“Norimberga” film drammatico sulla figura di Hermann Göring

di Angelo Paratico

Norimberga è un film diretto da James Vanderbilt, in uscita in Italia il 7 di novembre. Si tratta di un avvincente dramma storico ambientato nella Germania del 1945/46, subito dopo la resa del Terzo Reich. Racconta infatti il processo di Norimberga, durante i quali le potenze Alleate vincitrici misero sotto accusa i massimi vertici del regime nazista, chiamandoli a rispondere delle atrocità commesse durante la Seconda Guerra Mondiale. Al centro del film c’è il giovane psichiatra dell’esercito americano, Douglas Kelley (Rami Malek), incaricato di valutare lo stato mentale dei principali imputati per stabilire se siano in grado di affrontare un regolare processo. Il suo compito lo porta a confrontarsi con i maggiori dirigenti nazisti di quel periodo, tra i quali spicca Hermann Göring (Russell Crowe), considerato il secondo in grado, dopo Hitler, nel regime nazista.

 Ciò che inizia come un esame clinico si trasforma rapidamente in un confronto psicologico tra due uomini agli antipodi. Da un lato il razionale, virtuoso e un po’ ipocrita Kelley, dall’altro il carismatico e intelligentissimo Hermann Göring. Il loro dialogo, fatto di interrogatori serrati e silenzi carichi di tensione, evolve in un vero e proprio duello che mette in discussione i confini della giustizia umana. A condurre l’accusa nel processo c’è l’inflessibile procuratore capo Robert H. Jackson (Michael Shannon), deciso a fare in modo che i crimini del nazismo vengano puniti in modo spettacolare, dando al mondo un precedente giuridico.  Una lettura diversa ma parallela la si trova in un libro pubblicato dalla Gingko Edizioni di Verona, intitolato Hermann & Albert Göring. 

Il nazista e il ribelle di James Wyllie che può aggiungere profondità a questa storia. Wyllie, forte di documenti storici, nel quale si raccontano i fratelli Göring, che si differenziarono in tutto, a partire dall’aspetto, ma soprattutto nelle passioni politiche e nella visione della storia. Hermann contribuì alla morte di milioni di persone, mentre Albert salvò, mettendo a rischio la propria vita, migliaia di persone, soprattutto ebrei. 

Possiamo dire che Albert Göring fu uno Oscar Schindler elevato al cubo, e come Schindler fu un incallito donnaiolo, con quattro divorzi alle spalle e un gran numero di amanti, infatti egli amava la bella vita, la tolleranza e praticava seriamente la religione cristiana. Si tratta di un capitolo stranamente poco noto in Italia e che mostra come sia spesso difficile separare il bene dal male. Hermann Göring (1893-1946) ma suo fratello, Albert (1895-1966) invece, odiò Hitler dalla prima volta che lo vide e poi lo disprezzò sino alla morte.   Albert si sottomise a Hermann, in quanto suo capofamiglia, ma passò quasi un decennio a lavorare contro il regime da lui sostenuto. Se fosse stato un comune cittadino tedesco, sarebbe stato imprigionato in un lager o fucilato nel giro di pochi giorni. 

Ma l’influenza del fratello lo protesse costantemente, mostrando che il familismo era molto più forte del Nazismo, anche in quella strana famiglia tedesca. Nonostante le loro convinzioni estreme e diverse, Hermann tenne al riparo il fratello da tutte le accuse e i due rimasero vicini per tutta la durata della guerra. Nonostante il profondo divario nelle loro convinzioni politiche, ognuno credeva sinceramente che l’altro stesse facendo ciò che riteneva giusto fare. 

A causa del suo cognome, anche Albert fu arrestato dagli Alleati e portato a Norimberga, per essere processato, ignorando tutte le voci che si levarono in sua difesa. Alla fine, Albert presentò una lista di 33 famiglie ebraiche che lui aveva salvato, fornendo i lasciapassare e finanziandoli. Dopo un anno, lo dovettero rilasciare, con tante scuse. Un documentario della BBC, presentato nel 2017, ha coinciso con il respingimento di una richiesta di nominarlo “Giusto d’Israele”, come Schindler o Perlasca, che fu iscritto al MSI e amico di Giorgio Almirante.

 La proposta venne respinta dallo Yad, secondo cui non esisterebbe della documentazione sufficiente. La cosa non deve sorprenderci, dato che l’influenza salvifica di Albert era dovuta solo ed esclusivamente all’opera di suo fratello, Hermann.  Non sappiamo se verrà riportato nel film Norimberga uno scontro, davvero avvenuto, fra il giovane Kelley ed Hermann Göring: “Voi eravate un eroe di guerra e un uomo potentissimo in Germania. Com’è possibile che non abbiate contrastato Adolf Hitler? Dov’era finito quell’eroe?”. 

Hermann Göring rispose dicendogli: “Potrebbe indicarmi il nome di un tedesco che abbia contrastato Hitler e che non sia due metri sotto terra?”.