Per Celebrare il 4 Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Finalmente, dopo tanti anni di incontri dove ognuno sembrava rappresentare solo sé stesso, le Associazioni d’Arma si sono radunate nella bella sala della Doltone House al Club Marconi e hanno dato prova di unità festeggiando la ricorrenza del 4 Novembre come un Corpo solo, una sola Armata.
Naturalmente ognuno nella sua uniforme, dal blu dei Carabinieri e Marinai, al verde degli Alpini. Attaccato al labaro rosso un cappello da Bersagliere con tutte le sue piume svolazzanti. Sui trespoli vicino alla parete i gagliardetti delle altre Associazioni, Alpini, Carabinieri e Marinai.
Non deve essere stato facile organizzare una così bella festa, ma questo prova che, quando si vuole e soprattutto con l’aiuto di professionisti dell’ospitalità al Club Marconi, tutto è possibile.
La giornata è iniziata con l’esecuzione degli Inni Nazionali d’Australia e d’Italia e della Canzone del Piave.
Dopo un minuto di silenzio per ricordare i Caduti, Maurizio Pagnin, maestro di cerimonia per l’occasione, ha letto una breve storia della festa odierna e il suo significato: “La giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate – ha letto Pagnin – è una giornata celebrativa nazionale italiana. Fu istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale, evento bellico considerato come completamento del processo di unificazione risorgimentale, visto che permise all’Italia l’annessione di Trento e Trieste. Per tale motivo, l’intervento italiano nella Prima Guerra Mondiale è considerato la quarta guerra d’indipendenza italiana. La festa è il 4 novembre, data dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti firmato il 3 novembre 1918 che sancì la resa dell’impero austro-ungarico all’Italia. Istituita nel 1919, la celebrazione del 4 novembre è l’unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana: dall’età di liberale, al fascismo, all’Italia repubblicana. Nel 1921, in occasione della celebrazione della giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Milite Ignoto venne sepolto solennemente all’altare della Patria in Roma” ha concluso Pagnin.
A fare gli onori di casa, il Presidente Morris Licata, che ha voluto complimentarsi con i partecipanti, dichiarandosi molto onorato di condividere con loro l’odierna Festa.
Presenti anche i Membri del Comitato del Club Marconi, il vice presidente Mario Soligo e il consigliere Angelo Ruisi.
A seguire, un bellissimo intervento a quattro voci, quelle dei Presidenti: Giuseppe Querin per gli Alpini, Mario Sanna per i Bersaglieri, Sebastiano Villanova per i Carabinieri e Riccardo Montrone per i Marinai d’Italia.
Inizia la lettura Riccardo Montrone: “Cari soci familiari ed onorati ospiti, a nome dell’Associazione Nazionale Alpini, dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, dell’Associazione Marinai d’Italia e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, vi diamo il benvenuto al Club Marconi e vi ringraziamo per la vostra partecipazione per la celebrazione del 4 Novembre”.
Il Presidente dei Carabinieri, Sebastiano Villanova, ha poi tradotto le stesse parole in inglese nel caso fossero presenti in sala italiani di seconda o terza generazione che non comprendono appieno la lingua italiana. Anche questo è sembrato un tocco con una visione verso il futuro. Solo incentivando con la comprensione le nuove generazioni, le nostre Associazioni d’Arma avranno un futuro.
Ha poi continuato la lettura il Bersagliere Mario Sanna: “Per quanto siamo tutti australiani, grati e fieri di esserlo, siamo anche italiani, di prima, seconda o terza generazione e giustamente siamo altrettanto fieri di esserlo”.
Prende la parola Giuseppe Querin, Presidente degli Alpini: “Il 4 Novembre festeggiamo l’Unità d’Italia e delle Forze Armate. La celebrazione nasce dalla data dell’armistizio svoltosi a Villa Giusti 4 novembre 1918 per mettere fine alla Prima Guerra Mondiale tra l’Italia e l’impero Austro-Ungarico. Con la fine della Grande Guerra l’Italia assume, più o meno, i confini attuali a raggiungimento di un percorso durato più di 100 anni”.
Dopo la traduzione di Sebastiano Villanova ha preso la parola Riccardo Montrone, Presidente dei Marinai d’Italia, continuando: “La storia si ricorda di Cavour, Garibaldi, di Vittorio Emanuele e dei Generali, ma chi ha combattuto erano giovani in divisa. La stessa divisa che noi Alpini, Marinai, Bersaglieri e Carabinieri, abbiamo indossato. La divisa che hanno indossato i nostri familiari, i nostri padri ed i nostri nonni”.
L’ultima parola spetta a Mario Sanna, Presidente dei Bersaglieri, che conclude dicendo:
“Siamo tutti qui per celebrare le Forze Armate ed i suoi membri, passati, presenti e futuri”.
Come accennato all’inizio, la Doltone House ha dato prova della sua professionalità con un pranzo di tutto rispetto ed un servizio degno di una festa così importante.
Tanto che, un raggiante Maurizio Pagnin ha fatto sapere a tutti i presenti che la festa verrà ripetuta annualmente al Club Marconi, visto il parere entusiastico degli organizzatori, Sebastiano, Giuseppe, Mario e Riccardo.
Vorrei concludere la celebrazione d’Arma con un mio pensiero e con l’augurio, forse utopistico, che gli eserciti militari non vengano mai più richiesti per risolvere le controversie tra Nazioni e che, finalmente, trionfi la Pace tra i popoli del Mondo.
Viva l’Italia e la Pace!
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