Martedì 18 luglio 1871, il comune di Penrith si riunì per la prima volta. L’incontro fu presieduto dal sindaco eletto, James J. Riley, e con otto assessori eletti presenti. Quest’anno segna 150 anni da quello storico inizio.
Nella primissima seduta, l’impresario di pompe funebri locale John Price fu assunto dal comune, diventando così il primo impiegato. Il primo Consiglio comprendeva imprenditori locali, negozianti, pubblicani e agricoltori.
Penrith è stata la prima nella area di Sydney a utilizzare l’illuminazione elettrica. Nell’ottobre 1959 il comune di Penrith fu dichiarato città e nel 1963, incorporando anche i comuni di St Marys e Castlereagh. Il sobborgo di Emu Plains fu trasferito dal consiglio comunale delle Blue Mountains al consiglio comunale di Penrith. In un intervista, il sindaco di Penrith Karen McKeown OAM ha condiviso il suo immenso orgoglio di far parte di un comune che ha svolto un ruolo così importante nello sviluppo delle area extra-urbane di Sydney.
“Fin dai suoi inizi, il Penrith City Council è stato innovativo e si è dedicato al servizio della popolazione locale, un’attitudine che continua ancora oggi”. “Negli anni Novanta dell’Ottocento, il Consiglio emanò uno statuto per proteggere le persone da malattie come il tifo e la difterite.
Negli anni ’20, il comune ha implementato un sistema di rimozione dei rifiuti in modo che i residenti non dovessero più bruciare o seppellire i rifiuti nei loro cortili”, ha affermato Cr McKeown.
Tra maggio e agosto di quest’anno, la città festeggerà i suoi 150 anni in diversi modi: reperti storici dell’ultimo secolo e mezzo saranno esposti nella Penrith City Library e si terrà un ricevimento civico per onorare l’anniversario tra le altre realizzazioni ed eroi locali.
La storia degli ultimi 150 anni sarà condivisa attraverso i canali di social media, inoltre la pubblicazione mensile del comune inviata a tutti i residenti celebrerà i successi passati e le opportunità per il futuro di Penrith. Più avanti nel corso dell’anno, verrà pubblicato un opuscolo commemorativo.
Questo articolo è apparso nell’edizione del 1 luglio 2021 di Allora!
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