di Rosanna Perosino Dabbene
Zzzzzzzzzzzzzzz Ma che bella trasvolata! Zzzzzzzzzzzz Oggi mi trovo nuovamente a Lismore, di fronte alla casa di Antonio e Maria, al termine di un lungo viale di alberi da frutto, in cui i fiori rosa dei peschi, e quelli bianchi dei mandorli, aranci e limoni, mi riportano ad un famoso e bellissimo quadro di Van Gogh (Mandorlo in fiore), da lui dipinto nel 1890.
Tutto intorno alla casa, esiste una specie di abbellimento, fatto con arcate di ferro battuto alte circa due metri, da dove scendono grappoli di glicini bianchi e viola, anch’essi tutti in fiore. Praticamente, prima di entrare in casa, i visitatori camminano su un tappeto di fiori, da cui si espande un effluvio di gradevolissima fragranza. Zzzzzzzzzzzzzzzzzz.
Da un lato, esiste un grande pergolato, come un gazebo, con un grande tavolo di pietra levigata. Cinque persone sono oggi sedute intorno a quel tavolo: Antonio, Andrea, Luciano, Bruno ed anche Franca, la fidanzata di Bruno, mentre Maria si muove, affaccendata dentro la casa e l’aroma di buon caffe’ si diffonde un po’ dappertutto.
Eccola arrivare con i caffe’, che serve in tavola, quindi si siede vicino ad Antonio e prende parte ai commenti sul criminoso comportamento del Marchese e dei suoi accoliti, quando Antonio interrompe,
-“Scusatemi, ma penso che sia meglio andare avanti con la nostra storia… Gli altri zittiscono, facendo cenno di assenso col capo, quindi Andrea prende la parola. Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.
-“Innanzitutto, per ricollegarci con la storia dei pionieri, credo che sia necessario tirare le somme e fare un bilancio della prima spedizione, cominciando ad esaminare il destino incontrato dai diciassette volontari lasciati alle isole Laughlan, col compito d’iniziare l’estrazione di olio dalle noci di cocco.
Sappiamo che, ad essi, era stato promesso il cambio dopo un mese.. Purtroppo il mese passo’, le risorse di viveri si esaurirono, ma il Chandernagor non fece ritorno. Dopo qualche tempo, quattro di loro, disperati e presi dal panico, s’impossessarono di una barca e tentarono la fuga verso l’ignoto, ma dopo un’interminabile agonia sulle onde del Pacifico, tre di loro morirono di fame e di sete, ed il quarto, ormai in fin di vita, venne raccolto dai missionari dell’isola Teste, situata nell’arcipelago delle Louisiades. Quattro degli altri tredici rimasti a Laughlan, morirono di febbre e malattie tropicali. Gli ultimi nove sopravvissuti, esausti e ridotti pelle ed ossa, vennero trasportati a Cooktown, in Australia, sul mercantile Conflict. Purtroppo pero’, il loro destino e’ avvolto nel mistero. A quanto ci consta, il riassunto della prima spedizione e’ il seguente:
-90, numero dei coloni partiti
-48, morti o scomparsi durante il viaggio o dopo l’arrivo.
-dei 42 superstiti, esauriti, malati e senza alcuna risorsa, solo sei ostinati decisero di rimanere nel Paradiso del Marchese, ma di loro non si ebbe piu’ alcuna notizia. Anche dei nove sbarcati a Cooktown, non si e’ saputo piu’ nulla. Lo stesso possiamo dire dei rimanenti che avrebbero dovuto arrivare a Sydney a bordo di un’imbarcazione del Farell di Mioko.
