Grazie Ambasciatore

Mentre Melbourne festeggia la sua amata Italian Festa & Expo 2025, è doveroso rivolgere un saluto e un ringraziamento sincero all’Ambasciatore d’Italia in Australia, S.E. Paolo Crudele, che con la sua presenza ha dato lustro alla cerimonia inaugurale e, ancora una volta, ha confermato la sua vicinanza alla comunità italiana del Victoria, come d’altronde ha saputo fare con tutte le realtà italiane d’Australia.

Ricordiamo con un sorriso il nostro primo articolo dedicato a lui, che il direttore Baldi volle intitolare con tono un po’ giocoso “È arrivato l’Ambasciatore”. Titolo che strizzava l’occhio a un vecchio motivetto, ma che nasceva dal genuino entusiasmo di una comunità, per certi aspetti profondamente divisa, ma pronta ad accogliere un rappresentante dello Stato italiano capace di ascolto e di concretezza, senza puzza sotto il naso, atteggiamenti di superiorità o pavoneggerie.

Nel corso del suo mandato, l’Ambasciatore Crudele ha mostrato una rara attenzione al tessuto associativo, culturale e umano della nostra diaspora, scegliendo sempre un approccio volto a trovare soluzioni al posto della distanza formale. 

Anche nei momenti più delicati, ha saputo rimettere ordine e chiarezza, non solo a seguito di una serie di vicende che avevano messo in cattiva luce la nostra diplomazia agli occhi del Paese ospitante, ma in episodi dove serviva ristabilire un certo iter per il bene della comunità.

Tra questi, ricordiamo come sotto la sua guida, l’Ambasciata intervenne con equilibrio per ristabilire la verità sull’accesso ai contributi pubblici per il nostro giornale, Allora!, dopo oltre  due anni di totale confusione e di affermazioni imprecise da parte di alcuni signori, probabilmente più attenti alle apparenze personali che alle reali esigenze della comunità.

Ci concesse anche un incontro a Canberra, insieme al compianto direttore Franco Baldi, durante il quale potemmo apprezzare il genuino interesse e il profondo rispetto che l’Ambasciatore Crudele nutriva per il lavoro d’informazione svolto da questa testata ogni settimana. In quella occasione emerse chiaramente la sua visione di una stampa con cui bisognava comunicare in modo responsabile, quale parte integrante del dialogo istituzionale.

Oggi, nel vederlo salutare la gente di Melbourne, con affetto e riconoscenza, possiamo dire che quell’antico motivetto conserva tutta la sua verità: sì, era davvero arrivato l’Ambasciatore  e con lui, il senso autentico di una diplomazia che aveva bisogno di un cambio di passo in positivo.