Conferenza sul ‘patronato del futuro’

Si guarda alla forma e alla sostanza del “Patronato del Futuro”. I maggiori patronati italiani sono intervenuti ad un convegno con i responsabili delle agenzie governative di riferimento INAIL a INPS e lo stesso Direttore Generale del Ministero del Lavoro, insieme al Presidente della Commissione bicamerale di controllo sugli enti gestori previdenza e assistenza, Onorevole Nannicini. 

“Il ‘sistema’ dei Patronati – ha dichiarato il presidente del Patronato INCA CGIL, Michele Pagliaro – durante la crisi pandemica si è confermato un valido presidio di prossimità. Siamo stati ampiamente riconosciuti da tutti e, soprattutto, siamo stati ritenuti utili! Qualità, professionalità, continuità sociale, territoriale in Italia ed all’estero, sono per noi elementi fondamentali per adempiere al ruolo di tutela universalista.” 

“Durante il lockdown – ha aggiunto Pagliaro, grazie al cosiddetto mandato di patrocinio telematico, in pochissimo tempo siamo riusciti ad organizzarci, a cambiare abitudini e modalità di lavoro, riuscendo ad offrire la più’ ampia assistenza per l’ottenimento delle prestazioni previdenziali e socio assistenziali, sia quelle tradizionali, sia quelle intervenute a seguito dell’emergenza. 

Ora, si tratta di rendere strutturale e definitivo il “mandato telematico”, anche il “mandato di ricevimento dell’utenza per appuntamento” che, accanto all’accesso ordinario, resta una formula efficace e molto gradita all’utenza. 

Andrebbe confermata da parte del Ministero attraverso un’apposita circolare esplicativa.” 

L’altro tema che per il CEPA riveste un’importanza fondamentale è quello relativo alla revisione delle prestazioni. “Siamo consapevoli che maneggiare il cosiddetto paniere non è affatto semplice: l’adeguamento delle tabelle è una esigenza di cui c’è bisogno, che incrocia tantissimi altri aspetti: evoluzione del contesto sociale, l’evoluzione del welfare, il ruolo che si intende assegnare al patronato del futuro, su cui bisognerebbe ragionare. 

Sta di fatto che il valore punto che da quasi 50 euro nel 2020 è arrivato a 31 euro e nel 2021 sarà ancora peggio. 

Il lavoro anno dopo anno non ci manca, piuttosto aumenta, ma le risorse per pagarlo diminuiscono. 

Attualmente, bisognerebbe cominciare a ragionare su nuove forme di finanziamento aggiuntive al sistema, legate non solo alla contribuzione ma anche all’assistenza.” 

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