“Grazie per avermi atteso. Nuove avventure ci aspettano!” Con questo enigmatico annuncio, la Venere di Botticelli torna in auge, emergendo come protagonista della campagna del Ministero del Turismo volta a promuovere le bellezze d’Italia. “Ciao! So bene che avete sentito la mia mancanza – dice sui social – e mi fa piacere sapere che vi siate così tanto preoccupati per me.
Ecco la verità: avevo promesso di portare le bellezze della nostra Italia in giro per il mondo e così ho fatto. Aeroporto dopo aeroporto, città dopo città. Perché quando si ama davvero qualcosa, si desidera condividerla con il mondo intero. La nostra Nazione merita di brillare sempre di più e io sono qui per assicurarmi che accada”, spiega, concludendo il suo messaggio con un cuore rosso.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, la Procura della Corte dei Conti del Lazio ha avviato un’indagine riguardo alla campagna promozionale del Ministero del Turismo denominata “Open to Meraviglia,” con la Venere come figura centrale. Ebbene, la Venere di Botticelli, utilizzata per la campagna comunicativa, non è più apparsa dallo scorso giugno. Gli account ufficiali dei social media legati all’operazione hanno cessato di pubblicare contenuti a tema o sono stati rimossi (su Twitter rimane solo l’account parodistico). Di fatto, la campagna è giunta a uno stallo.
Proprio per tale ragione, la Corte dei Conti del Lazio ha avviato un’indagine per presunto danno erariale, ovvero la potenziale perdita di denaro pubblico causata da impiegati, amministratori o funzionari dell’amministrazione pubblica o da aziende controllate dallo stato. Fonti non confermate suggeriscono che una richiesta di chiarimenti sarà presto inviata al Ministero del Turismo.
La notizia proviene dal sito di Repubblica. Il quotidiano sottolinea come la “Venere influencer” sia sparita dalle piattaforme “in piena stagione turistica, nonostante l’investimento sostenuto per lanciare l’iniziativa,” come inizialmente riportato dal Foglio.
La campagna, che ha comportato una spesa di 9 milioni di euro di fondi pubblici, è stata inaugurata lo scorso 20 aprile dal Ministero del Turismo. Nata con l’intento di attirare turisti provenienti da ogni angolo del mondo a visitare il Bel Paese, il suo simbolo – una rappresentazione digitale della Venere di Botticelli nei panni di un’Influencer intenta a scattare selfie in Piazza San Marco a Venezia, a pedalare in bicicletta ai piedi del Colosseo o a godersi una gita in barca a Capri – ha fin da subito suscitato ilarità sui social media. La questione ha destato scalpore persino in Parlamento, quando il rappresentante di Forza Italia Pierantonio Zanettini ha presentato un’interrogazione alla Camera denunciando “errori grossolani” anche nella rappresentazione di alcune località e monumenti situati in Veneto.
L’eco mediatica, insieme ai commenti sarcastici e alle critiche sulla qualità delle immagini pubblicate dall’agenzia Armando Testa, responsabile della campagna sui social media, si è protratta per almeno due mesi. Fino alla fine di giugno, quando è stato pubblicato l’ultimo post della campagna (questa volta con la Venere in primo piano a Taormina). Successivamente, quasi un silenzio assoluto: visitando la pagina Instagram “venereitalia23”, è evidente come, nelle settimane più recenti, gli utenti, ancora con tono ironico, abbiano iniziato a commentare vecchi post della campagna, chiedendo informazioni sulla sparizione della Venere e, in generale, sulle ragioni della cessazione delle pubblicazioni.
Al momento attuale, il Ministero del Turismo avrebbe dichiarato a Repubblica che l’effimera scomparsa della “Venere influencer” sarebbe stata “una scelta ponderata” volta a “far convergere le campagne sul portale italia.it,” il sito del Ministero del Turismo dedicato a aiutare i visitatori a pianificare viaggi e visite in Italia. Tuttavia, come sottolineato dal giornale, si profila una nuova “grana legale” per Daniela Santanchè, a margine di un’estate già turbolenta per la ministra.
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