AIRE iscriversi per un calvario di burocrazia

Vediamo innanzitutto che le cifre totali di italiani nel Mondo sono quasi 5 milioni e rotte, ma chi era che diceva che in realtà dovremmo essere circa 10 milioni?

Per quanto riguarda l’Australia, credo che le cifre non siano reali, penso che ci siano molti più italiani di quelli iscritti all’Aire. Forse molti soggetti credono sia meglio stare lontano dalle italofili grinfie governative e non far sapere in quale parte del Mondo si sono trasferiti.

Sicuramente considerano che i vantaggi siano minimissimi a fronte degli svantaggi, sarebbe simpatico poter fare delle anonime interviste a campione. Ma come? Su che base dico questo? Semplice. In occasione della famosa passata campagna per i Comites sponsorizzata da San Gennaro, ebbi il piacere di intervistare vari italiani residenti. Alcuni di loro sono qui da oltre 10 anni e non vedono la necessità di informare il consolato della loro libera scelta di trasferimento via dall’Italia.

Mentre riscontro, che di un’intera famiglia di cinque, tutti iscritti all’AIRE, due soli elementi risultano nelle liste consolari, mentre gli altri tre no. Motivo? Non si capisce bene se si tratta di incapacità burocratiche di chi dovrebbe controllare oppure di negligenza da parte di qualcuno. Fatto sta che se qualcunonon vuole avere a che fare con la burocrazia avrà pure qualche ragione.

E se in occasione delle elezioni politiche italiane, apparentemente tutti gli iscritti a questo AIRE ricevono il plico con le schede elettorali, come mai per il Comites si è dovuto ripresentare altra richiesta di voto? Quindi che necessità c’è di iscriversi nuovamente al consolato per votare solo per i Comites? Non siamo forse gli stessi elementi?

Oppure ricadiamo in quelli di serie A e quelli di serie B?

Andrea Camilleri, con estrema sottigliezza, ha saputo trovare il coraggio nei suoi scritti di descrivere la burocrazia italiana in maniera tale da calzare a pennello con il trauma delle elezioni Comites con cui tanti dei nostri connazionali qui a Sydney hanno dovuto fare i conti: “La sottili vinditta di ’na carta che non viniva firmata consistiva nella moltiplicazioni in almeno dù autre carte, in una delle quali gli viniva addimannata spiegazioni pirchì non aviva firmato la precedenti e nell’autra gli viniva mannata copia della prima ’n caso che non l’aviva arricivuta.”

Mi dispiace, ma ci sono molte cose che possono essere indicate come “Vantaggi o Svantaggi “. Cosa potrebbe dire Mirko Tremaglia se fosse vivo a tutto questo? Immagino la sua risposta… “Ma chi me lo ha fatto fare!”. Ha cercato di dare diritti ad un popolo e molti se ne sono approfittati rimpastando le leggi a proprio vantaggio.

A questo si aggiunge che attualmente al Ministero degli Esteri manca un vero ministro, un soggetto che riveda tutta la struttura estera nei sistemi di gestione con personale ben preparato e rispettoso verso i propri connazionali, non facendone una cernita dividendoli in serie A o B ma solo “italiani.”

Il sor Peppe Grillo fondò un partito partendo dalla ribellione verso un governo, all’epoca, abbastanza sgangherato – non che ora sia meglio -, un po’ come anni fa fece la famosa Ilona Staller, in arte Cicciolina, che spinta da Rifondazione Comunista si insediò al governo per ripicca, per controbattere o semplicemente per dimostrare quanto fosse vuoto di spirito il parlamento di allora.

Grillo, tra strilli, parolacce e insulti, avrebbe svegliato quella parte di italiani che era stufa dei tanti soprusi, quanto è vero, che svuotò le poltrone della sinistra, portandoseli tutti tra le stelle del firmamento ma pur sempre in quella parte del firmamento che guarda dove tramonta il sole.

Ricordate la battuta della scatoletta di tonno? Era giusta! Ma come tutte le cose, si fa presto a parlare, ma è il mantenere che è estremamente difficile farlo. Alla fine, oltre alle bibite, il bibitaro si è persino messo a vendere il tonno pur di tirare a campare.

Peccato, perché ci siamo persi l’entusiasmo lungo la strada, affossandoci in un sistema di immobilismo burocratico e di congetture degne delle più sofisticate dittature. Colpa? La solita… “Ma chi me lo fa fare”, tanto il 27 arriva quella bella infornata di Euro che ti fa dimenticare tutte le scatolette di tonno benché tanti – per loro disgrazia – siano anche allergici pure al tonno, ma quella è un’altra storia.
Arrivederci alla prossima e buona giornata a tutti,

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