Vi racconto un sogno tra le cime, le Dolomiti viste dall’alto

di Giuseppe Querin

Ho un’idea, un sogno: le Dolomiti viste dall’alto ed eccomi a raccontarvelo.

“Pronto, chi parla?”

“Angelo, tuo fratello. Fra poco sarò in Italia… e ho sempre sognato le Dolomiti.” Le ho viste con il naso all’insù, oltre 50 anni fa.

“Perché non trovi qualcosa per vederle dall’alto?”

Una risposta c’è: c’è una ditta a Ortisei che, con l’elicottero, fa questi servizi.

“Un’ora, ma costa tanto…”

“Non importa, prenota. E quando sarò lì, ci divertiamo a farlo. Sempre io che pago, ma vale la pena.”

Partenza quel venerdì: tre ore di viaggio con il nostro pulmino, con fratelli, sorelle e il nostro fotografo – amico di casa – il cugino Luciano. Impressioni, dopo tanto tempo: la nostra montagna, le nostre Dolomiti. Tre ore di viaggio con scenari fantastici, primaverili, e con le vette ancora coperte di neve. Un incanto. Una giornata splendida, quasi fatta per noi. Con certi posti dolomitici che mi riportavano a quando facevo il militare. Ricordi di gioventù.

Arrivati a Ortisei – pareva una cartolina – in Val Gardena, provincia di Bolzano. Lì, l’elicottero ci aspettava. Tutti entusiasti, eccetto un fratello che, per precauzione, non è salito. Con un po’ di euforia, mia sorella – pur con un po’ di paura – eccoci lasciarci sollevare dal cielo limpido, sopra le cime innevate. Emozioni da brividi. Subito il nostro pilota ci indicava ogni montagna, ogni vallata: “Lì è la Marmolada… guarda quella parete dove si arrampicano…”

Un velo di tristezza ci attraversa nel pensare che proprio lì, quella parete, ha portato via un nostro cugino, durante un’arrampicata. Ricordavo bene la Marmolada, Magala Ciapela, il paesaggio: colori delle vette coperte di neve in mezzo a rocce che brillavano come cristallo, contrasti con vallate verdi, laghi, fiumi… un incanto.

Ricordavo le Tofane. Un brivido di oltre cinquant’anni fa. Il Passo Falzarego, la chiesetta che ispirò la nostra baita ad Austral. Le Cinque Torri, Cortina… una bellezza dall’alto che faceva spuntare una lacrima di ricordi sul mio viso. Un’emozione grande: le Tre Cime di Lavaredo.

Ricordi e ricordi: vedere dall’alto le Tre Cime, i nostri rifugi, i laghi attorno, Misurina e Auronzo. Ricordi che non tornano. Tutto sembra, per me, un sogno. Una fiaba. Un ricordo fermo, ma vivo, che non è scontato e non è dimenticato. Sorvolando più in su: la Valle Pusteria, Dobbiaco e San Candido. Una vallata aperta, con la meraviglia di vedere praterie, fiori, la primavera che dona una bellezza indescrivibile. Quante volte abbiamo visto le nostre Dolomiti, quante scampagnate…

Ma vedendole dall’alto è un’immensa bellezza.

Questo, per me, per i miei fratelli e sorelle, è un ricordo, un’emozione. Dico grazie di aver potuto inventare la giornata più bella della nostra famiglia. Le Dolomiti sono – e saranno sempre –