Tutto sommato, si e’trattato di un bilancio veramente tragico ed impressionante, perche’ praticamente, il futuro dei pochissimi probabili sopravvissuti di quella spedizione e’ rimasto avvolto nelle fitte nebbie di un triste passato…
-“Ah, ma e’ fantastico! “- Commenta Bruno. -“ Cosi’, vorrebbe dire che sono quasi tutti morti, ma anche quei pochi che avessero avuto la fortuna di salvarsi, non si sa piu’ che fine abbiano fatto. Estremamente interessante!”-
-“ Purtroppo, caro Bruno,”- interviene Andrea, -“ le cose stanno proprio cosi’… Comunque, ora credo che sia il caso di far intervenire il nostro “quasi dottore”, per parlare un po’ piu’ esaurientemente della malaria, di cui abbiamo accennato nella terza puntata del nostro racconto, soprattutto per renderci maggiormente conto della gravita’ di quella situazione. Vai Luciano!”-
-“ Ok,”- risponde Luciano.-“ Se volete un’informazione un po’ piu’ approfondita sulla Malaria, dovete sapere che e’ la malattia piu’ pericolosa del mondo ed esiste da almeno venti milioni di anni circa. Essa potrebbe aver ucciso Alessandro Magno, il faraone Tutankhamon e almeno sei pontefici. Alcune fonti sostengono che almeno meta’ dell’umanita’ che sia mai esistita, sia stata uccisa dalla Malaria.
La Malaria e’ una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, che colpisce sia gli esseri umani che gli animali. Alcune zanzare trasportano un protozoo parassita del genere Plasmodium. E questo Plasmodium e’ il killer.
Dunque, le zanzare sarebbero solo il vettore. Se pensassimo alle zanzare come un bombardiere, allora il Plasmodium sarebbe la bomba. Ci sono ben cinque specie di parassiti che causano la malattia, di questi, il Plasmodium Falciparum e’ il piu’ letale. Pensate che, il rapporto mondiale sulla malaria, redatto nel 2018, c’informa che nel 2017 ci sono stati 219 milioni di casi di malaria, di cui 435.000, letali e, se poi teniamo conto che quei poveracci viaggiavano senza medicinali e senza dottori, e’ tutto detto.”-
Queste ultime parole, vengono seguite da un fragoroso battimani, al che Luciano ringrazia con un inchino ampolloso. Dopo un attimo di pausa, Andrea prende la parola. –“ Ed ora, se vogliamo andare avanti con la seconda spedizione, dobbiamo tornare a quel 25 Agosto 1880, quando il veliero Genil approdo’ nella rada di Liki Liki. Poiche’ il Capitano Rabardy, comandante del Genil, quando vide che la zona era deserta, decise di proseguire per Port Breton ed ancorare li’ la nave per una sosta.
Piu’ tardi, fece una breve incursione sull’isola Bouka, dove l’italiano Boero faceva il comico per il re dell’isola. Poiche’ il Capitano fece amicizia con il re Bouka, con suo immenso stupore, dovette assistere ad uno degli spettacoli tragi-comici del Boero, nell’esercizio delle sue strane esibizioni. Egli ne ebbe estrema compassione e riusci’ ad intercedere a suo favore, riuscendo a convincere il capo tribu’ a vendergli l’uomo, in cambio di due scintillanti accette.
-“ Ooooh,”- esclamo’ Maria, mentre arrivava con un vassoio su cui troneggiava una torta di mele appena sfornata, che emanava il delizioso profumo dei dolci fatti in casa. -“ Quella del Boero, almeno, essendo una storia tragi-comica, dentro l’orrenda storia dei coloni, e’ riuscita a risollevarmi un po’ il morale e, tutto sommato, potrebbe anche essere stato l’unico superstite di quei novanta poveracci.
“Andrea la guarda con occhi pieni di malinconia e aggiunge : –“Sarebbe sperabile, ma purtroppo, anche del Boero, non si e’ saputo piu’ nulla. Comunque, per quanto riguarda la seconda spedizione, gli avvenimenti andarono a rotoli. Infatti, gli spagnoli disertarono ad Aden e furono sostituiti da arabi.
Alle isole Maldive, l’aiutante e nove passeggeri si rivoltarono e manco’ poco che provocassero un ammutinamento. Arrivati a Ceylon, gli arabi non risalirono a bordo e, quando la nave raggiunse Singapore, meta’ dell’equipaggio diserto’ ed il capitano dovette reclutare venticinque mozzi malesi.
Pero’, il Rabardy, tenuto conto del numero di personale ridotto e degli alti costi di navigazione, decise di rimanere ancorato a Port Breton, in attesa dello svolgersi degli eventi e, per non annoiarsi, penso’ bene di portarsi a bordo una giovane indigena, con la quale poi continuo’ a vivere.
