Confsal-Unsa: Elezioni ComItEs, “lavoratori sacrificati sull’altare della crisi pandemica”

“A pochi dalle elezioni dei Comites, malgrado un confronto in Parlamento e la presa di posizione del CGIE, l’Amministrazione continua a non fornire chiarimenti e garanzie circa le modalità di esercizio del voto che in alcuni Paesi potrebbero rappresentare un vera e propria miccia per l’impennata epidemiologica, in ragione dell’assenza di piani vaccinali per tutti i lavoratori MAECI e le modalità sui generis con cui dovrebbero essere attuate le procedure propedeutiche al voto”. Lo dichiara Iris Lauriola, segretario nazionale della CONFSAL-UNSA Esteri in un comunicato stampa datato 5 agosto 2021.

“La nostra sigla – chiarisce Lauriola – non intende entrare nel merito dell’opportunità di queste elezioni, non essendo di nostra competenza, ma ritiene prioritario sottolineare con forza quanto sia urgente che il MAECI tuteli i lavoratori della rete estera dal rischio epidemiologico che andrebbe a determinarsi con l’attuazione delle procedure propedeutiche e collaterali al suddetto esercizio di voto. Osservando i dati di crescita epidemiologica registrati negli ultimi giorni, soprattutto in Paesi come quelli del Sud America o altre sedi disagiate, emerge la consapevolezza di una probabile ulteriore ondata di contagi che andrebbe ad amplificarsi qualora venissero attuate azioni di contatto e promiscuità come quelle necessarie per l’esercizio del voto. La raccolta di firme, ad esempio, che i nostri lavoratori dovrebbero effettuare presso le sedi delle associazioni degli italiani all’estero o affini, rappresenta un rischio che non possiamo correre proprio perché molti dei nostri lavoratori non sono ancora vaccinati”.

“Nel contempo – continua Lauriola – però il MAECI, che in taluni paesi è silente sul fronte della protezione vaccinale, pretenderà che i lavoratori si immolino per la “causa”: un “no-sense” che lascia sgomenti soprattutto in una fase di operatività implementata a cui sono sottoposti i nostri lavoratori a causa della penuria di personale attualmente registrata all’estero”.

Lauriola conclude: “chiediamo misure di rispetto e di attenzione verso quei lavoratori sacrificati sull’altare della crisi pandemica, per questo chiediamo al Governo un impegno a tutelare la sicurezza sanitaria del personale della rete estera del MAECI, impegnato nelle procedure di predisposizione e attuazione del voto in premessa, anche implementando e accelerando il piano vaccinale del personale operativo nelle sedi MAECI presso i Paesi dove i rischi epidemiologici sono più elevati”.

(CONFSAL UNSA COORDINAMENTO ESTERI)

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