Australia: 1,500 casi al giorno, coprifuoco e lockdown. Ma niente rinvio elezioni Comites

La redazione del periodico Allora! ha ricevuto da parte del Presidente di turno dell’Intercomites d’Australia, Francesco Pascalis il resoconto della riunione tenutasi recentemente, nella quale si è chiesto con forza un rinvio delle elezioni. Con la pubblicazione dei decreti da parte delle autorità diplomatico-consolari, sembra però che il disperato appello al rinvio sia rimasto inascoltato. Intanto, il NSW registra 1,500 casi Covid-19 al giorno. Sydney e Melbourne sono in isolamento forzato. È in vigore il coprifuoco, a partire dalle ore 21:00.

“Sabato 28 agosto 2021 si è svolta in video-conferenza la riunione del Comitato dei Presidenti dei Comites d’Australia (Intercomites) che ha visto la partecipazione dei Presidenti Francesco Pascalis (Melbourne), Maurizio Aloisi (Sydney), Mariangela Stagnitti (Brisbane), Vittorio Petriconi (Perth), Christian Verdicchio (Adelaide) e Francesco Barilaro (Canberra).

Alla seduta, convocata con una certa urgenza, sono intervenuti anche il Sen. Francesco Giacobbe, l’On. Nicola Care’, il Console Generale per il Victoria e Tasmania Pierluigi Trombetta, il Consigliere CGIE per l’Australia e Nuova Zelanda Prof. Franco Papandrea, il Presidente del Centro Culturale e Assistenziale Italo-Australiano di Perth Enzo Sirna, il CEO del Coasit di Melbourne On. Marco Fedi, il CEO del Coasit di Sydney Thomas Camporeale e la CEO del Coasit di Brisbane Dina Ranieri.

Al termine del nutrito dibattito che ha visto il sentito contributo di ogni partecipante all’incontro, è stato deciso di rivolgere, attraverso il presente messaggio, un pressante appello al Governo italiano affinché, anche e soprattutto per il delicato momento che si sta vivendo a causa dell’ “emergenza Covid”, presti la dovuta attenzione a due aspetti di particolare rilevanza nel quadro dei rapporti intercorrenti tra l’Italia e la comunità italiana residente in Oceania.

Il primo riguarda le elezioni per il rinnovo dei Comites, ufficialmente fissate per il 3 dicembre 2021, ed il secondo fa riferimento alla necessità urgente che il Governo italiano riveda il decreto applicativo della Circolare n.3/2020 del MAECI soprattutto al fine di introdurre criteri di programmazione delle iniziative linguistico-culturali degli Enti promotori inquadrandoli all’interno di “Piani Paese” frutto di adeguate ed opportune consultazioni con gli interlocutori di riferimento sia italiani sia del Paese ospitante.

In merito al primo punto tutti gli intervenuti hanno unanimemente riscontrato che la crescente diffusione del Covid in Australia e, di conseguenza, anche le forti limitazioni agli spostamenti delle persone che i Governi statali prevedono di mantenere ancora a lungo non potranno nel modo più assoluto far svolgere in modo regolare, ed al contempo rispettoso delle più elementari garanzie democratiche, la consultazione elettorale per il rinnovo dei Comites.

I partecipanti hanno preso atto, ed apprezzato, gli sforzi della Pubblica Amministrazione nel suo tentativo di introdurre miglioramenti (v. decreto legge 17 agosto 2021, n.117) al fine di facilitare i passaggi pre-elettorali ma hanno altresì convenuto sul fatto che purtroppo questi non coprono ancora tutte le fattispecie delle procedure previste, come ad esempio quella della formalizzazione dell’accettazione della candidatura.

L’Intercomites d’Australia ha quindi ribadito quattro questioni fondamentali:

1) l’esercizio della democrazia non è solo un fatto che possa essere soddisfatto esculsivamente da provvedimenti amministrativi finalizzati ad agevolarne il percorso. L’esercizio della democrazia è cosa molto più ampia, necessita di possibilità di incontri, di scambi di idee, di progettualità condivisa, in una parola, DI PARTECIPAZIONE. Tutto questo non sarà possibile ancora per molto tempo in Australia a causa delle restrizioni da Covid che attualmente non consentono alle persone di uscire di casa tranne che per impellenti ragioni e che, nei casi più fortunati, prevedono spostamenti entro un raggio massimo di 5 chilometri ed il coprifuoco dalle 21 di sera fino alle 5 della mattina.

