poi rivenderli a $1.000.00 (forse meno) denota una certa logica.
Mia nonna raccontava la storia di Maria Cazzetti che bruciava i violini per vendere la cenere.
Forse il Comites avrebbe dovuto chiedere una consulenza per un “parere legale in merito all’attuale applicazione”.
Ma questo è un altro affare che parleremo in seguito.
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