-“ Ah, ma allora il Capitano, malgrado tutto cio’ che era successo, voleva fare la bella vita alle spese dei malcapitati! “- scoppio’ a dire Bruno con una risatina tra i denti.
-“ Eh, si, da una parte c’erano i profittatori che se la spassavano con i soldi sudati dei coloni e dall’altra c’erano i coloni che, con la speranza di trovare una vita migliore, venivano invece spediti verso la morte, senza che nessuno si preoccupasse di fare qualcosa per fermare questa farsa oscena!”- Soggiunge Antonio, con veemenza.
Andrea, ascoltando questi commenti, annuisce ed aggiunge con amarezza: -“ Purtroppo, cari amici, questo e’ il mondo in cui viviamo, dove esiste anche il buono, ma il cattivo non muore mai.
Comunque, torniamo agli avvenimenti della nostra storia… Malgrado le notizie inviate dai disertori del Genil durante la tappa a Singapore, e dei superstiti giunti a Sydney in precedenza, in Europa gli affari del Marchese continuarono a progredire. Il giornale “ La Nouvelle France”, che aveva una circolazione di oltre ventimila copie, riusciva a confondere le idee ed a confutare le critiche, asserendo che queste ultime erano menzogne senza fondamento.
Il periodico stesso, riprodusse schizzi, disegni e dipinti che facevano apparire Port Breton come un centro commerciale, popolato ed attivo, con chiesa, banche, ufficio postale, approdo per navi e cosi’ via, attestando che tali riproduzioni erano prese sul posto.
Tutto era stato orchestrato con astuzia satanica e coloro che avevano criticato l’impresa erano stati fatti apparire come nemici della religione e, per aumentarne la credibilita’, il giornale pubblico’ vari articoli, in cui veniva ripetuto che sarebbe stato ingenuo pensare che non fossero state incontrate difficolta’ e veniva pubblicato in grossetto: “Tutti gli inizi sono difficili”. Il giornale sosteneva che la colonia avrebbe solo dovuto superare i primi ostacoli, poi l’avvenire avrebbe dato ragione al Marchese.”-
-“Ah, ecco, adesso ho proprio le idee chiare, “- dice Luciano con foga.
Il Marchese non voleva veramente creare un’impresa per lo sviluppo delle isole disabitate ed incolte del Pacifico, ma voleva invece creare una societa’ a delinquere, fatta di gente crudele, avida e senza scrupoli come lui, per poter rubare alla grande e per di piu’ anche fare la figura del benefattore. Ma che bravo!”-
-“ Hai proprio ragione,”- afferma Bruno, con il denaro ed il potere si puo’ fare di tutto, anche diventare satanici! Ne abbiamo l’esempio anche ai giorni nostri , di gente di spicco, coadiuvati da altri, senza scrupoli, che hanno gia’ fatto in modo di eliminare migliaia di persone e vogliono continuare su questa strada, e magari riceveranno anche il Premio Nobel per la pace, perche’ il mondo e’ pieno di gente cattiva, egoista, crudele e corrotta.”-
-“Ed e’ proprio successo cosi’, anche con il De Rays.”- continua Andrea. Infatti, il suo grande successo dipendeva anche dal numero dei suoi collaboratori e dalle fandonie che essi riuscivano a divulgare tra la gente.
Percio’, fu proprio grazie a queste menzogne, aggiunte a quelle del giornale, “La Nouvelle France”, che la fiducia degli aspiranti al “Nuovo Paradiso” non vacillo’, ed il Marchese pote’ dare inizio alla terza spedizione, che avrebbe navigato sull’ India, un grande veliero a vapore, che sarebbe salpato da Barcellona nel giro di alcune settimane, con un carico di centinaia di coloni, ma qui, credo sia meglio fermarci e rimandare tutto al nostro prossimo incontro, perche’ si sta facendo tardi.”- Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Tutti si alzano, accomiatandosi, mentre io, mi faro’ un bel pisolino in uno di questi morbidi fiori. Zzzzzzzzzz
Ma prima, desidero lasciarvi con un pensiero di Helen Rowland:
“ Luomo e’ terrorizzato dal matrimonio. Perche’? Semplice: non e’ il legarsi ad una donna che l’uomo teme, ma il separarsi da tutte le altre… Zzzzzzzz A presto Zzzzzzzz
