di Pino Forconi
Marsili! Un nome come un altro che a molti può dire nulla, ma che ai vulcanologi vuol dire molto. Beh! Scommettiamo che non avete mai sentito dire che Marsili è un enorme vulcano sottomarino che si trova a più di 500 metri sotto il livello del Mar Tirreno, situato tra Palermo e Napoli, esattamente a 150 chilometri a ovest della Calabria. È il vulcano più grande d’Europa: si estende per circa 70 km ed è largo circa 30 km.
Eruzioni? Al momento non se ne hanno sentori. Le uniche due eruzioni conosciute risalgono a 5.000 e 3.000 anni fa; altri sintomi sono dovuti solo al degassamento, cioè bolle e galleggiamento in superficie di materiali vulcanici. Gli fu dato il nome dello scienziato italiano Luigi Ferdinando Marsili. Questo “mostro” si formò circa un milione di anni fa (sembra ieri!) nel Mar Tirreno, ma fu scoperto solo nel 1920 e considerato attivo in forma idrotermale, caratteristica della sua posizione sottomarina.
La sua attività sismica è dovuta più a forme di sgretolamento o frane dei suoi fianchi, come dire valanghe di roccia che scivolano lungo le pendici, ma si tratta di scosse che non causano tsunami.
Vale anche la pena descrivere chi era Ferdinando Marsili (1658-1730), uno scienziato nato a Bologna e considerato uno dei fondatori dell’oceanografia, autore di vari testi sul mare e membro di accademie di rilievo come la Royal Society inglese.
Ad ogni modo, questo vulcano brontola, ma nessuno se ne accorge. Meglio così! Veramente un mostro sottomarino, se si considera che la sua cima è a 500 metri di profondità, mentre la base poggia a 3.000 metri.
Sapevate che il Mar Tirreno è seminato di vulcani e che contiene depositi, o meglio tesori, se pensiamo che nei loro coni si trovano minerali come rame, zinco, oro e argento grazie ai depositi idrotermali? Tanto per tenervi allegri, nel solo bacino del sud Tirreno ci sono la bellezza di 17 vulcani, di cui 8 su terra: Campi Flegrei, Vesuvio, Etna, Vulcano, Lipari, Panarea, Stromboli e Ischia. Quelli sottomarini sono: Marsili, Palinuro, Alcione, Lametini, Eolo, Enarete, Sisifo, Vavilov e Magnaghi.
State tranquilli: tutti questi vulcani sono sotto continuo monitoraggio dei più moderni sismografi e del personale altamente specializzato.
Beh, sono contento che anche questa volta vi abbia portato a conoscere qualcosa sicuramente non noto a molti.
