Critiche all’ASIC per il mancato contrasto ai trasgressori

La Commissione Australiana per i Titoli e gli Investimenti (ASIC) si trova in una situazione critica e dovrebbe adottare un approccio radicalmente diverso alla regolamentazione dei servizi finanziari e aziendali. Nell’ambito delle indagini è emerso un filone secondo cui un numero crescente di associazioni comunitarie, con ingenti beni immobili, vengano sistematicamente smembrate e i fondi distribuiti ad altre entità per non meno identificati motivi. Tali pratiche, che vedono un numero ridotto di direttori aventi rapporti di parentela tra loro liquidare le entità in assenza dei requisiti richiesti dalla legge, sono state denunciate all’ASIC senza alcun risultato.

Questo solleva ulteriori dubbi sull’efficacia dell’ASIC nel monitorare e regolamentare la gestione dei fondi e delle attività di tali organizzazioni, evidenziando ancora di più la necessità di una riforma strutturale dell’ente. Il rapporto finale dell’inchiesta promossa presso l’Economics References Committee del Senato, ha rilevato come l’ASIC non riesca costantemente a perseguire i trasgressori e sia troppo afflitta da problemi interni per svolgere adeguatamente il proprio lavoro. “Nonostante l’ASIC cerchi di deviare le critiche promuovendo le sue recenti azioni di contrasto, la realtà rimane che il diritto societario è scarsamente applicato in Australia,” afferma il rapporto.

Secondo il comitato, la risposta dell’ASIC alla maggior parte delle segnalazioni di presunte irregolarità è di non prendere ulteriori provvedimenti e solo una frazione delle segnalazioni viene effettivamente indagata. Recentemente, nel mirino dell’ASIC è giunta la segnalazione dell’Associazione San Sebastiano Martire, il cui comitato composto da gruppi di familiari aveva deciso di non ammettere nuovi soci e procedere alla liquidazione degli asset attraverso la vendita di una proprietà e la divisione degli utili ad organizzazioni che per la maggior parte non avrebbero avuto gli stessi scopi dell’Associazione.

Il comitato senatoriale ha rilevato che nei casi in cui l’ASIC procede con azioni di contrasto, le sanzioni civili imposte sono spesso inadeguate rispetto alla gravità dei reati, e sono poche le sanzioni penali inflitte al pari di milioni di dollari di capitale sistematicamente smembrati. Inoltre, le decisioni di indagine e contrasto dell’ASIC sono opache e difficili da scrutinare. Il senato raccomanda inoltre di incoraggiare informatori, anche con incentivi finanziari, per aiutare l’ASIC a svolgere meglio il proprio lavoro e portare all’attenzione dell’ente di controllo ulteriori casi da contrastare.

“Il comitato raccomanda che il Governo Australiano indaghi sulle modifiche delle disposizioni di protezione degli informatori nel Corporations Act 2001 per includere incentivi monetari e compensazioni per quanti fanno una denuncia fondata,” si legge nel rapporto. Il rapporto del comitato senatoriale sottolinea che fin dall’inizio della sua inchiesta è stata sommersa da numerose storie di cittadini che hanno perso i loro risparmi e le loro case familiari, o hanno perso i loro diritti in associazioni comunitarie a causa di schemi fraudolenti e criminali. L’ASIC è stata criticata per i suoi continui tentativi di eludere il controllo del comitato senatoriale, confermando ulteriormente la percezione che non sia un regolatore capace.

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