Una donna che aveva iniziato la sua giornata nella tribuna del pubblico di un tribunale è finita sul banco degli imputati, accusata di aver ostacolato un’indagine della polizia per occultare un crimine.
Johnson Kokozian, 20 anni, accusato di aver guidato un’auto ad alte prestazioni che si è schiantata e ha ucciso due fratelli, non è comparso davanti al tribunale locale di Liverpool dopo che gli è stata negata la cauzione. Cosa diversa per la sua compagna, la 22enne italo-australiana Tiana Savignano.
Inizialmente, la donna era seduta nella tribuna del pubblico mentre la corte apprendeva che la polizia stava aggiornando le sue accuse. È stata poi arrestata mentre lasciava il tribunale con il suo avvocato.
Kokozian sarebbe fuggito dalla scena dopo essersi schiantato con una Mercedes-Benz AMG mentre viaggiava a quasi il doppio del limite di velocità per la zona di 50 km/h nel sud-ovest di Sydney venerdì notte. La polizia sostiene che dopo l’incidente Kokozian, suo padre e Savignano abbiano discusso di una storia di copertura e abbiano fatto false denunce alla polizia.
Kokozian è stato accusato di guida pericolosa aggravata con morte a causa della presunta velocità eccessiva. Alina Kauffman, 24 anni, e suo fratello Ernesto Salazar, 15 anni, sono morti nello schianto a soli 200 metri dalla loro casa nel sobborgo di Heckenberg.
Savignano è tornata in tribunale, questa volta seduta sul banco degli imputati, chiedendo di essere rilasciata. La difesa ha dichiarato alla corte a nome della ragazza che sarebbe disposta a rispettare le condizioni per la cauzione, compreso quello di non avere contatti con Kokozian.
“Non è una condizione facile per lei… ma è una condizione che è disposta a rispettare”, ha detto alla corte l’avvocato di Savignano. I pubblici ministeri si sono opposti al rilascio di Savignano sulla base del fatto che avrebbe potuto interferire ulteriormente nelle indagini.
Savignano avrebbe chiamato il triplo zero circa un’ora dopo lo schianto e avrebbe fornito una denuncia consapevolmente falsa. “Il fatto che lei presumibilmente abbia fuorviato la polizia, nelle prime fasi critiche di questa indagine (è) non solo una violazione enorme delle aspettative della comunità, ma della legge”, ha detto il pubblico ministero.
A Savignano è stata concessa la libertà su cauzione con condizioni tra cui quella di non contattare altre persone legate al caso e di rimanere a più di due chilometri dal luogo dell’incidente. Le viene anche vietato l’uso dei social media e tornerà in tribunale il 26 settembre.
Tra le persone che le è stato ordinato di non contattare ci sono Cruz Davis-Tuka, 21 anni, anche lui arrestato in una casa di Liverpool e colpito con accuse simili di occultamento e ostacolo alla giustizia.
Be the first to comment