La volta buona per il ponte. Chi lo contrasta fa il gioco della mafia.

di Angelo Paratico

È arrivato il via libera al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Il Cipess, il comitato interministeriale, lo ha approvato ieri 6 agosto 2025. In Italia siamo riusciti a politicizzare anche la costruzione di un ponte. 

Ricordiamo Mario Monti e Romano Prodi e soprattutto la mafia, fra i più accaniti anti-ponte. 

Ci dice lo scrittore ed economista Charles Vas: “La mafia non vuole il ponte sullo stretto di Messina e farà di tutto per boicottarlo, finanziando gli ambientalisti per incentivarli alle proteste, anche violente.  

La mafia ha il controllo dei traghetti, e ha in tutto il suo tornaconto sull’isola. Veder costruire un ponte fantascientifico porterebbe la mafia a non vedere una lira, perché il guadagno sarà solo per lo Stato. 

Si ripeterà ciò che successe negli anni 30 quando lo Stato decise di costruire gli acquedotti in Sicilia, ossia acqua gratis per tutti. La mafia che sull’acqua aveva il suo guadagno perse i suoi affari. La mafia boicottò gli acquedotti facendo attentati alle infrastrutture. 

Il governo fascista di Roma mandò in Sicilia il prefetto di ferro, Cesare Mori e gli diede carta bianca, ossia liberarsi della mafia anche con il sangue. 

Molti mafiosi finirono appesi ai pali della luce. Altri mafiosi scapparono in America da Lucky Luciano. Questo fatto lo racconta il boss americano Lucky Luciano nella sua biografia dicendo che il fascismo distrusse la mafia negli anni 30 per via dell’acqua potabile. La mafia con acqua gratis per tutti da parte dello Stato avrebbe perso i suoi guadagni. Oggi nell’anno 2025 la mafia con il ponte perde il 100% dei suoi guadagni”. 

Di certo ci parla chiaro il Professor Vas.  “Ebbene, sì, la mafia farà di tutto per boicottare il ponte. Chiederà sostegno al PD e al M5S e ad una parte della magistratura collusa con la mafia, come dicevano Falcone e Borsellino. Anche il mondo ambientalista sarà alleato alla mafia. 

Tutti vogliono difendere i propri interessi ma nessuno pensa all’interesse dello Stato, dei siciliani e di a colui che governa. Sicuramente il governo che farà il ponte entrerà nei libri di storia. L’Italia è un paese di chiacchieroni ignoranti. Perché la Webuild di Milano è stata scelta negli USA per costruire ponti? La Webuild è il top al mondo, ha già costruito il ponte ad Istanbul. Attualmente il più lungo al mondo. Quello sullo stretto di Messina batterà il record”.

L’intero fabbisogno del progetto, è pari a circa 13,5 miliardi di euro, interamente coperto da risorse già stanziate dal bilancio dello Stato e dalle risorse acquisite dalla Società con l’aumento di capitale sottoscritto nel 2023 dal Ministero dell’economia e delle finanze. L’avvio del cantiere “ci sarà tra settembre e ottobre”, ha detto il ministro Salvini e nel 2032 sarà finito. 

I cantieri preliminari avranno il via libera subito dopo il passaggio con la Corte dei Conti. “Fin dal nostro insediamento” ha detto Giorgia Meloni “ci siamo posti degli obiettivi ben precisi: utilizzare gli investimenti pubblici come leva per lo sviluppo della Nazione, spendere le risorse bene e velocemente evitando sprechi e inefficienze, e realizzare così infrastrutture attese da decenni e che rimarranno ai nostri figli e produrranno benessere e crescita duratura”.

Lo stretto di Messina misura circa 3,2 chilometri nel tratto più corto, cioè in prossimità di Ganzirri in Sicilia e Punta Pezzo in Calabria.   Già i romani pensarono di scavalcare quel tratto di mare con un ponte e, secondo Plinio il vecchio, nel 251 a.C durante le prime guerre puniche, il console Lucio Cecilio Metello, vincitore di Asdrubale nella battaglia di Palermo, catturò 104 elefanti alle truppe cartaginesi, venute in Sicilia dall’Africa. 