2) La registrazione nelle liste elettorali – obbligatoria e preventiva al fine di accedere al voto – che si vuole mantenere anche in questa occasione rappresenta, come già sottolineato sia dal CGIE sia da tanti parlamentari eletti all’estero, un grave “vulnus” procedurale. Questa anomalia deve essere sanata perché palesemente contraria al principio costituzionale del “suffragio universale” e tutti in Australia si aspettano che questa correzione avvenga prima dell’appuntamento elettorale.

3) Malgrado le agevolazioni offerte dai mezzi informatici che senz’altro vengono incontro alle esigenze di molti membri della comunità, soprattutto quelli più giovani, resta il fatto che esiste ancora un’alta percentuale di connazionali che ha una scarsissima dimestichezza con tali strumenti. Costoro, nel momento in cui viene meno la competenza informatica e la mobilità causa Covid, risultano del tutto impossibilitati a partecipare alle elezioni e ciò è inaccettabile.

4) Già da anni sono giacenti in Parlamento proposte di riforma dei Comites, sollecitate a più riprese da tutto il mondo della rappresentanza dall’estero. I tempi sono assolutamente maturi per una riforma che dia a detta rappresentanza di base, per quanto attiene le questioni comunitarie locali, competenze “esecutive” e non solo meramente “consultive. Anche questo è una fondamentale istanza che deve essere risolta prima delle prossime elezioni.

Considerato quanto precede, l’Intercomites d’Australia non solo ha fatto sue in modo convinto e responsabile le richieste di rinvio già avanzate dal CGIE e da altri parlamentari ma ha anche sostenuto con forza le dichiarazioni del Sen. Francesco Giacobbe che ha indicato di voler prendere, nel caso non si ottenesse detto rinvio su scala generale, un’iniziativa parlamentare per uno slittamento ad hoc solo per i Comites d’Australia e per quelli di altri Paesi attualmente soggetti a restrizioni di movimento dovuti alla pandemia da Covid.

In relazione al secondo aspetto sul quale si è concentrata l’attenzione dell’Intercomites, vale a dire la rimodulazione del decreto applicativo della Circolare n. 3/2020, i partecipanti hanno chiesto che:

• Le iniziative programmate dagli Enti promotori per ciascuna area continentale vengano inserite in un Piano Nazionale che preveda “Piani Paese” nazionali discussi ed approvati con il concorso delle autorità diplomatico-consolari, le istituzioni scolastiche dei Paesi ospitanti e gli Enti promotori, sentiti i COM.IT.ES. e il C.G.I.E.;

• Le iniziative di promozione linguistico-culturale siano inserite in un programma Paese che abbia una durata di almeno 5 anni e contenga progetti che abbiano una ampiezza biennale, con finanziamenti ogni due anni e valutazioni annuali;

• La valutazione dei progetti avvenga sulla base di indicatori generali nazionali ed una serie di indicatori Paese: in questo modo sarà possibile ottenere un punteggio nazionale legato ad un sistema di valutazione generale che riguardi tutti gli enti (con un valore da raggiungere che sia analogo per tutti) ed un sistema di valutazione locale che consenta una sana competizione tra progetti ed Enti promotori che operino in una stessa realtà.

In merito a quanto precede, l’Intercomites d’Australia ha preso altresì atto del grave ritardo con cui sono stati approvati i progetti presentati dagli enti promotori (circa nove mesi dopo l’inizio dell’anno scolastico locale) e tenendo conto del conseguente notevole onere rappresentato dai relativi aggravi finanziari a carico degli enti, chiede al MAECI di rimediare senza ulteriori ritardi alla ancora disattesa erogazione dei contributi a sostegno dei progetti stessi.”

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