La Corruzione è un fenomeno sociale, politico ed economico complesso, che in modi e misure diverse, colpisce ogni paese del mondo. Questa, in quanto fenomeno di perversione del normale svolgimento delle attività e delle procedure burocratiche, mina le fondamenta delle istituzioni democratiche, rallentando lo sviluppo economico e contribuendo all’instabilità governativa.
La Corruzione attacca la democrazia distorcendo i processi elettorali, sovvertendo lo Stato di Diritto e, favorendo, grazie al massivo uso di tangenti, la proliferazione di pantani burocratici. Essa ostacola lo sviluppo economico invece, scoraggiando le imprese straniere nell’investire direttamente nel paese e causando l’incapacità delle piccole imprese nazionali di ammortare i costi di apertura, aumentati dalla corruzione stessa.
La Corruzione colpisce ogni area delle società in cui viviamo. Prevenirla, non solo creerebbe un mondo del lavoro più meritocratico e favorirebbe una giusta redistribuzione della ricchezza, ma permetterebbe di progredire verso la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile molto più velocemente di quanto lo si stia facendo oggi. Ma il contrasto alla corruzione non riguarda solo le istituzioni, poiché questa è una lotta in cui ogni singola persona, dalla più giovane alla più anziana, ha un ruolo da giocare. I fenomeni di micro-corruzione, infatti, rappresentano la base di un sistema connivente e fertile per lo sviluppo di attività criminose. Questo però deve cambiare, e solo cambiandolo, rendendo integra la società civile dalla sua base, si può promuovere la resilienza necessaria a fare in modo che la corruzione non pervada i meccanismi del sistema.
Il 31 ottobre 2003, l’Assemblea Generale adottò la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione, richiedendo che il Segretario Generale designasse l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Crimine e i Narcotici (UNODC), come segretariato per la Conferenza degli Stati Membri della Convenzione (Risoluzione 58/4). Contestualmente, l’Assemblea decise di istituire la Giornata Internazionale contro la Corruzione, da tenersi il 9 dicembre di ogni anno, per sensibilizzare l’opinione pubblica ed aumentare la consapevolezza sul tema della corruzione e sul ruolo della Convenzione nel prevenirla e combatterla. La Convenzione entrò in vigore nel dicembre 2005.
Nonostante le difficoltà e l’estrema estensione del problema, a tutti i livelli della vita pubblica e privata di molti paesi, i governi, il settore privato e le organizzazioni non governative, così come i media e i cittadini in ogni parte del mondo, stanno cercando di unire le forze per combattere questo crimine. In tal senso, il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) e l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Crimine e i Narcotici (UNODC), sono da sempre in prima linea nel guidare questi sforzi, e i loro sforzi così articolati:
- La Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione è l’unico strumento universale anticorruzione legalmente vincolante. In questo senso, il lungimirante approccio proposto dalla Convenzione, ne fa uno strumento unico per lo sviluppo di una risposta completa ad un problema globale.
- La Conferenza degli Stati Membri (COSP) è il principale strumento decisionale e politico della Convenzione, pensato per supportare gli Stati Membri e Firmatari nell’implementazione della Convenzione e garantire supporto all’UNODC nello sviluppo delle attività di contrasto alla corruzione.
- Il Meccanismo di revisione dell’Implementazione, strumento di revisione paritaria di aiuto all’effettiva implementazione della Convenzione nei sistemi normativi domestici degli Stati membri.
Tema e obiettivi dell’edizione 2021
Il tema della Giornata Internazionale contro la corruzione 2021 è “Il tuo diritto, il tuo ruolo: dì no alla corruzione”, ed è stato pensato per sottolineare i diritti e le responsabilità di ognuno nel ciclo della corruzione, dagli Stati, ai rappresentanti delle istituzioni, passando per i funzionari pubblici, i tutori della legge, gli esponenti dei media, quelli del settore privato, della società civile e accademica.
A tale scopo, in occasione della Giornata Internazionale contro la corruzione di quest’anno, l’UNODC ha deciso di lanciare una Campagna di sei settimane, con inizio a novembre. La campagna, intesa a sottolineare il ruolo chiave delle entità interessate e degli individui nel prevenire e contrastare la corruzione, sarà composta da diverse settimane, ognuna con un tema diverso, tra cui:
- Educazione e gioventù
- Sport
- Genere
- Settore Privato
- Covid-19
- Cooperazione Internazionale
La Campagna sarà inoltre tesa alla condivisione di buone pratiche ed esempi nel prevenire e contrastare la corruzione a livello globale, attraverso il rafforzamento della cooperazione internazionale contro la corruzione; il tracciamento dei legami che questa ha con altre forme criminali; il recupero e la restituzione di beni sottratti illegalmente; lo sviluppo di soluzioni innovative; e in fine, la prevenzione tramite percorsi educativi mirati.
L’Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI) promuove il concetto di anticorruzione in ognuno dei suoi programmi:
1. Nel programma sullo sport come strumento di inclusione sociale e di sviluppo, in contrasto al richiamo del terrorismo, i valori chiave dello sport di correttezza e integrità sono usati come strumenti per promuovere l’inclusione sociale, il reintegro di gruppi vulnerabili nella società e alti standard di trasparenza e responsabilità, per promuovere in fine una cultura della buona governance nello sport.
2. Nel programma sul contrasto ai flussi finanziari illeciti e all’infiltrazione del crimine organizzato nell’economia legale, UNICRI sta volgendo lo sguardo all’uso di nuove tecnologie per supportare l’applicazione della legge nell’analizzare la filiera e identificare dove viene infiltrata dal crimine.
3. Nel programma sul recupero dei beni, UNICRI sta sviluppando le capacità dei paesi del Nord Africa e dell’Est Europa nel monitorare i flussi finanziari illeciti, tracciarli e recuperare i beni in questione. In questo contesto, durante gli ultimi due mesi, UNICRI ha pubblicato vari report sullo stato dei flussi finanziari illeciti in diversi paesi.
Questi report sottolineano solo quanto si stia perdendo nelle economie a causa delle attività illecite, della corruzione e delle molteplici forme di crimine organizzato. Per esempio, UNICRI ha supportato Armenia, Azerbaijan, Georgia, Moldavia, Ucraina, Tunisia e Libia nell’identificare flussi finanziari illeciti in entrata, in transito e in uscita dalle loro economie, provvedendo supporto al miglioramento di politiche mirate a tracciare, congelare, sequestrare e confiscare beni legati a tale criminalità e, anche basandosi sulle buone pratiche italiane, a come restituire questi beni a beneficio della comunità.
Per maggiori informazioni sulle attività dell’UNICRI, visitate il sito.
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