In questo mese commemoriamo il ventesimo anniversario della scomparsa di Mamma Lena e il diciannovesimo anniversario della scomparsa di Dino Gustin. Chi erano Mamma Lena e Dino Gustin? Coloro di una certa età avranno le loro memorie e storie da raccontare di questi due straordinari personaggi che hanno contribuito alla storia dell’immigrazione italiana in Australia.
I più giovani, se interessati, possono rivolgersi al sito “The Legacy of Mamma Lena and Dino Gustin”. Nata ad Azzone, provincia di Bergamo, nel 1914, Maria Maddalena Morelli e il triestino Dino Gustin, nato nel 1919, si sposarono nel 1940. Subirono grande dolore quando il primogenito Alberto morì all’età di quattro anni di meningite. La seconda figlia, Rosalba, aveva allora 6 mesi e dopo un anno e mezzo nacque il figlio Roberto. La vita in Italia dopo la seconda guerra mondiale non era facile e la famiglia Gustin decise di emigrare in Australia, sbarcando a Sydney dalla nave Aurelia nel maggio del 1956.
Dino trovò subito lavoro nella fabbrica della Kelvinator, dove si fabbricavano frigoriferi. Lena, anche se diplomata in lingue, non parlava inglese ma trovò lavoro presso un caffè dove il padrone, che aveva acquistato una macchina per il caffè espresso e non sapeva usarla, lasciò Lena a fargli un caffè. Lena fu immediatamente assunta per fare il caffè e come lavastoviglie. La vita da barista non durò molto per Lena.
Per caso, il direttore della Fiamma all’epoca, Evasio Costanzo, le offrì una rubrica nel giornale dove poteva dare consigli. Così nacque “Il Salotto di Lena” e poi un’altra rubrica “Lena Risponde” e poi una terza “Di tutto un po’”. Una collaborazione che durò molti anni. Intanto Lena, che aveva anche trovato lavoro con i Padri Cappuccini a Leichhardt, cominciò la sua carriera alla radio. I Padri Cappuccini avevano il programma radio “The Italian Hour” alla 2SM. Padre Anastasio chiese a Lena di prendersi cura del programma. Dino, con le sue straordinarie abilità nel creare interesse e coinvolgimento con gli ascoltatori, cominciò a creare il contenuto per il programma a cui Lena dava voce.
Tuttavia, il grande problema era che l’”Ora Italiana” era registrata il giovedì e andava in onda il sabato. Quando andava in onda, non era più attuale. Dino voleva dare agli ascoltatori le notizie del giorno, la musica del giorno e storie di attualità che avrebbero aiutato i tanti migranti italiani che arrivavano in Australia in quel periodo. “Cercate pure un’altra stazione radio”, disse Padre Anastasio, “ma trovateci però un’altra persona che può sostituire Lena”.
Per puro caso, alla richiesta di Lena, una giovane ragazza (Franca Delle Piane) era stata assunta per aiutare Lena nell’ufficio dei Cappuccini che ormai era diventato luogo di assistenza per una moltitudine di emigrati bisognosi di aiuto. Franca – che poi diventò la parlamentare Franca Arena – prese in mano “l’Ora Italiana” e Lena e Dino trovarono ciò di cui avevano bisogno alla 2CH. Bisogna ricordare che in quel periodo (1957) la legge sui programmi radio in lingua straniera era molto severa. Solo il due percento del contenuto poteva essere in italiano e poi tradotto parola per parola in inglese. Ma questo non aveva importanza per Lena e Dino.
Adesso potevano andare in diretta, le notizie erano del giorno! Da un’ora alla settimana i programmi aumentarono a 12 ore alla settimana, cinque giorni alla settimana. In un’epoca in cui gli emigranti non avevano alcuna assistenza governativa, Lena e Dino divennero il faro di speranza e di informazione per un’intera generazione di nuovi arrivati.
