La tiritera italiana del green pass

In Italia, ultima trovata del governo, ordina le regole per andare ai supermercati. Cioè, i clienti troveranno sulle porte d’ingresso le liste di quello che si potrà comprare e di quello che invece non potrà essere acquistato. 

Ai tempi della guerra c’era la tessera, ma non perché i cittadini fossero di Serie A o di Serie B ma perché bisognava sfamare l’esercito o c’era l’embargo e il cibo che arrivava a sfamare le famiglie era razionato. Di questi tempi, apparentemente, tutto dipende dal possedere o meno la “tessera verde” che i connazionali in patria chiamano in gergo dantesco “Green Pass”. Ahhh! quel dimenticato frasario della lingua italiana, chissà se quelli della Crusca lasceranno correre.

Quindi, la lista sicuramente, sarà divisa in “PUOI” e “NON PUOI”. Gli acquirenti dovranno comprare solo quello nella lista PUOI o avere la tessera verde per accedere ai beni “di lusso”.

Come la mettiamo con i generi di prima necessità, passeranno? C’è chi dice che i pannoloni per gli anziani incontinenti non potranno essere comprati senza la famigerata tessera e chissà allora quanti letti bagnati ci saranno. Quanti articoli subiranno la stessa prassi a causa della famigerata tessera? 

Invece di andare avanti, torniamo indietro. Mica male come prospettiva per una nazione che si vanta di avere un futuro di crescita del PIL e del benessere di una grande potenza internazionale. E infatti, siamo tornati ai prodotti di contrabbando. 

Vi immaginate se da noi qui in Australia, Aldi, Coles, IGA, o Woolies, applicassero lo stesso sistema? Nel giro di tre ore scoppierebbe si, una guerra.

Tutto va bene e tutto va male, ma c’è da chiedersi cosa diavolo stia succedendo in quella povera martoriata Italia. Sono veramente così rimbecilliti? L’Italia sembra essere diventata il paese dei controsensi, una vera repubblica ‘bananensis’ (delle banane).

Se da una parte serve il Green Pass per i pannoloni del nonno incontinente, dall’altra chiudiamo un occhio sulle quotidiane invasioni dal continente africano, con gli sbarchi di centinaia di esseri umani evidentemente sprovvisti di immunizzazione – e non solo quella anti-covid. 

Poveri sventurati, forse, ma non vi sembra che anche gli anziani connazionali avranno il sacrosanto diritto di finire i loro giorni con la stessa dignità?

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