É allarme sulle elezioni per il rinnovo dei ComItEs. A rischio l’affluenza oltre che la partecipazione. Il CGIE ha espresso forti critiche sulle strategie adoperate dal Ministero degli Affari Esteri, che sembrano non produrre l’effetto sperato anche a causa delle storiche barriere linguistiche con gli oriundi e la continua minaccia della pandemia.
Il CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero), ha inviato una nota a firma del suo Segretario Generale Michele Schiavone, al Direttore Generale del DGIT Luigi Maria Vignali esprimendo serie perplessità sulle reali capacità del Ministero di sensibilizzare le comunità italiane all’estero in vista dell’appuntamento elettorale per il rinnovo dei ComItEs.
Schiavone lamenta “l’inefficacia della campagna informativa prodotta in questa maniera” attraverso “procedure assunte in autonomia dalla Sua Direzione generale.” La DGIT fa parte di una delle otto direzioni generali in cui si articola la struttura del Ministero degli Affari Esteri e si occupa di materie che interessano la vita degli italiani all’estero, incluso i ComItEs.
Il Ministero ha messo in atto una campagna informativa attraverso i social media e i siti istituzionali dei consolati e delle ambasciate nel mondo, ma sembrerebbe non aver preso in considerazione i suggerimenti del Consiglio Generale in due riunioni della cabina di regia istituita per coordinare la fase che precede l’indizione delle elezioni previste per il 3 dicembre 2021.
“È interesse dell’Italia – aggiunge Schiavone – coinvolgere tutti i cittadini elettori residenti all’estero, senza lasciar fuori nessuno dalla tornata elettorale per il rinnovo dei ComItEs., lo indica la Costituzione, lo esigiamo noi stessi nell’esercizio delle nostre funzioni e non per ultimo l’etica, che ha maggiore rilevanza rispetto ai procedimenti schematici e limitati della burocrazia.”
Il CGIE avrebbe proposto il coinvolgimento degli stessi ComItEs, delle associazioni e dei media per informare i cittadini elettori con messaggi semplici, tradotti anche nella lingua locale. Secondo il CGIE, al DGIT sarebbe dovuto spettare il compito di “orientamento e supervisione” della campagna informativa, affidando invece alla rappresentanza locale la campagna di informazione nei vari contesti territoriali.
“Si rischia – scrive ancora il Segretario Generale – il ripetersi di percentuali di partecipazione elettorale uguali o inferiori a quelle del 2015. Un risultato di questo tipo oltre a rappresentare un esito catastrofico, squalificherebbe la credibilità e l’agibilità dei futuri ComItEs. In questo caso, ribadiamo quanto più volte sostenuto, la responsabilità di tale esito ricadrà esclusivamente sulla DGIT.”
La partecipazione al voto per le elezioni dei ComItEs avviene per corrispondenza soltanto per gli elettori che fanno pervenire al Consolato Generale un apposita richiesta di iscrizione nell’elenco degli elettori. La richiesta può essere inviata in quattro modalità:
- attraverso l’applicativo FAST IT
- per posta elettronica ordinaria o posta certificata, inviando il modulo di opzione
- di persona, consegnando alla reception in busta chiusa il modulo di opzione
- per posta, inviando il modulo di opzione, debitamente compilato e corredato da copia del documento di identità dove compare la firma del titolare
Da una verifica condotta dallo stesso Segretario Generale, alcuni consolati risulterebbero inadempienti o ritardatari sulla pubblicazione del materiale informativo. Il modulo per l’iscrizione contenente gli obblighi relativi ai dati del Codice fiscale e dell’indirizzo e-mail potrebbe escludere molti cittadini dal voto, tra cui i giovani oriundi che non godono di un Codice Fiscale italiano e gli anziani che non hanno un indirizzo di posta elettronica.
A tale proposito, Schiavone ha richiesto esplicitamente al Direttore Generale Vignali “di conoscere le condizioni in cui lavorano i consolati e come sono garantiti gli obblighi procedurali iniziando dalla registrazione delle anagrafi elettorali per terminare con la vidimazione delle firme a sostegno delle candidature.”
Recentemente, il CGIE ha anche presentato una mozione di rinvio delle elezioni dei Com.It.Es., rivolgendosi alle Commissioni Affari Esteri della Camera e del Senato. Benché la proposta sarebbe stata accolta dai Presidenti di ambedue le Commissioni, la richiesta di rinvio delle elezioni non sembra finora aver ricevuto il sostegno necessario dei partiti e degli eletti all’estero.
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