Apre l’IIC ad Hanoi: l’ambasciatore Alessandro in una intervista all’Hanoi Times

Aprirà presto ad Hanoi un Istituto Italiano di Cultura, “che offrirà una gamma ancora più ampia di eventi e sarà anche un prezioso volano per lo sviluppo di progetti di cooperazione tra cultura italiana e vietnamita istituzioni”. Ad annunciarlo è l’ambasciatore d’Italia in Vietnam, Antonio Alessandro, in una intervista rilasciata all’Hanoi Times nella quale ha parlato dell’ottimo stato delle relazioni bilaterali tra i due Paesi.

Riportiamo di seguito il testo integrale dell’articolo, pubblicato l’1 gennaio dal prestigioso giornale vietnamita.

“D. Dall’istituzione del Partenariato Strategico nel gennaio 2013, le relazioni Italia-Vietnam sono state ampiamente approfondite. Ci può parlare dei legami multisettoriali? Quali sono i punti di forza della relazione bilaterale?

R. Italia e Vietnam sono legati da un’amicizia sincera e di lunga data. Dalla firma del “Partenariato strategico” nel 2013, il nostro rapporto è cresciuto in modo significativo in molte aree di interesse comune come commercio e investimenti, energia e clima, difesa e sicurezza, istruzione, industrie creative, scienza e tecnologia, cultura e collegamenti tra persone. Il “Piano d’azione 2021-2022 con visione al 2023”, adottato lo scorso maggio, apre la strada a un ulteriore sviluppo della nostra collaborazione sia a livello bilaterale sia multilaterale.

Nel 2023 i nostri Paesi celebreranno il 50° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche: l’Italia guarda a questo anniversario come un’occasione per riaffermare il nostro costante impegno di reciproca amicizia e cooperazione.

D. Il Vietnam è uno dei dieci mercati emergenti cui guarda la strategia di cooperazione italiana. Ce ne può parlare? E qual è il ruolo dell’Accordo di libero scambio del Vietnam dell’Unione europea (EVFTA) nei legami economici bilaterali?

R. Il Vietnam è una delle economie più dinamiche del mondo e l’Italia guarda con grande interesse alle opportunità che scaturiscono dai nostri rapporti commerciali e di investimento. Il Vietnam è il principale partner commerciale dell’Italia tra i paesi ASEAN con un fatturato di oltre 4 miliardi di euro all’anno. Le esportazioni italiane in Vietnam comprendono macchinari industriali, cibo e vino, abbigliamento, mobili, apparecchiature mediche e ottiche, prodotti cosmetici e farmaceutici. L’export vietnamita in Italia comprende prodotti elettronici, prodotti agricoli e tessili. Anche i settori più avanzati, come le energie rinnovabili, l’aerospazio, le smart city e i servizi digitali, offrono interessanti opportunità per ampliare ulteriormente i rapporti economici tra Italia e Vietnam.

C’è un grande potenziale per fare di più grazie all’accordo di libero scambio UE-Vietnam entrato in vigore nell’agosto 2020. L’Italia sostiene un’attuazione rapida ed efficace dell’accordo in quanto migliorerà significativamente il contesto imprenditoriale, creerà nuove opportunità, in particolare attraverso l’abbattimento delle barriere non commerciali e il consolidamento dell’integrazione delle filiere tra Europa, Italia e Vietnam.

C’è spazio anche per approfondire la conoscenza di ciò che Italia e Vietnam possono offrirsi vicendevolmente. A tal fine l’Italia sta investendo in una campagna di comunicazione per promuovere al meglio le eccellenze del Made in Italy. La campagna si chiama “L’Italia è semplicemente straordinaria: beIT” ed è stata appena lanciata in 26 Paesi prioritari, compreso il Vietnam.

D. L’educazione gioca un ruolo importante nelle relazioni. Potreste parlarne?

R. L’istruzione è un settore chiave delle nostre relazioni bilaterali. Oggi sono più di 150 gli accordi tra università e centri di ricerca italiani e vietnamiti. Prima del Covid-19, circa 400 studenti vietnamiti all’anno sceglievano l’Italia per la loro formazione accademica e anche il numero di studenti italiani che venivano in Vietnam era in aumento. Siamo fiduciosi che cresceranno di nuovo non appena la situazione sanitaria globale migliorerà.

