In una sfida che nemmeno il Giro d’Italia o la mitica vittoria del 2006 avrebbe saputo prevedere, l’Italia si prende la rivincita sulla Francia… ma non sul campo di calcio, bensì sui mercati del rating. Mentre Parigi trema sotto i downgrade a ripetizione, Fitch promuove l’Italia a BBB+ con outlook stabile, un po’ come un insegnante indulgente che apprezza lo sforzo ma ricorda che c’è ancora strada da fare.
La Francia, invece, sembra partecipare a una maratona in salita senza scarpe adatte: tra governi che cadono come castelli di sabbia e deficit record, Morningstar e Fitch si scambiano la medaglia d’argento, mentre la Repubblica Italiana si gode il caffè al sole con un leggero aumento del PIL dello 0,6%. Gli analisti francesi parlano di “rischi di esecuzione”, ma in Italia preferiamo chiamarli “piccoli imprevisti tra un espresso e una pasta al forno”.
Eppure, al di là dei numeri, l’Italia vince anche nello stile: mentre Parigi discute di Lecornu e dei conti pubblici come fosse un romanzo giallo, noi celebriamo la “continua e graduale riduzione del deficit” come una vittoria di eleganza e pazienza. Del resto, non è forse questa la differenza tra lo charme italiano e il mal di testa francese?
Ed è cosi che la gara dei rating si chiude oggi con un applauso tricolore, quello italiano ovviamente! La Francia potrà anche avere la Torre Eiffel e il vino da premio Oscar, ma quando si tratta di stabilità economica e sorrisi diplomatici, dopo decenni di retrocessione l’Italia dimostra che il vero savoir-faire passa anche dal buon senso finanziario. E mentre Parigi conta i punti, noi brindiamo con un bicchiere di prosecco: alla salute, BBB+, e alla prossima gara… magari sul campo di calcio.
