Salvini il fake kingmaker padano

Le macerie romane del centro destra, quando la matematica conta tanto quanto se non di più della politica che non sanno fare!

In questa settimana dopo aver scoperto, per caso, d’essere positivo, asintomatico e vaccinato, ovviamente questo non per caso, mi sono reso conto che la locuzione avverbiale “per caso” si addice molto bene al ruolo che Matteo Salvini, appunto per caso, ha deciso di darsi; il ruolo di kingmaker del Presidente della Repubblica Italiana. Ma purtroppo per lui la realtà l’ha preso a randellate sui denti.

Un’arroganza che sicuramente è un estensione della vicenda Silvio Berlusconi al Quirinale. Signori abbiamo i numeri! Signori quest’articolo è apposta scritto prima che nel weekend 29/30 Gennaio si faccia o meno il nuovo Presidente della Repubblica. Perché già adesso – non che ce ne fosse bisogno – possiamo già confermare che razza di imbecilli sono a Roma. 

Non è solo una questione di grammatica politica, parlamentare, numeri o come si suol dire modus operandi c’è molto ma molto di più. Un centro destra vacuo e a dir poco da lasciar basiti. Partendo da Salvini, passando per la Meloni, Lupi, La Russa, Crosetto etc etc pretese stellari senza sapere la matematica!

Storia recente dell’elezione del Presidente della Repubblica in 3 capitoli.

Capitolo 1

Berlusconi colui che pur avendo i numeri, italiani all’estero dal Pacifico a New York stanno ridendo, ha rinunciato perché è un grande statista, per il bene e l’unità del paese. 

Dai laggiù in fondo smettetela di ridere e fare pernacchie, e voi qui davanti basta dire minchiate, gli Italiani son delinquenti mica scemi! Siamo nel 2022 non riesce nemmeno a stare in piedi e ha pretese da galletto, sempre in giro a ballare. Pretende di poter fare quello che faceva 25 anni fa. Gerontocrazia che vorrebbe galoppare ma che nemmeno sta al passo, in un mondo che non lo considera proprio. Un freno al progresso della società italiana. I soldi oggi non gli comprano nessuno e i numeri non li ha mai avuti.

Capitolo 2 

Il caso da psicoanalisi di Maria Elisabetta Alberti Casellati da notare come ha più nomi che seguito reale. Un’altra miracolata che nella vita gli è andata bene facendo l’avvocato matrimonialista a braccetto con il nano. Ennesimo nome imposto dal kingmaker padano senza avere nemmeno i numeri interni alla coalizione. Ha ricevuto 382 voti quando il centro destra ne ha 453. Quindi 71 franchi tiratori che l’hanno ammazzata, amici suoi.

Lei la Presidente del Senato della Repubblica Italiana. Cosi’ data in pasto alle scemenze del cranio di Matteo Salvini che pare quel bambino al parco che nel percorso minato in una pozzanghera centra l’appoggio fake e rischia di annegare? Avete presente? Tornare sui tuoi passi no? La matematica non è un opinione soprattutto se questa poi deve sottostare a decisioni e comportamenti altrui.

Non solo come se nessuno lo sapesse, ogni 7 anni ci sono le elezioni presidenziali, la classe politica non s’è messa al tavolo per accordarsi sul chi potesse o meno essere eletto Presidente della Repubblica, ma addirittura il Centro-Destra si è convinto sulla base di chissà quale assurda loro teoria, non basata sulla matematica ma su minchiate, che da soli sarebbero stati in grado di farsi per la prima volta nella storia un PdR di Centro-Destra ed invece sono andati diritti come gli asini e si sono rotti i denti.

Prima fanno scheda bianca, quindi propongono tre nomi Cassese, Nordio e Casellati, quindi si contano con Crosetto che tira dentro voti di Fratelli d’Italia e Forza Italia, Lega out, quindi lanciano dalla finestra la Casellati tutti uniti appassionatamente cercano i numeri, si contano e si rendono conto che colui che si è arrogato il ruolo di kingmaker altro non è che l’ennesima boutade di un imbecille.