La fanteria romana era terrorizzata dai pachidermi e per la prima effettiva volta i soldati romani avevano l’occasione di osservare da vicino i mansueti animali e constatarne le fragilità. Così il console decide di portarli a Roma sia come trofeo sia per sfatare il timore che avevano le truppe per i grandi mammiferi. L’ingegneria navale romana era ancora poco sofisticata e non prevedeva la costruzione di navi attrezzate per il trasporto dei giganteschi animali, decisero per la via di terra e di far costruire una passerella galleggiante. 

Una volta sconfitti i cartaginesi in Sicilia e trasportati gli elefanti sulla sponda calabrese, il ponte galleggiante fu lasciato lì, senza però curarne la necessaria manutenzione, consentendo in tal modo agli abitanti delle due sponde dello Stretto di spostarsi, entrare in contatto e scambiare merci in modo molto semplice e rapido. Il ponte resistette per diversi mesi alle intemperie e ai forti venti dello Stretto, prima di venir spazzato via. 

Il record di luce per i ponti di pietra in epoca romana era di soli 50 metri, oggi possiamo giungere a 5 chilometri. Al ponte ripensarono i Borboni, e poi negli anni Trenta del secolo scorso, ma mancò il coraggio e il denaro di procedere.

Tutti i ponti costruiti nella storia dell’umanità hanno sempre generato benefici: non esiste un solo caso in cui un ponte non abbia portato miglioramenti. Costruire ponti ha sempre reso la vita delle persone migliore, ed è universalmente riconosciuto come una scelta vantaggiosa. 

Eppure, secondo alcuni, il ponte di Messina rappresenterebbe un’eccezione: sarebbe il primo ponte nella storia del pianeta a non portare benefici, ma addirittura effetti negativi. Chiunque abbia un minimo di logica e razionalità non può che riconoscere quanto sia insensato questo ragionamento. 

È chiaro chi si schiera dalla parte della ragione e chi invece sceglie di rinnegare scienza, logica e persino matematica. L’opera epocale che collegherà la Sicilia al continente euroasiatico e che ora entra pienamente nella fase esecutiva, con l’avvio dei lavori preliminari e, successivamente, della costruzione vera e propria: il ponte sospeso e le numerose opere accessorie previste tra la Calabria e la Sicilia, per un investimento complessivo di 13 miliardi di euro. 

Collegare la Sicilia al resto dell’Italia significa rendere pienamente partecipe della vita nazionale una comunità di oltre cinque milioni di persone. 

Un’opera destinata a generare benefici economici enormi per tutto il Paese, con ricadute positive in termini di occupazione, produttività, competitività e sostenibilità. 

I calcoli indicano un ritorno dell’investimento in tempi estremamente rapidi. Il Ponte sullo Stretto sarà il ponte sospeso più grande e sofisticato mai costruito nella storia dell’umanità, un vanto dell’ingegneria italiana e una straordinaria dimostrazione di capacità tecnologica a livello mondiale.

All’impresa parteciperanno le più importanti aziende italiane, danesi, giapponesi, spagnole e statunitensi, in una sinergia internazionale senza precedenti, rispettando i più alti standard di qualità, sicurezza e sostenibilità oggi disponibili.

Grazie a quest’opera, già a partire dal 2032 sarà possibile viaggiare in treno da Roma a Catania in appena cinque ore, rivoluzionando la mobilità nazionale, migliorando la qualità della vita di milioni di cittadini e aprendo nuove opportunità per migliaia di imprese. 

Le infrastrutture in Sicilia stanno già per essere adattate e costruite. Oltre al ponte, sono in costruzione tante altre nuove strade e ferrovie per decine di miliardi di euro, sia in Calabria che in Sicilia.