Si è concluso il rientro del contingente italiano dall’Afghanistan. Al rientro dell’ultima aliquota di uomini e soprattutto della bandiera italiana, non era presente nessuna autorità né politica tantomeno militare. Il Ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini, ha invece accolto l’arrivo dei soldati all’aeroporto militare di Pisa con un messaggio scritto. “Nella serata di ieri – ha affermato il Ministro – si è conclusa ufficialmente la missione italiana in Afghanistan.
Con il rientro dell’ultimo uomo del contingente italiano, è terminato in totale sicurezza un imponente sforzo logistico e operativo condotto con puntualità e sicurezza dalle nostre Forze Armate. Non termina però l’impegno della comunità internazionale, Italia in primis, per l’Afghanistan che continuerà in altre forme, a partire dal rafforzamento della cooperazione allo sviluppo e al sostegno alle istituzioni repubblicane afghane.”
Il contingente era guidato dal Generale di Brigata Beniamino Vergori. La missione italiana in Afghanistan ha visto perire 53 italiani, ritornati in patria in bare avvolte nel Tricolore. L’assenza delle autorità ha suscitato lo sgomento di esponenti del mondo politico e militare.
“Può darsi che sotto un punto di vista regolamentare o di cerimoniale non esista a riguardo nessun obbligo, ma è chiaro che l’assenza in questione è assolutamente inaccettabile quanto meno sotto un punto di vista etico e morale”, ha commentato il commento del Generale Domenico Rossi, ex sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito.
Secondo il giornalista Nicola Porro “in un’Italia dove lo sventolare del Tricolore è accettato solo se per manifestazioni sportive, altrimenti si rischia l’etichetta di fanatici nazionalisti, essere presenti significava indirettamente dire grazie non all’ultimo plotone di paracadutisti ma alle migliaia di uomini e donne che si sono avvicendati e che hanno operato per venti anni in ambito internazionale, alzando però tutte le mattine al cielo il nostro Tricolore.”
“Mi vergogno”, scrive ancora sui social il generale Rossi, “Mi vergogno soprattutto come Italiano, cioè come cittadino di un Paese che non ha avuto la sensibilità di pensare ai nostri figli, mentre con gli Europei di calcio in corso su tanti balconi sventola il Tricolore”.
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