Il governo italiano e le università offrono numerose borse di studio per studenti vietnamiti: il Vietnam è uno dei Paesi che partecipano al programma di borse di studio “Invest Your Talent in Italy”, che unisce istruzione accademica e formazione professionale. Il Vietnam è anche uno dei Paesi selezionati dove opera “Uni-Italia”, l’Agenzia italiana per l’internazionalizzazione dell’istruzione superiore italiana.

Ci fa piacere anche il grande interesse mostrato dai vietnamiti nei confronti della lingua italiana. Ogni anno più di cento studenti vietnamiti conseguono una laurea in Italianistica presso l’Università di Hanoi e presso l’Università di Scienze Sociali e Umanistiche di Ho Chi Minh City, mentre molti altri studiano l’italiano come seconda lingua straniera in altre università. Dal 2019 l’italiano viene insegnato anche al liceo presso la Scuola di Specializzazione in Lingue Straniere di Hanoi.

Accogliamo inoltre con favore il crescente interesse del pubblico e delle istituzioni vietnamite per i metodi pedagogici italiani della prima infanzia, come Montessori e Reggio Children.

D. Il cibo e le bevande italiani guadagnano popolarità in Vietnam. Si può dire che il sentimento vietnamita verso la cucina italiana è forte. Cosa ne pensa?

R. La cucina italiana è ampiamente riconosciuta come la più apprezzata al mondo, per la qualità e la varietà dei suoi ingredienti, per la ricchezza della sua tradizione e per il suo essere salutare. L’Italia ha il maggior numero di indicazioni geografiche protette al mondo, con ben 297 prodotti agroalimentari e 415 vini.

In Vietnam l’export enogastronomico italiano vale più di 100 milioni di dollari e cresce di circa il 10% ogni anno. Nel 2020 l’Italia è diventata per la prima volta il primo esportatore di vino in Vietnam, con una quota di mercato del 25%. Cresce anche il numero dei veri ristoranti italiani.

Queste cifre da sole non possono spiegare appieno le ragioni di un così forte apprezzamento della cucina italiana in Vietnam. L’ingrediente “segreto” sono le somiglianze tra la cultura culinaria italiana e vietnamita, come la convivialità, l’ospitalità, la diversità tra le province e il benessere dovuto all’utilizzo di prodotti freschi.

D. Per favore, ci racconti i famosi elementi della cultura italiana e gli sforzi dell’Ambasciata per rafforzare la cooperazione culturale con il Vietnam e promuovere la diffusione della cultura italiana in Vietnam.

R. L’Italia e il Vietnam sono conosciuti in tutto il mondo per le loro ricche culture e per l’unicità del loro patrimonio culturale. Entrambi i Paesi ospitano un numero elevato di siti e di valori protetti dall’Unesco. Uno dei principali obiettivi dell’Ambasciata d’Italia ad Hanoi e del Consolato Generale a Ho Chi Minh City è portare al pubblico vietnamita un “assaggio” della cultura italiana nelle sue sei dimensioni: passione e stile, patrimonio e diversità, innovazione e creatività.

Ogni anno organizziamo eventi come la “Giornata del Design Italiano”, la “Settimana della Lingua Italiana”, la “Settimana della Cucina Italiana”, la “Giornata dell’Arte Contemporanea Italiana”, il “Festival del Cinema Italiano”, solo per citare alcuni, che mirano a presentare la diversità della nostra cultura e a promuovere la cooperazione con l’industria creativa vietnamita.

Dallo scoppio della pandemia di Covid-19, non abbiamo potuto portare artisti dall’Italia: tuttavia, grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali, abbiamo presentato al pubblico vietnamita alcune mostre di grande effetto, come “Magister Raffaello”, dedicata a il maestro del rinascimento italiano, ospitata dal Museo di Hanoi nel 2020, e più recentemente “Itinerari Italiani”, una mostra fotografica sull’impatto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi montani ospitata dal Museo di Belle Arti di Ho Chi Minh City e dal Museo di Etnologia di Hanoi.

La cultura è sicuramente un ambito in cui i rapporti tra Italia e Vietnam sono più promettenti. A questo proposito ho il piacere di annunciare che le autorità italiane hanno deciso di aprire ad Hanoi un Istituto Italiano di Cultura, che offrirà una gamma ancora più ampia di eventi e sarà anche un prezioso volano per lo sviluppo di progetti di cooperazione tra cultura italiana e vietnamita istituzioni.

