Verrà avviato un processo di destituzione del Presidente Macron
di Angelo Paratico
Non ci deve sorprendere il fatto che il presidente Macron sia molto nervoso, e questo non a causa delle battute di Salvini o per le lettere che riceve dall’ambasciatore degli Stati Uniti a Parigi, Kushner.
Infatti, Il primo ministro François Bayrou ha convocato il parlamento per un voto di fiducia l’8 settembre, scommettendo di poter superare in astuzia un movimento di protesta in forte ascesa, prima che questo paralizzi la Francia.
La campagna popolare Bloquons tout, che fa eco ai gilets jaunes e alimentata dall’estrema sinistra, intende bloccare treni, autobus, scuole, taxi, raffinerie e porti. Si tratta di uno sciopero generale a tutti gli effetti, tranne che nel nome.
La mossa di Bayrou mira a riaffermare il controllo prima che il caos prenda il sopravvento, ma con il voto a soli due giorni dall’inizio dello sciopero a tempo indeterminato, un fallimento potrebbe rovesciare il suo governo e scatenare un attacco più ampio all’autorità del presidente Macron.
Questa mattina, La France Insoumise (LFI) di Jean-Luc Mélenchon ha annunciato l’intenzione di presentare una mozione di destituzione contro Macron il 23 settembre se Bayrou dovesse cadere, alzando ulteriormente la posta in gioco. L’incauta mossa di Bayrou aveva lo scopo di guadagnare tempo per Macron. Ma ora minaccia di far saltare la sua presidenza. Al centro di questa crisi c’è l’economia.
