Margherita Aldobrandeschi una donna di spade e di cuori nel centro d’Italia e del 1200

Da Carlo Magno in poi l’Europa è letteralmente lacerata dalla contesa tra il Papa e l’Imperatore su chi dovesse prevalere sull’altro. Sarà uno scontro cruento che si protrarrà per secoli. 

Attorno all’anno 800, immediatamente dopo la famosa incoronazione di Carlo Magno a Roma, i confini tra lo stato della Santa sede e i territori sotto l’influenza imperiale verso nord, sul versante tirrenico, erano zone di scontri e tensioni continue, finché si giunse ad un accordo tra i due contendenti. 

Creare uno stato cuscinetto sotto il dominio di un casato di nobili che andasse bene sia al Papa che all’Imperatore. Fu cosi che da Lucca arrivarono gli Aldobrandeschi nobili e prelati di origine teutonica quindi amici fidati e della chiesa e dell’imperatore. 

Nelle insalubri e remote terre di Maremma da Massa Marittima a Tarquinia e all’interno fino all’Amiata si costitui la contea Aldobrandesca che, vaso di coccio tra vasi di ferro, (Siena, Orvieto e Stato Pontificio) resistette eroicamente per oltre 500 anni, sebbene diviso tra due rami della famiglia. 

La Contea di Santa Fiora e quella di Sovana. Nel 1284 muore Ildebrandino il rosso e la contea di Sovana passa sotto l’unica erede. La figlia Margherita. Donna di grande bellezza, carattere indomito e acuta intelligenza diplomatica e politica. Nasce nel 1255 a Sovana. 

10 anni prima di Dante, a 15 anni viene data in moglie a Guido de Montfort capitano di Carlo D’Angiò e nipote del re d’Inghilterra, in previsione della sua ascesa al governo della contea alla morte del padre. 

Ma il fato ha stabilito per lei un destino diverso. Di drammi, cospirazioni, passioni e battaglie ostinatamente portate avanti in prima persona. 

Appena un anno dopo sposata, Guido si macchia di un orribile delitto uccidendo dentro una chiesa a Viterbo un cugino inglese reo di essere un congiunto di chi gli aveva ucciso suo padre 5 anni prima. 

Guido deve nascondersi e fuggire. Margherita resta sola con la figlia Anastasia. Ma è ancora vivente il padre Ildebrandino valoroso e temuto condottiero. Comunque Margherita pensa al futuro e apparendo sempre più improbabile un ritorno di Guido, un po’ in cerca di protezione un po’ per passione si unisce ad un altro prode e rude cavaliere Nello de’ Pannocchieschi. 

Aitante e spavaldo e interessato al feudo. Si dice che per sposare Margherita, abbia fatto uccidere la sua giovane consorte Pia de’ Tolomei di Siena. 

I due in effetti si sposano segretamente dato che Guido tornato a combattere per Carlo D’Angiò è stato fatto prigioniero in Sicilia e non è ancora morto. Ma a Margherita passata le cotta, non ci vuole molto per pentirsi della scelta fatta e a cacciare via il subdolo 

Nello sebbene avesse avuto da lui un figlio maschio da lei praticamente disconosciuto che verrà barbaramente ucciso all’età di 11 anni a Massa Marittima, gettato in un pozzo, per impedire future rivendicazioni sulla contea. 

Nel frattempo alla morte del padre Margherita diviene contessa palatina ed essendo donna e senza marito cerca protezione alleandosi con i conti Orsini e sposando Orso Orsini nel 1292. È un matrimonio riuscito sia sotto l’aspetto umano che sotto quello strategico e diplomatico ma di breve durata dato che Orso muore nel 1295. 

E Margherita si ritrova nuovamente sola e accerchiata. Nello ci riprova cercando di farsi accettare e ufficializzare il matrimonio segreto, ma Margherita non ci sta nonostante Nello porti con se il figlio Bindoccio. Cede invece alle pressioni di Bonifacio VIII che prova a sottrarle la contea nella maniera più subdola convincendola a sposare un suo nipote di molto più giovane, Loffredo, sicuro che avrebbe preso in mano il governo della contea. Il matrimonio fu celebrato nel 1296 nella splendida cattedrale di Anagni terra di competenza dei Caetani. 

Ma le aspettative del perfido Bonifacio andarono deluse. Margherita considerò Loffredo più o meno come un soprammobile escludendolo da ogni azione di governo. 

Allora il papa cercò di screditare la contessa accusandola di adulterio e dichiarando nulli i suoi matrimoni successivi a quello con Guido di Montfort. 

A Margherita disperata e stanca resta solo una carta, quella di rivolgersi al cugino Guido Aldobrandeschi di Santa Fiora, signore dell’altro ramo della contea aldobrandesca. I due si sposano e solo in questo caso Margherita è disposta a cedere il comando della contea unificata al consorte/parente, il cui nome, infatti, appare sui documenti ufficiali e sui trattati e accordi territoriali. Guido e Margherita firmano un trattato di pace con Siena ma continuano a guerreggiare contro Orvieto e la chiesa fino alla morte di Guido avvenuta nel 1303. 

La bella Donna di Maremma ha ormai 48 anni. 4 figlie, due avute da Guido di Montfort, Anastasia e Tommasia, e due, Maria e Angela avute da Orso Orsini. Come oltraggio finale su pressioni del solito Bonifacio VIII le tocca sposare, “ancora una volta” Nello dei Pannocchieschi che, comunque, scaricherà, “ancora una volta” da li a poco. 

Non sono noti con esattezza ne l’anno della morte ne il luogo. Molto probabilmente a Roma nel 1313. Questa è una delle tante storie di personaggi e luoghi, diciamo minori, della nostra penisola che però si intrecciano intrinsecamente con la storia maggiore nazionale e a volte internazionale. 

I territori che videro le gesta e le disavventure di Margherita sono a parere mio il segreto nascosto più affascinante e suggestivo d’Italia. 

Culla della sofisticata civiltà etrusca, perfettamente preservati da secoli di isolamento e dalla presenza della malaria (debellata nel 1954), scarsamente popolati e con un clima marittimo assolutamente piacevole in ogni stagione. 

Grazie per l’attenzione e alla prossima. fRAncesCO 

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