Non si può che non usare una parola del genere perché come si fa a non capire che non ci sono i numeri se sei a quel livello della politica italiana? Salvini doveva già sapere esattamente quanti voti avesse nel portafoglio e nemmeno provare a forzare le votazioni ma andare diritto a cerca un accordo ampio.

Capitolo 3 

Avendo il sottoscritto diversi amici romani, addirittura Vice Ministri e Ministri, parlando con loro noi ci aspettavamo la mossa del cavallo che però non è mai arrivata. Nel senso che ci si aspettava lo spostamento del kingmaker da un Matteo ad un altro, da Salvini a Renzi, mettendosi assieme Centro-Destra e Italia Viva forse così e con qualche peduncolo avrebbero potuto farsi il loro Presidente della Repubblica di Centro-Destra. Invece stranamente la cosa non è accaduta.

Si sarebbero potuti accordare e Renzi forzare pure la mano per un eventuale accordo di medio periodo post elezioni nazionali 2023 già in tasca. Ma non è per il momento accaduto e sono sorpreso soprattutto conoscendo il livello di opportunismo del signor Matteo Renzi. 

Quindi non c’è stato il kingmaker shifting ed ora sono tornati su i propri passi chiaramente non prima di aver sentito ringhiare, sbavare e schiumare con pretese assurda, il tale Ignazio La Russa un poverino che piagnucola ai microfoni televisivi per avere il suo PdR di destra, non accadrà… ancora una volta un avvocato, politico, con mostruosi problemi di matematica.

Siamo all’epilogo di questa breve, strizzata e recentissima storia d’Italia, piaccia o no al popolo, finirà sui libri di storia e forse i miei nipoti la studieranno e sentiranno parlare di persone con altissime pretese e bassissime capacità. 

Di donne che parlano di misoginia quando anche da loro stesse le donne si dovrebbero guardare e che con la scusa di fare del pinkwashing (fenomeno che nasconde qualcosa coprendo di rosa e imponendo donne a caso qui o là tanto per coprire dell’altro eg pretese di potere o politiche) cercano di imporre le loro donne, la Casellati non è per nulla a caso. 

In questo weekend con molta probabilità l’Italia avrà il suo nuovo PdR che sarà di concerto non imposto da un gruppuscolo di matti che guidati da un ragazzotto imbecillotto vantano pretese che non possono vantare schiumando dalla bocca. 

Per questa volta va ancora cosi, gente di destra che deve aspettare e si spera ancora per molto per poter vedere sulla poltrona del Re una loro pedina.

Non vi so dire chi sarà il Presidente della Repubblica sicuramente però vi posso dire che il Movimento 5 Stelle è sempre stato chiaro e non opportunista o situazionista. Sappiamo che c’è un sostanziale pareggio di voti da Centro-Destra e M5S+PD+LeU quindi rimane un certo numero di voti del gruppo misto che sicuramente avrebbero potuto spostare l’ago della bilancia da una o dall’altra parte. 

Ma per come sono partite queste presidenziali e si sono evolute non c’è mai stato un ragionamento serio che ha visto una delle due metà del parlamento trattare in modo serio da poter eleggere una sua pedina. Finirà forse nel modo migliore cioè eletto un profilo super partes.

Ci si augura una donna per come la vedo io la Cartabia è un’altra li per caso e con una carriera che non mi piace assolutamente, una democristiana che è cresciuta con la piena, accomodandosi. Tale da permetterle la copertura anche di cariche importanti più per caso e continuità carrieristica che merito.

La Belloni attuale capo dei Servizi Segreti qualche dubbio me lo lascia ma forse meglio lei che altre. Se poi usciranno altri nomi superpartes sarà solo meglio per il nostro paese. Non dimentichiamoci che siamo la settima potenza mondiale e tutto il mondo ci guarda, si certo all’estero spingono per Mario Draghi ma no grazie, ego ipertrofico e pretese personali assurde che il capo del governo non dovrebbe proprio avere. 

Ve la vedete la classe politica italiana sette anni con Mario Draghi Presidente della Repubblica?

Si sentirebbero come commissariati!

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