Franco Papandrea riconfermato membro nel Consiglio Generale degli Italiani all’Estero

Pochi minuti dopo che i risultati sono stati annunciati, ho raggiunto il neoeletto Franco Papandrea per un breve commento “a caldo”.

“Non pensavo che la vittoria potesse essere così netta, anche perché la questione è quella della democrazia dove ognuno ha il suo peso quindi il proprio voto.

Accetto con onore il risultato ma ero anche pronto a qualsiasi esito. Infatti, con chiunque parlavo della mia candidatura, dicevo sempre che non dovevano votarmi per il semplice fatto che sono io, ma di darmi il voto se erano rimasti soddisfatti del mio lavoro e se pensavano che fossi stata la persona più capace in questa posizione; se voi credete che qualcuno sia più capace di me, siete liberissimi di votare per lui o per lei. Voi dovete votarmi per quello che sono, per quello che ho fatto.

Sono felice di essere stato rieletto e per quanto sono riuscito a fare nello scorso mandato. Penso di aver fatto un lavoro abbastanza buono al CGIE. Non per vantarmi, ma sono considerato tra i consiglieri più attivi nel CGIE e sono contento di poter continuare questo lavoro a nome e a favore della nostra collettività. Questa è la cosa importante.

Molti non capiscono il mio ruolo. Io non sono in opposizione ai Comites: il mio ruolo riguarda i rapporti tra la collettività, il Governo e il Parlamento. Il ruolo del CGIE è di tutelare i Comites e non mettersi al di sopra o dare loro direttive. Questo è stato evocato da alcuni membri dei Comites presenti durante l’Assemblea, che si sono detti preoccupati del fatto che il loro ruolo poteva essere oscurato dal membro del CGIE. 

Il mio compito è quello di dare dei consigli, di come si possono risolvere le controversie. Quello che manca in Australia è che i Comites finora hanno sempre lavorato indipendentemente, autonomamente. Ed è così che a livello nazionale è mancato un rapporto di coordinamento. Durante questo nuovo mandato dovrò impegnarmi maggiormente per avvicinare la collettività, consigliare i Comites e favorire proposte unitarie a livello nazionale nei confronti del Governo e del Parlamento.”

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