Editoria: Allora! scrive all’On. Fabio Porta

A seguito dell’iniziativa-convegno dell’Onorevole Fabio Porta alla Camera dei Deputati il prossimo 14 luglio, sul tema dell’editoria italiana nel mondo, la direzione del settimanale Allora! ha scritto una lettera di apprezzamento al deputato della circoscrizione estera per la battaglia a favore del reale contributo degli organi di stampa alle collettività italiane. In una recente interrogazione parlamentare, Porta ha invitato il governo ad emanare urgenti disposizioni ai rappresentanti diplomatico-consolari e agli organismi di rappresentanza per prevenire prevenzioni di parte e discrezionalità interpretative.

“Pregiatissimo Onorevole, esprimiamo innanzitutto i nostri migliori auspici per l’iniziativa “Raccontare l’Italia Oltre Frontiera” sul tema dell’editoria italiana all’estero. A seguito di ormai continuati e gravi casi in cui le testate italiane all’estero si vedono negato l’accesso ai contributi per motivi che vanno oltre i criteri espressi nella normativa, un’occasione di riflessione non potrà che essere di beneficio.

Come ben saprà, a normativa vigente, il sistema di erogazione dei contributi per la stampa estera rimane soggetto alla formulazione annuale di pareri obbligatori non vincolanti espressi dai Comitati degli Italiani all’Estero (Comites) e alle dichiarazioni dell’autorità consolare. Benché codesti soggetti concorrono al volere della pubblica amministrazione, l’emanazione del provvedimento per l’erogazione dei contributi ricade sul Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio, che però si vede messo di fronte a degli atti da cui fatica a dissociarsi anche in sede giudiziaria, con esorbitanti costi per le testate che come la nostra hanno tentato invano di vedere riconosciuti i propri diritti davanti ad un tribunale.

Per 4 anni, il settimanale Allora! si vede negato l’accesso ai contributi da parte del Comites di Sydney e del Console Generale. Le motivazioni addotte da costoro per il diniego di accesso non trovano però riscontro nella realtà dei fatti, in quanto la pubblicazione possiede una tiratura certificata di 4.000 copie, con articoli principalmente in lingua italiana e viene apprezzato dalla stragrande maggioranza degli enti del Sistema Italia in Australia, fatta eccezione per il Consolato di Sydney per motivazioni personalistiche del Console Generale. Le criticità riscontrate nel caso di Sydney sono state riconosciute dal CGIE in varie occasioni, incluso nella relazione del Prof. Papandrea e dal Segretario Generale Schiavone in occasione della recente plenaria d’insediamento del nuovo Consiglio Generale.

Finora, a nostro rammarico, vari tentativi di interessare i rappresentanti eletti all’estero nella nostra circoscrizione – che abbiamo appreso interverranno all’incontro del 14 luglio p.v. – al fine di dare seguito ad un intervento in sede parlamentare non ha dato gli effetti sperati. Siamo ben consapevoli del fatto che l’attuale Presidente del Comites di Sydney ricopra anche la carica di Segretario della locale sezione del Partito Democratico, e mentre a Montevideo le stesse vicende riguardano un presidente del Comites espressione del MAIE, in Australia, la possibilità di arrivare ad un’interrogazione parlamentare deve fare i conti con l’incognita di interessi politici comuni.

La stampa italiana all’estero si trova – anche a causa di soggetti legati da legittimi rapporti ed interessi politici – in una situazione di assoluta precarietà ed il perdurare di pareri e dichiarazioni a nostro avviso palesemente arbitrarie e politicamente motivate non fanno che ledere la possibilità di accesso ai contributi pubblici di cui le testate hanno bisogno al fine di poter continuare a svolgere un servizio d’informazione pluralista per le collettività italiane all’estero.

Allora! da ormai 7 anni rappresenta un periodico aperto ai contributi di tutti, dove le più variegate espressioni trovano spazio per poter esprimere liberamente le proprie opinioni. Di questo ne siamo fieri, anche se il perdurare della pubblicazione è legato esclusivamente al volontariato dei collaboratori e alle risorse reperite in loco. Crediamo fermamente che il nostro periodico – come altri soggetti ad arbitrari pareri e dichiarazioni da parte dei Comites e Consolati – rispondano in realtà a tutte le condizioni poste dalla legge per l’accesso ai contributi governativi italiani.

Per quanto ci riguarda, il comportamento del Comites di Sydney continua ad eludere la normativa al fine di recare un grave danno alla nostra testata ed alla comunità italiana che si vedrà mancare un organo di stampa indipendente. Questo noi non possiamo permetterlo e non possiamo tollerare l’indecorosa gestione di un organismo rappresentativo come il Comites da parte di chi lo sceglie per fini personalistici con metodi antidemocratici.

Nel rinnovare il nostro supporto e la nostra vicinanza per l’iniziativa “Raccontare l’Italia Oltre Frontiera”, pur non essendo stati invitati ad esporre il nostro ‘caso concreto’, siamo comunque grati per l’intervento in sede parlamentare attraverso l’interrogazione posta al Ministro degli Affari Esteri, sicuri che vorrà rappresentare in modo determinato gli interessi delle comunità italiane nel rispetto delle libertà costituzionali e fuori dagli schemi politici di partito.”

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