Profittatori e scroccherie

di Pino Forconi

Tempo fa scrissi una semplice storiella comica e la chiamai “Lo scroccone”. Oggi, alla luce di qualche avvenimento, posso riconfermare che le attività dello scroccone esistono e non si fermano, anzi progrediscono, praticamente inarrestabili. 

Quindi, da scroccone passa a essere il classico profittatore. Analizzandone i punti, posso dire che è proprio una mania – quasi una gara – quella di sbarcare il lunario il più possibile sulle spalle altrui. Se uno sprovveduto incappa in un profittatore, sono guai seri: lo spolpa in quattro e quattr’otto.

Ma se il profittatore è un familiare, allora sono guai grossi. Come si fa a bloccarlo? Costui gioca in casa, perché conosce bene tutti. Allora diventa più complicato tenerlo a bada.

 Vai perché è un parente stretto, vai perché lo vedi ogni morte di papa, vai perché varie vicissitudini familiari ti portano a invitarlo, e quindi a sopportarlo… Ne va che sarà più difficile rimetterlo sui binari corretti. 

Qui entra in gioco anche l’educazione, ma il profittatore cerca sempre di aggirare la barriera, avendo dei validi assi nella manica: vorrei, ma non posso, tutto costa molto caro, e così via. 

Ma il profittatore è tosto e non molla. Tanto sa che, dentro la famiglia, ci sarà sempre qualcuno che, per ovvi motivi, spingerà a lasciar correre. Le frasi che conosce bene, ma che non usa mai, sono: Posso? Non lo direbbe mai. Vorrei? Gli gira intorno. Desidero? Sempre. Disturbo? Non la conosce proprio. Mi farebbe piacere…? Questa, sì, sempre.

Partecipo con…? Ma non del suo. Chiedo scusa… se! Mica scemo. Contribuisco, ma meglio di no. Non vorrei offendere!

E se per caso fa parte di un pranzo al ristorante, tipo compleanno del nonno, al momento del conto non mancano le classiche uscite: Ho dimenticato il portafogli…(Classico). Credevo di avere le carte di credito con me… (Te pare). Mi squilla il telefonino, scusate ma devo rispondere…(E sparisce). 

Se non fumo una sigaretta dopo mangiato non digerisco, devo uscire…(Si fumerebbe un pacchetto per non rientrare).Scusate, ma devo correre al bagno…(Questa mi mancava). 

Appena il conto è saldato da un’altra persona, come per miracolo riappare e dice: Ma non dovevi, toccava a me!  Mi state offendendo, non lo permetto! Non mi hai dato tempo, sei stato tempestivo! Ma la prossima, caschi il mondo, pago io! (Ed ecco perché il mondo non casca mai.) 

Ormai hai fatto, ma potevamo almeno fare alla romana… (Per sicurezza non lo ripete, caso mai venisse preso sul serio!) Sembra una storiella, ma quanti di voi si sono già imbattuti in queste situazioni? 

O magari vi siete trovati proprio voi in queste situazioni? Al prossimo pranzo che farete, lo inviterete oppure no? Io lo inviterei: è uno spasso! Tanto per vedere quando si renderà conto che tutti già sanno come funziona, e rimangono in attesa per vedere se paga… Oppure…Eh sì, c’è sempre l’Oppure. Alla prossima… e buon appetito!i