L’Australia è senza dubbi il paese più sciovinista e in materia di guerre il più interventista del mondo avendo partecipato a tutti i conflitti locali e internazionali al seguito della Gran Bretagna prima e degli Stati Uniti dopo.
Record che non mette assolutamente in imbarazzo gli australiani che a giudicare dalla quasi assoluta assenza di movimenti pacifisti anti-guerra e dall’altra parte, dalla scandalosa, capillare, glorificazione e idealizzazione delle guerre, ne è orgogliosa e fiera. E come ulteriore sacrilegio dal punto di vista mio, al coro si unisce convintamente, la chiesa dominante, seppure non più numericamente, quella anglicana notoriamente al servizio, anti cristiano, degli interessi dinastici e militari.
Basta entrare in qualsiasi chiesa anglicana ed ammirare tutti gli orpelli, statue, targhe, proclami inneggianti alle guerre e ai propri combattenti.
Del resto la chiesa anglicana, ricordiamolo, ha come massimo esponente e rappresentante il sovrano del Regno Unito.
Questa azione di martellante propaganda portò ad esempio durante la prima guerra mondiale, migliaia di giovani australiani al di sotto dell’età consentita a dichiarare il falso pur di arruolarsi e poter partire per l’Europa per “coprirsi di gloria” (ne morirono 60.000).
Questa mentalità guerriera, acritica e infantile, ha avuto un momento di crisi e di ripensamento in occasione della guerra del Vietnam combattuta al fianco degli americani da giovani australiani, volenti o “nolenti” dal 1965 al 1973 terminata con la più cocente sconfitta, 521 morti e oltre 3000 feriti gravi. In quegli anni infatti sorse un grande movimento anti-conscrizione di leva che grazie all’appoggio di un leader politico di grande personalità e determinazione, il laburista Gough Whitlam, riusci farla abolire nel 1973.
Forse però non tutti sanno che per la stramba costituzione australiana formalmente sotto il controllo della Regina del Regno Unito, il Governatore Generale, suo rappresentante in loco, può reintrodurre in qualsiasi momento, l’obbligo di arruolarsi ed andare a combattere, per ogni cittadino australiano tra i 18 e i 60 anni! Altro che ruolo rappresentativo!
Purtroppo nuovi venti di guerre si sollevano sempre più spesso, e se da una parte l’accesso a documenti e testimonianze delle mostruosità e degli inesplicabili orrori che ne derivano servono per prendere coscienza di queste tragedie, dall’altra una diffusa e generale descolarizzazione specialmente nelle materie umanistiche sta portando le masse ad una perdita irrevocabile dello spirito critico e quindi della propria indipendenza mentale.
C’è il rischio sempre più evidente che i giovani confondano la guerra con i video giochi o credano ciecamente alla pubblicità che le forze armate diffondono sui mass-media presentando la carriera militare e di conseguenza la guerra come una grande occasione di avventura.
Naturalmente ho scritto su questo argomento spinto dai rumors di guerre in Europa del nord al confine con la Russia ma anche per l’altra area molto calda, quella del Mar Cinese meridionale e di Taiwan, questione ed eventuali conseguenze in cui è coinvolta direttamente l’Australia ancora una volta trascinata dallo zio Sam a firmare un trattato di alleanza militare (naturalmente difensivo!) in funzione anti cinese con India, Giappone e USA stessi.
La speranza è che nasca in tutto il mondo un movimento pacifista e anti-guerra e di disubbidienza civile. I cristiani, se lo ricordano potrebbero, asserire che la loro religione vieta loro persino di restituire uno schiaffo immaginiamoci se possono, uccidere proditoriamente altri fratelli (siamo tutti fratelli?) che hanno lo stesso loro identico umore ma la divisa di un altro colore.
Per concludere tornando alle storie nascoste, voglio raccontarvi del primo scontro armato sostenuto dagli australiani nella prima guerra mondiale.
Naturalmente mi appresto a sorprendervi dicendovi che il primo scontro armato avvenne non in Europa o altrove ma sul suolo patrio, ed esattamente a Broken Hill il primo giorno dell’anno 1915.
Tradizionalmente, a Broken Hill quel giorno, si usava e si usa ancora andare a qualche chilometro di distanza, su un treno aperto per fare il pic-nic in compagnia.
Da qualche settimana l’Australia era entrata in guerra al fianco della Gran Bretagna, tra gli altri anche contro all’impero ottomano della Turchia.
Fu cosi che due immigrati musulmani esaltati e istigati dalla loro propaganda, decisero di organizzare un attacco armato al treno proprio in quella circostanza. Favoriti dal fatto che uno era gelataio ambulante e il suo carretto non avrebbe destato alcun sospetto, attesero il passaggio del treno, colmo con 1200 escursionisti stipati su 41 vagoni aperti, circa 3 chilometri dalla partenza.
Uccisero 4 persone, 2 direttamente sul treno e altre 2 nelle concitate azioni di fuga e di scontro con la polizia locale. Altre 7 persone rimasero ferite.
Circondati su una collinetta, alla fine vennero uccisi anche loro dopo qualche ora di assedio.
Grazie per l’attenzione e alla prossima fRAncesCO
… lo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore…
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