Siamo arrivati ad un orgasmo di troppo

Cari lettori, mi dispiace ma siete fuori strada, l’orgasmo non è quello che pensavate voi.

Oggi il vero orgasmo è …“il telefonino, il mobile phone.”

Si, purtroppo i tempi cambiano e l’orgasmo, classico di una notte d’amore, non è più lo stesso. Mai così eccitante come quello che può dare il telefonino, il cellulare, il mobile, il mostro della tecnologia moderna.

Svegliarsi la mattina e mezzi addormentati allungare la mano per prendere quel tesoro di tecnologia, stringerlo tra le mani accarezzando i tasti che appena pigiati danno le notizie di cosa è successo durante le ore notturne… Viene proprio da dire “che perdita di tempo è il dormire.”

Il portentoso Facebook oppure il Twitter, da dove si può sapere o scoprire cosa sia successo alle amiche: la Francy che ha messo le corna al marito, il cane della Titti ha fatto la popò sul tappeto del salotto, il gatto della Pazzi che sta perdendo il pelo (il gatto oppure l’amica), la fanno da protagonisti.

Mettersi immediatamente d’accordo con le amiche più fidate e programmare il dafarsi della giornata… Andare al caffè, poi dalla modista per un nuovo cappellino da indossare al matrimonio della Puppi che quando se lo mette sembra più un guanto anticoncezionale usato che non un cappello.

Ma la cosa più bella è che se il marito risvegliandosi le rivolge una parola, la risposta della moglie sarà: “non rompermi sono occupata.” “Ma cara – continua il marito – volevo solo darti una carezza?” “Accarezzati da solo e non rompere.”

Poi c’è il controllo su Facebook che ti fa vedere come cucinare un uovo di gallina, che è differente da quello della papera. Oppure come fare uno sformato con le patate (quelle vere). O addirittura la nuova crema tonificante che ti fa indurire e rinfrescare la pelle e pensi subito come usarla sulle cadenti e flaccide sottobraccia per evitare l’uso delle spille che, tra l’altro, fanno anche male.

Inoltre, si possono riprendere tutte le conversazioni con le varie amiche e le loro foto che hanno ritrovato per caso di quando erano fidanzate o del giorno del diploma o quelle del primo bacio (quasi una cinquantina di anni prima). 

Passano le ore e loro sempre con quel pezzo di tecnologia fra le mani, inviando messaggi a tutto spiano con una mano, mentre con l’altra sorseggiano un caffè e con l’altra… Cavolo, ma ci sono solo due mani ed anche alla guida dell’auto! Naturalmente, tutto ciò crea un piacere impagabile quindi si può pure mandare in pensione il marito. 

A quel meraviglioso oggetto si può chiedere di tutto, perché darà sempre risposte estremamente giuste senza pensarci troppo. Ci si può trovare incapacitati di risolvere complicati problemi come sapere il risultato di quanto fa 2+2. Per questo e altro ancora, basta il telefonino.

Non ricordi come andare a Piazza del Popolo? Esso lo sa. Ci si potrebbe ritrovare in un’altra Piazza, ma non ha importanza, esso non sbaglia mai. Ed è per questo che aumentano gli orgasmi: uno dopo l’altro senza pause perché esso, il telefonino, soddisfa ogni tipo di esigenza.

Finalmente si arriva alla sera e quando il marito rincasando chiede: “Cara, cosa c’è per cena…?” La risposta sarà altrettanto chiara e netta: “sono stanca, perché non chiami il Take Away e ti fai mandare due salsicce farcite?” “Lo faccio subito ma dopo cosa si fa, cioè dopo la cena?” Dimenticate pure ogni velleità. Le consorti sono stanche e devono dormire. Finalmente a letto gli ultimi sguardi di attenzione saranno per il telefonino; sguardi di dolore perché non lo si rivedrà fino all’indomani e rigirandosi “Buona notte amore – ed egli, il marito, – anche a te tesoro… “Stupido, dicevo al telefonino!”

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