Un tentativo di convocare il Consiglio Legislativo, la camera alta del parlamento del NSW, nel mezzo della crisi COVID si è risolto con un nulla di fatto.
Il Governo Berejiklian aveva annunciato che non sarebbe stato presente in aula e ha bollato la mossa dei parlamentari del Consiglio Legislativo come “un’acrobazia politica ed egoistica”, attraverso una dichiarazione del leader della coalizione nella camera alta Damien Tudehope all’inizio del mese.
Secondo il calendario dell’aula, il Consiglio avrebbe dovuto riunirsi questa settimana, per la prima volta da giugno. Il governo ha invece fatto pressioni affinché i lavori venissero annullati, alludendo al fatto che il rischio per la salute sarebbe stato troppo elevato.
I regolamento del Consiglio richiede che un ministro del governo sia presente al momento dei lavori. In caso contrario, il Presidente deve sospendere i lavori.
I membri Laburisti e gli indipendenti hanno sostenuto che le sedute, condotte in aderenza a un rigoroso piano di sicurezza contro il COVID, sarebbero comunque essenziali per assicurare trasparenza e responsabilità del Governo in tempi in cui il potere esecutivo e la decretazione d’urgenza viene usata senza precedenti.
La camera si è comunque riunita in presenza, con il numero minimo di rappresentanti richiesto per la validità della seduta mentre il resto dei senatori era sintonizzato online.
Il governo ha mantenuto il precedente impegno a non inviare alcun ministro e in pochi minuti, il deputato nazionale della maggioranza, Trevor Khan, si è alzato per sottolineare l’assenza di qualsiasi ministro, costringendo il Presidente ad valutare la mozione del rappresentante della maggioranza.
“La democrazia è un servizio essenziale”, ha detto alla Camera il leader dell’opposizione Penny Sharpe. Il dibattito in aula si è incentrato sulla norma che le impedisce la camera di riprendere i lavori.
Mentre il governo chiede ai cittadini di vivere sotto “restrizioni incredibilmente estreme” alla camera alta spetta il compito chiedere all’Esecutivo di giustificare le decisioni. Non è un’acrobazia, è un’abrogazione del dovere del governo”, ha aggiunto Sharpe.
A lei si sono uniti i parlamentari dei Verdi, dell’Animal Justice Party, degli Shooters, Fishers and Farmers Party e One Nation. Il deputato dei Verdi e presidente del Comitato per la Responsabilità Pubblica, David Shoebridge, ha affermato che i lavoratori essenziali lavorano nei supermercati e nelle fabbriche, quindi anche i parlamentari dovrebbero tornare al lavoro.
“Questo è un abuso di una crisi della salute pubblica da parte di un governo che ha paura della responsabilità”, ha affermato Shoebridge.
Mark Latham ha descritto la situazione come “un governo in sciopero”, chiedendo al presidente di applicare un’altra norma dove viene indicato che “nulla in queste regole pregiudica i diritti, i privilegi e i poteri della Camera.”
Latham ha inoltre citato le annotazioni al regolamento della camera, indicando come sia probabile che la norma che salvaguardia i privilegi del Parlamento sia stata adottata in considerazione di una possibile maggioranza ostile, che potrebbe togliere i diritti della minoranza o inibire la responsabilità del governo di riferire.
Quasi 4000 persone sono state sintonizzate sul livestream del procedimento. Il presidente del Consiglio Legislativo Matthew Mason-Cox ha dichiarato di non avere altra scelta che annullare la sessione, facendo suonare la tradizionale campanella che chiama il governo ad avviarsi verso l’aula.
“Non ho altra scelta che lasciare la presidenza e chiedo agli onorevoli membri di riflettere sulla loro responsabilità personale nei confronti di questa camera e del popolo del NSW”, sono state le ultime parole del presidente Mason-Cox.
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