Dopo la strage di Bondi Beach, in cui 15 persone hanno perso la vita durante le celebrazioni di Hanukkah, il governo del New South Wales ha annunciato un pacchetto di misure volte a contrastare i simboli e gli slogan di odio e a rafforzare i poteri della polizia. Tra le nuove regole, sarà vietato il coro “globalise the intifada” e chiunque esibisca la bandiera dell’ISIS o simboli di altri gruppi terroristici rischierà fino a due anni di carcere, una multa di 22.000 dollari per i singoli o 110.000 per le organizzazioni.
Il premier Chris Minns ha sollecitato i colleghi politici a sostenere le modifiche, sottolineando che “l’incitamento all’odio non ha posto nella nostra società”. Il termine “intifada”, legato alle sollevazioni palestinesi negli anni ’90 e 2000, e lo slogan vietato erano usati per richiamare pressioni sui diritti umani in Israele, ma la diffusione del canto ha alimentato preoccupazioni per antisemitismo e violenza.
Le nuove norme obbligheranno inoltre i manifestanti a rimuovere il volto coperto su richiesta della polizia, abbassando la soglia attuale, che richiede la rimozione solo dopo l’arresto per identificazione. Tuttavia, esperti di libertà civili e gruppi di manifestanti hanno già annunciato possibili sfide legali, definendo “troppo ampi” i poteri del commissario di polizia.
Nel frattempo, la comunità di Bondi ha dato prova di grande solidarietà. Centinaia di volontari e bagnini hanno formato una catena lungo la spiaggia, osservando un minuto di silenzio e condividendo abbracci e lacrime. “Le emozioni sono estremamente forti per tutti e non è facile affrontarle”, ha spiegato Daniel McLaughlin, coordinatore dei servizi di salvataggio.
Il primo ministro Anthony Albanese ha annunciato ulteriori fondi per i club di salvataggio e ha confermato il sostegno agli attacchi statunitensi contro l’ISIS in Siria. “Quella ideologia malvagia non deve avere posto nella nostra società”, ha affermato. Intanto, le autorità di NSW si preparano a discutere in parlamento le nuove norme, mentre gruppi e leader religiosi chiedono ulteriori passi concreti contro l’antisemitismo.