D. Nei grandi forum internazionali, l’Italia ha sostenuto attivamente la cooperazione tra Vietnam ed Europa e tra Vietnam e organizzazioni internazionali. Ce ne può parlare?

R. Italia e Vietnam condividono obiettivi comuni sulla scena internazionale. Entrambi crediamo fermamente nel multilateralismo e in un sistema internazionale basato su regole. Entrambi i Paesi sono grandi potenze commerciali e sostengono un accesso libero e giusto ai mercati globali. Le priorità del mandato del Vietnam al Consiglio di Sicurezza sono simili a quelle perseguite dall’Italia durante la Presidenza del G20 di quest’anno: persone, pianeta, prosperità.

Apprezziamo particolarmente l’impegno del Vietnam nell’ASEAN, che è un attore centrale nella regione indo-pacifica e un fornitore affidabile di stabilità e crescita economica tra i suoi membri. La presidenza del Vietnam nel 2020 è stata davvero un successo. Avete compiuto l’ambizioso compito di rafforzare la coesione interna dell’ASEAN ampliando ulteriormente le relazioni tra l’Organizzazione e i suoi partner internazionali. Desidero ribadire il profondo apprezzamento dell’Italia per il sostegno vietnamita alla realizzazione nel 2020 del partenariato Italia-ASEAN per lo sviluppo.

D. Nella lotta alla pandemia, l’Italia è uno dei maggiori donatori di vaccini Covid-19 al Vietnam. La prego di condividere con noi questa preziosa esperienza di assistenza.

R. Come ricorderete, l’Italia è stato il primo Paese occidentale ad essere duramente colpito dalla pandemia. A questo proposito, mi permetta di ringraziare ancora una volta le autorità e il popolo vietnamiti per la loro simpatia e solidarietà in momenti molto drammatici per il mio Paese.

Dall’inizio della pandemia, l’azione internazionale dell’Italia è stata ispirata ai principi di solidarietà e cooperazione. L’Italia è stata tra i primi Paesi a promuovere un accesso equo e universale a vaccini, cure e test per il Covid-19. Per gli stessi motivi, l’Italia ha sostenuto la creazione della Global COVAX Facility, di cui è uno dei principali donatori finanziari. È con questo spirito che l’Italia ha donato al Vietnam più di 2,8 milioni di dosi di vaccino, segno concreto dell’amicizia tra i nostri due Paesi e della nostra comune risolutezza nel combattere insieme il Covid-19.

D. L’Italia, in quanto co-presidente della COP26, ha sostenuto molto il Vietnam nell’impegno negli eventi pre-COP. Cosa farebbe l’Italia per rafforzare il coinvolgimento del Vietnam? Cosa ne pensa dell’impegno del Vietnam per l’obiettivo zero alla COP26? Qual è il sostegno dell’Italia per la riduzione delle emissioni del Vietnam?

R. In qualità di principale partner della presidenza britannica, l’Italia ha contribuito attivamente alla preparazione e ai negoziati della COP26, che è giustamente considerata un importante passo avanti negli sforzi per fermare il riscaldamento globale. In particolare vorrei ricordare “Youth4Climate: Driving Ambition”, iniziativa che ha promosso l’impegno delle giovani generazioni nella lotta ai cambiamenti climatici: 400 giovani leader da tutto il mondo, tra cui due brillanti rappresentanti del Vietnam, riuniti a Milano in parallelo con i negoziati ufficiali pre-COP per discutere i cambiamenti climatici e proporre soluzioni sostenibili, resilienti e basate sulla natura.

Al vertice COP26 di Glasgow, il Vietnam ha annunciato impegni ambiziosi, in particolare l’obiettivo zero entro il 2050. L’Italia accoglie con favore gli impegni del Vietnam ed è pronta a contribuire agli sforzi collettivi della comunità internazionale per sostenerne la realizzazione. Lo faremo attraverso l’Aiuto Ufficiale allo Sviluppo e condividendo con il Vietnam le competenze e la tecnologia necessarie per implementare misure avanzate di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

Forniremo supporto anche attraverso l’Unione Europea e attraverso le organizzazioni e i fondi multilaterali di cui l’Italia è membro e finanziatore. I cambiamenti climatici riguardano tutti noi, nessuno escluso, e richiedono meccanismi di orientamento e coordinamento stretti ed efficaci tra tutti gli attori coinvolti, sia a livello interno sia internazionale”. (Linh Pham / AISE)

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