È passato quasi inosservato all’opinione pubblica un particolare rilevante della nuova Circolare n.3/2020 sugli Enti Gestori/ Promotori di Lingua e Cultura Italiana nel mondo.
Secondo un’interpretazione da parte di “tecnici del Ministero degli Affari Esteri,” (così li definisce la nota di un’Ambasciata in America Latina), la nuova direttiva rimuove l’obbligo dei ComItEs di esprimere un parere sulle richieste di finanziamento degli Enti Gestori/Promotori, nel caso in cui i progetti di lingua e cultura italiana proposti dagli stessi enti non siano rivolti esclusivamente ai cittadini italiani, ma abbiano come destinatari il pubblico in generale.
Sin dagli anni 90, quasi tutti i corsi sovvenzionati dallo stato italiano e gestiti dagli enti privati si svolgono all’interno dei programmi scolastici nelle scuole locali. Fino al 2020, ogni richiesta di finanziamento doveva ricevere il parere del ComItEs locale. Una nuova interpretazione della stessa legge ha ora rimosso questo passaggio chiave a seguito dell’ultima circolare emanata dal ministero, con l’effettiva rimozione del parere obbligatorio non vincolante dei ComItEs.
Generalmente, il compito di una circolare ministeriale è di determinare l’applicazione di una legge per gli uffici dello stato. Secondo un autore, “nel nostro ordinamento è comunque un fenomeno frequente che, nonostante le tante norme vigenti, le singole leggi siano lacunose, di difficile interpretazione o prive di indicazioni concretamente utili per la loro attuazione pratica.” “Ecco allora che il dipartimento dello stato, competente in materia, può emanare delle circolari, per fornire a tutti gli uffici dipendenti l’interpretazione da dare a una determinata legge. In questo caso si parla di “interpretazione autentica” ovvero su cosa questi uffici debbono fare per dare corretta applicazione alla normativa.”
La nuova circolare sugli Enti Gestori/Promotori ha suscitato forti critiche da parte del CGIE e dei ComItEs, e lascia intendere il rischio di un clima di minore trasparenza e maggiori incertezze in quanto la decisione sulle richieste di finanziamento vengono ristrette soltanto al Ministero e alle valutazioni dei Consoli ed ai funzionari di Ambasciata inviati all’estero per un termine ristretto, piuttosto che beneficiare dal parere delle realtà locali attraverso il ComItEs.
In Australia, per l’anno 2020, gli enti gestori hanno richiesto contributi finanziari al governo italiano per un ammontare complessivo di oltre 2 milioni di Euro. Con la nuova interpretazione ministeriale in vigore a partire dall’anno scolastico 2021, viene rimosso nella stragrande maggioranza dei casi il parere obbligatorio dei ComItEs per i finanziamenti pubblici richiesti dagli Enti Gestori/Promotori.
La nuova circolare ministeriale rappresenta indubbiamente una battuta d’arresto per il ruolo di rappresentanza dei ComItEs e per gli italiani all’estero di contribuire ed essere coinvolti nella promozione della lingua e della cultura italiana intesi come patrimonio comune piuttosto che sulla base di vantaggi economici.
Questo articolo è apparso nell’edizione del 1 luglio 2021 di Allora!
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