Volevi lavoro, comprare una casa, dare lavoro, fare gli auguri, ascoltare le ultime notizie/musica dall’Italia, avere consigli, partecipare ad un concorso, fare della pubblicità e navigare la vita in un nuovo paese? Allora rivolgetevi ai programmi di Lena e Dino. La stazione radio 2CH acquistò per Dino un potente trasmettitore a onde corte, e Dino ogni mattina alle 4am si alzava per ascoltare le notizie dalla RAI che poi Lena avrebbe letto quella sera. Grazie a Lena e Dino, le leggi sul contenuto in lingua straniera sulla radio divennero più flessibili e gettarono i semi per quello che sarebbe poi diventata la SBS.
Nel 1965 un giovane cantautore, Nino Cavallaro, scrisse una canzone chiamata “Mamma Lena”. Il nome risuonò con la comunità e da quel momento in poi Lena divenne Mamma Lena! È impossibile in poco tempo descrivere l’enorme impatto che Mamma Lena e Dino ebbero sulla comunità italiana dell’epoca. Erano tempi duri, non c’erano servizi governativi disposti ad aiutare. Non parlavi inglese, peggio per te. Non avevi lavoro, dovevi vivere sulla generosità di altri. Volevi comprare una casa, pochi potevano aiutarti. I programmi radio gestiti da Mamma Lena e Dino erano un ponte che collegava le due culture. La popolarità di Mamma Lena e dei programmi creati da Dino era fenomenale. Ogni settimana migliaia di lettere arrivavano alla 2CH. Molte con solo la scritta “Lena, 2CH”. Di solito le lettere con richieste di auguri contenevano uno o due dollari che Mamma Lena e Dino mettevano da parte per poi dare il via alla costruzione di un Asilo Nido a Fairfield.
A volte le lettere contenevano storie di grandi difficoltà e dolore e con queste Mamma Lena fece pressione sui ministri e sui dipartimenti governativi affinché modificassero le leggi in particolare quelle relative ai ricongiungimenti familiari. Era ben noto che se avevi bisogno di aiuto, Mamma Lena era il primo punto di riferimento. Anche per chi cercava operai. Davi un annuncio a Mamma Lena e presto avevi la mano d’opera. La collaborazione con la 2CH durò dal 1959 fino al 1973, dopo di che Mamma Lena e Dino trovarono spazio alla 2KY fino al 1980.
Interessante notare che la 2KY era la stazione radio dove gli australiani ascoltavano le corse dei cani e dei cavalli… e poi i programmi italiani! Parliamo di vero multiculturalismo. Gli ascoltatori australiani si aggiornavano sulla cultura, lingua e musica italiana e gli italiani ascoltavano le corse dei cani e dei cavalli. Quando il Primo Ministro Malcolm Fraser creò il suo “Consiglio Consultivo Nazionale delle Donne” nel 1978, Mamma Lena rappresentava tutti gli emigrati.
Quando bisognava raccogliere fondi per i terremoti nel Friuli e in Sicilia o le alluvioni a Firenze, Mamma Lena e Dino mobilitarono la comunità. Quando c’era da organizzare una festa al Marconi per 1000 persone, Dino era pronto. Quando si doveva riconoscere il talento musicale italiano a Sydney, Dino creava l’opportunità, i dischi e la festa! Quando il Governo del giorno (1990) voleva togliere l’insegnamento dell’italiano nelle scuole superiori in Australia, Mamma Lena e Dino, assieme alle “Ladies’ auxiliary” dell’APIA Club, organizzarono una petizione che raccolse ben 20,000 firme che poi presentarono al Ministro dell’educazione Hon. Dawkins.
L’italiano fa ancora parte del curriculum nelle scuole australiane. Nel 1988 Mamma Lena e Dino lanciarono il loro libro “70 Anni di Ricordi in Due Mondi” di 700 pagine e che si può leggere sul sito “The Legacy of Mamma Lena and Dino Gustin”. Nel libro si trovano le storie di molte famiglie italiane arrivate negli anni della grande emigrazione in Australia.
Dino era Cavaliere della Repubblica ma Mamma Lena era la donna italiana più pluridecorata e riconosciuta d’Australia. Era Cavaliere, Member of the British Empire (MBE) e Commendatore ma per lei, il titolo più prezioso era quello di Mamma Lena, la mamma degli italiani in Australia.
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